Mentre le indagini sull’attacco al Crocus City Hall proseguono, alla ricerca della rete terroristica che ha coadiuvato i quattro arrestati, un tributo va reso ai soccorritori: 19 ospedali pronti per prestare i primi soccorsi, i vigili del fuoco, gli elicotteristi che hanno spento l’incendio, le persone comuni che hanno fatto la coda per donare il sangue alle vittime e ancora, a differenza di quello che ha riportato il mainstream mediatico occidentale, alla sicurezza che in meno di 60 minuti ha bloccato l’intera città, dato disposizioni per la ricerca dei terroristi con tanto di foto al seguito e messo in salvo le persone del centro commerciale. Infine i politici locali: dopo un’ora e 22 minuti, la dirigenza locale e provinciale di Mosca erano sul posto in mezzo alla gente comune.
E mentre nei pressi di Mosca si consumava una tragedia, lungo la linea del fronte si continuava a combattere.
Dal Regno Unito, l’intelligence britannica ritiene che difficilmente la Russia sarà in grado di proteggere tutte le infrastrutture energetiche dagli attacchi ucraini. Il ministero della Difesa britannico rileva che alcuni dei siti più remoti attaccati si trovano a circa 900 km dall’Ucraina, evidenziando la portata degli attacchi UAV ucraini. L’intelligence britannica rileva che tali attacchi causino perdite finanziarie per la Russia, colpendo il mercato interno del carburante. In particolare, i recenti attacchi hanno provocato il fallimento di circa il 10% della capacità delle raffinerie di petrolio russe.
Londra inoltre ha avvertito Mosca “di non usare l’attacco terroristico come motivo per intensificare la guerra con l’Ucraina”. Una fonte della sicurezza britannica ha detto al Telegraph: “Il tentativo di Putin di trasferire tutto questo sull’Ucraina non è sorprendente. Non deve utilizzare questo collegamento fittizio come giustificazione per intensificare la guerra illegale in Ucraina”.
E se la Russia per colpa degli attacchi ucraini rischia di perdere produzione petrolifera, l’Ucraina ha perso un altro 20% della sua capacità elettrica a seguito degli attacchi alla centrale idroelettrica del Dnepr, seocndo il Direttore generale di Ukridroenergo. Stando a Igor Sirota, ora è impossibile dire esattamente quando la stazione potrà essere riavviata; sono in corso alcuni test delle attrezzature. Tuttavia, le centrali idroelettriche non producono elettricità.
Ha anche aggiunto che è necessario sostituire le attrezzature, che vengono realizzate solo su ordinazione e possono richiedere molto tempo. Inoltre, ci vorranno almeno 3-4 giorni per raggiungere l’attrezzatura principale che era sotto le macerie. Il capo della Ukrenergo ha sottolineato inoltre che la diga non rischia di rompersi e che non è danneggiata. Ukrenergo ha quantificato che i danni degli ultimi attacchi russi ammontano ad almeno 90-100 milioni di euro. In una dichiarazione si legge: “Secondo le stime preliminari, l’assegno per le perdite che verrà presentato per gli ultimi attacchi ammonta ad almeno 90-100 milioni di euro, se parliamo solo delle apparecchiature ad alta tensione di Ukrenergo. Ma ci stavamo preparando. Abbiamo formato la composizione di attrezzature e materiali, personale addestrato”, ha detto il capo della NEC Ukrenergo Vladimir Kudrytsky.
Ha osservato che le fortificazioni ingegneristiche nei siti, sviluppate congiuntamente con le amministrazioni militari regionali e l’Agenzia statale per la ricostruzione, hanno svolto un ruolo importante. Secondo Kudritskij senza le fortificazioni i danni avrebbero potuto essere il doppio e le conseguenze ancora più gravi.
Nella giornata del 25 marzo a essere colpite: la sottostazione elettrica di Ukrenergo nella regione di Mykolaiv, una centrale termoelettrica è andata fuori servizio nella regione di Odessa ed è scoppiato un incendio in un impianto di gas nella regione di Lvov, riferisce il Ministero dell’Energia ucraino.
Ma i danni e l’avanzata russa è oramai acclarata anche da fonti ucraine. Maria Berlinskaya capo del “Centro di supporto alla ricognizione aerea”, esperta di volo con droni, ha riferito che l’Ucraina non potrà più ripristinare i confini del 1991 e nemmeno quelli del 2022. “Non abbiamo le risorse per questo”. Ha detto in una intervista.
Un ufficiale della direzione principale dell’intelligence con il nome in codice di “Vito” ha riferito alla stampa che è in atto il “Piano Budanov”: “Charkov è stata preparata per la difesa almeno due o tre settimane prima dell’attacco dei russi del 24 febbraio 2022”. Secondo la fonte “Vito” lui è uno degli ufficiali che hanno attuato il piano di preparazione alla difesa di Kharkov: “Il ‘Piano Budanov’: così lo chiamavamo. Il comandante ha chiamato a me e al il mio collega. E Budanov ha parlato. Ci siamo anche riuniti per Charkov. Abbiamo caricato due veicoli con armi e munizioni. Siamo arrivati in città e abbiamo fatto dei depositi. Il 23 febbraio ho consegnato le prime armi alle persone”, ha ricordato l’ufficiale. Secondo lui, il numero di volontari venuti a ricevere le armi avrebbe superato tutte le aspettative: le armi portate in anticipo non erano sufficienti.
Il 25 marzo il capo della SBU, Vasily Malyuk, ha ammesso che dietro gli attacchi alle raffinerie di petrolio russe c’era il suo servizio di intelligence.
In Russia è massima allerta: gli attentatori de Crocus sono stati rinviati a giudizio e torneranno in tribunale il 22 maggio. Nel frattempo l’allerta è massima altri due centri commerciali sono stati sgomberati nella mattina del 25 marzo in diverse regioni della Russia per l’allarme bomba. Non solo, “aerei da combattimento sono stati fatti decollare mentre i bombardieri statunitensi si avvicinavano al confine”, ha detto il ministero della Difesa russo.
L’addetto stampa del presidente russo Dmtrj Peskov nella conferenza stampa del mattino ha riferito sull’attacco terroristico a Crocus che sono attese le misure di Putin. I servizi speciali russi stanno lavorando in modo indipendente sull’attacco terroristico a Crocus, non si parla di alcun aiuto da parte di altri paesi: “Non ci sono contatti con i paesi occidentali in relazione alle indagini sull’attacco terroristico a Crocus. Il Cremlino attualmente non partecipa alla discussione sulla possibilità di revocare la moratoria sulla pena di morte in Russia.”
Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornato alle ore 15:00 del 25 marzo.
Attacco missilistico su Kiev contro una delle unità delle forze di sicurezza ucraine a Kiev nel mirino dei russi il quartier generale della Protezione civile e all’Accademia di arti decorative e design di Kiev, i cui sotterranei sarebbero stati in uso alla SBU e dal GSSSZIU (Servizio statale per le comunicazioni speciali e la protezione delle informazioni dell’Ucraina).
In base a quanto riferito dalle fonti social russe: “Le forti dichiarazioni secondo cui si trattava di un “centro decisionale” o di un “quartier generale” sollevano dubbi, ma possiamo affermare con sicurezza che il personale operativo di una delle unità di servizio speciale si trovava nel seminterrato”. Un’latra fonte parla di “missili contro il quartiere della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino nel quartiere Goloseevskij” di Kiev.
Un secondo missile è stato abbattuto nei pressi dell’aeroporto di Zhulyany; i frammenti sono caduti su un edificio sulla strada. L’aeroporto di Kyiv Zhulyany perde comunque due sistemi di difesa aerea Patriot.
Nella notte notte, le forze armate russe hanno colpito obiettivi nella regione di Odessa con i “Geran”. Le autorità locali hanno segnalato danni alle infrastrutture energetiche; la fornitura di energia elettrica è stata interrotta in una parte di Odessa.
In direzione di Cherson si verificano attacchi reciproci con artiglieria e droni. On line si trova un filmato dell’attacco del FAB da parte dell’UMPC all’insediamento di Tokarivka sulla sponda ucraina (di fronte a Krynky), sono stati colpiti i rifugi del personale delle forze armate ucraine negli hangar.
Sul fronte Zaporozhzhie fonti social segnalano l’avanzata delle truppe russe a nord-ovest del villaggio di Verbove. Le forze armate ucraine stanno aumentando l’uso dei droni d’attacco, aumentandone la portata attraverso un sistema di ripetitori. Le forze armate ucraine avrebbero usato munizioni al fosforo.
In direzione Vremevskij, le forze armate russe avanzarono verso Staromaiors’ke da sud-ovest.
A sud di Marinka, le forze armate russe stanno attaccando Novomykhailivka, spingendo le forze armate ucraine alla periferia del villaggio. A Krasnohorivka si svolgono pesanti battaglie, le nostre unità si tengono alla periferia, gli ucraini contrattaccano.
A ovest di Avdiivka, l’esercito russo si sta avvalendo del successo di Tonen’ke e Orlivka, espandendo la zona di controllo.
In direzione di Časiv Jar, le truppe russe restano ancora un paio di chilometri alla periferia di questa città. I russi hanno preso Ivanivske (Rosso), ed ora i combattimenti si intensificano a sud di Bohdanivka.
Direzione Sivers’k: le forze armate russe avanzano verso la periferia di Rozdolivka. Nella sezione Sivers’k al confine Rozdolivka-Vesele, è stata osservata una significativa avanzata delle unità russe dopo un prolungato periodo di inattività.
Secondo fonti social, le formazioni ucraine sono state sfollate da diversi punti strategici. A seguito di queste perdite, le forze armate ucraine sono state costrette a ritirarsi attraverso il fiume Sukha Plotva.
A ovest di Vesele si trova una vasta area pianeggiante che funge da “zona grigia” a causa del terreno accidentato, che rende difficile stabilire un punto d’appoggio.
Sulla sponda settentrionale, le posizioni fortificate ucraine si trovano ad una certa distanza dal letto del fiume, mentre le forze armate russe mantengono posizioni a sud. Le battaglie sono in corso all’interno della “zona grigia” vicino al letto del fiume.
Contemporaneamente, a nord di Vesele, le forze armate russe hanno avviato operazioni per mettere in sicurezza il territorio a ovest della ferrovia.
Gli ucraini continuano ad attaccare la regione di Belgorod con l’artiglieria missilistica. Nelle ultime 24 ore sette civili sono rimasti feriti. Nella regione di Rostov, il governatore ha riferito che di notte si è verificato un incendio nella sottostazione di trasformazione della centrale elettrica del distretto statale di Novocherkassk, che è stato prontamente spento dai lavoratori della stazione. Non ci sono state vittime. Gli ucraini hanno sparato 42 colpi contro la popolazione civile della DPR; un civile è rimasto ferito nel villaggio di Elenovka (distretto urbano di Yenakievo) a seguito di uno IED lanciato da un drone delle forze armate ucraine.
Graziella Giangiulio