#UKRAINERUSSIAWAR. Mariupol: battaglione Azov ancora barricato nelle acciaierie

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La strada per l’Azovstal si sta mostrando impervia per i russi al secondo tentativo di avanzare nella sera del 31 marzo sono finiti sotto il secondo bombardamento.

«Il cecchino», racconta un giornalista russo embedded, «ha visto giubbotti antiproiettile e elmetti blu, ma a loro non importa. Non siamo i primi e non gli ultimi giornalisti presi di mira dai nazisti» racconta nel suo reportage su RT. «E questa non è la cosa peggiore che fanno: allo stesso modo sparano contro i civili, vecchi e donne che cercano di scappare nei territori liberati».

Contrariamente a molte mappe e al parere degli analisti, i russi non sono ancora entrati nel territorio della zona industriale dell’Azovstal da sud-est, le battaglie sono in periferia e Morskoy Boulevard Street è quasi libera. L’artiglieria russa sta colpendo accanto agli edifici occupati dai combattenti ceceni. Il lavoro è coordinato. Prese le acciaierie Mariupol sarà completamente presa.

Nella giornata del 1 aprile i combattimenti sono ricominciati di prima mattina e l’obiettivo è liberare tutta Mariupol entro la giornata del 2.

Ramzan Kadyrov ha dato un giorno ai militanti che si sono stabiliti nello stabilimento Azovstal di Mariupol di deporre le armi e arrendersi. È il secondo ultimatum che i russi hanno dato ai nazionalisti ucraini. Sul territorio della zona industriale Azovstal si trova la maggior parte dei nazionalisti di “Azov” – con sede, magazzini e caserme.

I militari ceceni dicono: «Qui finirà la liberazione di Mariupol e la battaglia per la città». Nella mattinata del primo gli uomini dell’Azov e alleati hanno cercato di perlustrare l’esterno con droni che sono stati abbattuti.

Nella notte del 31 marzo per limitare la forza dei nazionalisti ucraini, le forze aerospaziali russe hanno distrutto i sistemi di razzi a lancio multiplo delle forze armate ucraine, nascosti negli edifici industriali urbani. Attacchi sono stati effettuati da armi missilistiche da un veicolo aereo senza pilota, un UAV.

Secondo alcuni rumors sui social media, i giovani che si trovano a Mariupol vorrebbero allagare i bassifondi delle acciaierie dove si nascondono gli Azov.

E on line scrivono: «Nelle catacombe dell’impianto Azovstal a Mariupol ci sono chiuse per il drenaggio delle acque industriali di scarico. Queste chiuse possono allagare queste catacombe con tutti i topi del reggimento Azov. Dobbiamo trovare ingegneri o qualcuno che armeggia con le pompe idrauliche di questo impianto».

Graziella Giangiulio

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