#UKRAINERUSSIAWAR. La Guerra secondo Gerasimov

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Il 24 gennaio, il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe Valery Gerasimov – nominato l’11 gennaio comandante del Raggruppamento congiunto di forze nella zona dell’”Operazione Speciale” – nonché viceministro per la Difesa, ha rilasciato una intervista in cui ha espresso i suoi punti chiave per l’Operazione Speciale in Ucraina.

«La Russia e le Forze Armate russe sono contrastate praticamente da tutto l’Occidente collettivo». E ha continuato affermando: «Un tale livello di intensità militare non si è mai visto nella storia moderna della Russia. Per stabilizzare la situazione e proteggere i nuovi territori, lo Stato Maggiore ha dovuto predisporre piani di mobilitazione parziale. Il sistema non era completamente adattato alle condizioni moderne – è stato necessario sistemare tutto al volo, ma come risultato delle azioni concertate degli ufficiali dello Stato Maggiore e delle autorità dei soggetti della Federazione Russa, il processo ha avuto successo» ha detto Gerasimov.

Secondo Gerasimov poi: «Il Piano di costruzione e sviluppo delle Forze armate russe ha subito modifiche che tengono conto della nuova modalità bellica e delle nuove minacce alla sicurezza militare della Russia. Oggi le principali minacce sono il desiderio della NATO di espandersi a spese di Finlandia e Svezia e l’uso dell’Ucraina come strumento di una guerra ibrida».

Questo secondo il Generale russo ha richiesto un impegno diverso per le Forze Armate di Mosca: «I principali cambiamenti nel piano di costruzione e sviluppo delle Forze Armate russe in questo contesto sono la creazione dei distretti militari di Mosca e Leningrado, la formazione di tre divisioni di fucilieri motorizzati nelle regioni di Kherson e Zaporozhye e la creazione di un corpo d’armata in Carelia».

Nella schiera dei militari di alto grado nominati di recente dal Ministro per la Difesa Sergei Shoigu, nel pool di Gerasimov c’è il nuovo comandante del Distretto militare meridionale delle Forze armate russe, Sergey Kuzovlev.

Il generale Sergei Kuzovlev è stato nominato comandante del Distretto militare meridionale poco prima del nuovo anno. A differenza di molti generali russi “paracadutati” nell’incarico, Kuzovlev si è “sudato” il suo incarico grazie alle sue capacità e ai suoi risultati, e non perché “spinto” dai leader militari e politici del Paese.

Non ha un cattivo rapporto con Yunus-bek Yevkurov, vice ministro per la Difesa. Quando era ancora Capo di Stato Maggiore del Distretto Militare Sud, Kuzovlev era noto ai suoi uomini e agli ufficiali per la sua umanità e a districarsi nelle faide interne agli altri gradi militari.

Secondo l’intelligence britannica, Kuzovlev non fu nominato all’inizio perché «non riuscì a far fronte alla preparazione dell’offensiva nella direzione di Liman». A quanto pare però la conclusione di Londra sarebbe non del tuto corretta poiché il suo compito era quello di stabilire una cooperazione all’interno del distretto e di avviare una comunicazione orizzontale tra i reparti. Adesso Kuzovlev è pienamente al comando del suo distretto, di cui conosce bene i problemi con la classica carta bianca per risolvere le discrasie di non poco conto che affliggono il distretto così strategicamente importante nello sviluppo delle operazioni militari.

Graziella Giangiulio

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