#UKRAINERUSSIAWAR. La propaganda degli eroi di guerra

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Tra i motori della guerra c’è la propaganda. Strumento utilizzato in Occidente e in Oriente con la stessa valenza: «far credere al popolo che quello che fa il tuo stato è giusto e tu sarai nel giusto se seguirti il leitmotiv della propaganda».

Tra le regole di una buona propaganda la creazione di strumenti per la sua realizzazione: sistemi scolastici, centri culturali, competizioni sportive, ONG, centri per opere di bene. In termini moderni si parla anche di soft power. Ma la finalità è sempre la stessa giustificare le azioni di una organizzazione: stato, religione, multinazionale, squadra di calcio, etc..

Ogni organizzazione ha la sua propaganda. Le imprese usano strumenti per vendere, la politica il totalitarismo per mantenere l’ordine precostituito; anche in democrazia c’è la propaganda che è spesso, ma non solo, in senso negativo; quella per esempio becera degli scandali. Operazioni che guarda caso scoppiano in momenti particolari per la democrazia di un paese.

Per tornare alla guerra e alla propaganda anche la guerra ha una sua narrazione. E ancora nel 2023 la miglior narrazione è quella della nascita degli eroi. È efficace per molti motivi: mantiene il senso di patria e patriottismo nella popolazione, dove non c’è con i giusti esempi può essere alimentato; rende la guerra umana e vicino alle persone, da un senso ad una morte che altrimenti non ne avrebbe, alimenta il senso di unità, aumenta il senso di uguaglianza tra le diverse classi sociali.

L’eroe è una persona che si sa distinguere per atti di coraggio anche a discapito di se stessa morendo al fronte o per salvare vite umane.

La Federazione Russa da quando è iniziata l’operazione speciale ha dedicato molto tempo e risorse economiche per onorare i suoi eroi. Ovviamente come sempre si parte da quelli della guerra patriottica, che comprendono anche gli ucraini, i bielorussi, i polacchi, i cosacchi, e tutti quei cittadini russi allora e oggi sarebbero delle repubbliche della fu Unione sovietica. Onorare gli eroi del Donbass che sono morti per un Donbass in Russia, militari come Alexander Potapov militare, che è morto per salvare due civili facendo da scudo umano; medici, infermieri, infermiere come Tula Christina Kim, viva e vegeta, che ha salvato 12 uomini delle forze aviotrasportate spostandole dalla linea del fronte essendo questo feriti. E ancora volontari e infine gli eroi bambini.

L’eroe bambino è un classico, il marketing insegna che nelle pubblicità dove ci sono i bambini si vende circa il 20% in più. E ancora il bambino suscita nel cuore di tutti e di tutte le classi sociali emozione, empatia, desiderio di contribuire al successo di quello che il bambino desidera fare. L’esempio più famoso in Europa è Greta Tumberg con la sua campagna mediatica per l’ambiente, diventata virale in pochissimo tempo.

Al momento le figure viventi più esaltate di minori eroi della guerra di Russia sono due bambini. Il primo famosissimo nel maggio del 2022 ha poco più di 6 anni, Alyosha, che saluta sempre con saluto militare i mezzi militari che partono per il fronte.

Un post del 18 maggio recitava: «L’operazione speciale (se non l’intera Russia) ha un nuovo eroe. Recentemente, un video con un ragazzo, Alyosha, che incontra regolarmente militari russi, è diventato virale sul Web, mentre fa loro un saluto militare».

In suo onore il Ministero della Difesa ha lanciato un flash mob #GrazieLesha, e gli utenti ordinari hanno iniziato a dedicare la loro creatività al bambino. On line si trovano foto ritoccate, tipo ritratto, ritratti a matita, murales nelle città del Donbass a lui dedicate. «Alyosha è l’immagine luminosa di un bambino che sostiene con tutto il cuore i nostri soldati e il paese. Questi sono i simboli che la Russia dovrebbe avere». Si legge in un altro post.

Un altro eroe di guerra russo di questi giorni è un adolescente russo che sotto i proiettili di un gruppo di sabotatori ucraini che stavano sparando contro un’auto nella regione di Bryansk mentre era ferito ha preso due ragazzine e le ha portate nella foresta al riparo dai proiettili. Il giovane si chiama Fedor.

Immediato il tam tam di richiesta di aiuto dalle preghiere per il ragazzino alle cure mediche, richiesta fatta anche con volantini affissi alle piante. Il video è oramai virale. Attualmente come ha spiegato il governatore Alexander Bogomaz il giovane sta bene. La propaganda sui social riporta i seguenti messaggi: Alexander Bogomaz «ha visitato l’eroe di Bryansk: il governatore ha notato il coraggio e la mascolinità del ragazzo che ha salvato due ragazze durante l’attacco terroristico». E continua: «Oggi, il governatore della regione di Bryansk ha visitato il già noto Fedor, incontrando lui e sua madre, Bogomaz ha notato la compostezza e la mascolinità del ragazzo. Il ragazzo contiene la sofferenza, non si lamenta e cerca persino di rallegrare sua madre. Alexander ha detto che la famiglia di Fedor riceverà un’assistenza completa, si tiene in contatto con la sua famiglia. Verrà fornita assistenza anche ad altre vittime dell’attacco terroristico: ora i vice governatori lavorano a Klimovsk. Incontreranno i residenti, oltre a visitare le famiglie delle vittime e faranno di tutto per fornire loro l’assistenza necessaria».

A rendere omaggio al nuovo eroe anche i Rappresentanti della “Guardia Giovanile di Russia Unita” che «hanno visitato il giovane Eroe Fedor nell’ospedale pediatrico regionale di Bryansk, che, nonostante fosse ferito, ha salvato due ragazze da un attacco terroristico». «I giovani hanno consegnato al primario dell’ospedale, Viktor Ivanovich Alexa, un tablet, un cavalletto e un poster con parole di sostegno per Fedor, che i medici hanno promesso di appendere nel reparto del ragazzo, e per sua madre – fiori e una lettera di ringraziamento del Vice Segretario del Consiglio Generale di Russia Unita, Vice Presidente della Duma di Stato Anna Kuznetsova».

Nel post della social sfera russa si legge ancora: «Il giovane eroe sarà sicuramente incoraggiato dall’assegnazione del progetto di recente creazione del partito Russia Unita – “Time of Heroes”, nonché dalla medaglia della “Giovane guardia” – “Giovane eroe”. Nel prossimo futuro visiteremo sicuramente una famiglia con sei figli». «Oggi siamo venuti nella regione di Bryansk per sostenere il piccolo Fedor e la sua famiglia, che, ovviamente, è un esempio per tutte le famiglie del nostro Paese. Due fratelli del piccolo eroe sono ora impegnati in un’operazione militare speciale e, ne sono certo, difendono con dignità gli interessi del nostro Paese. Continueremo a monitorare la salute del ragazzo e a sostenere la sua famiglia. Dopo la guarigione di Fedor, lo inviteremo sicuramente a Mosca e organizzeremo per lui un’escursione al Patriot Park e in altri luoghi significativi della capitale», ha dichiarato Anton Demidov, presidente della “Guardia Giovanile di Russia Unita”.

Graziella Giangiulio

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