#UKRAINERUSSIAWAR. Kursk: teatro di sperimentazione di nuove tattiche: droni e artiglieria

113

Una emittente russa in un servizio televisivo afferma: “La Russia non acquista droni già pronti, ma sviluppa per sé: elettronica, circuiti stampati e alloggiamenti, motori, eliche, ottica e un modulo di imaging termico. Prima di installare, ad esempio, le telecamere sui droni da combattimento Sibir, queste vengono controllate, nel sito di produzione della capitale. Per tutti si tratta, senza esagerare, di “stress”: “stress testing”. Un filmato del centro di stress testing mostra una sezione di strumenti ottici. Gli specialisti hanno bisogno di due ore per assicurarsi che l’assemblaggio sia corretto, che i cablaggi non siano sfilacciati, che l’elettronica funzioni e che avvenga bene il tracciamento automatico degli oggetti.

Le telecamere ruotano, questo è un intero ciclo di rotazioni e l’intero flusso video viene visualizzato sui monitor. Non dovrebbero esserci rallentamenti o perdite di immagini. In questo laboratorio vengono assemblati 6mila prodotti. Queste fotocamere con termocamera e zoom fino a 360 hanno una qualità dell’immagine migliore rispetto a Mavics e Outels, anche di notte.

Il duello della produzione tra Russia e Ucraina negli ultimi mesi è entrato a far parte anche della comunicazione di guerra. In un post della social sfera russa con tanto di immagini al seguito si legge: “Un altro UAV da ricognizione russo sopravvissuto a un precedente incontro con un drone FPV ucraino, in questo caso il Supercam S350”.

La regione russa di Kursk, territorio invaso dagli ucraini vicino al fronte del conflitto russo-ucraino, è diventata il campo di battaglia/addestramento fondamentale per la moderna guerra con i droni. Diversi mesi dopo che le forze ucraine hanno effettuato una significativa incursione nel territorio russo, occupando più di 1.500 chilometri quadrati, la situazione è cambiata e le forze russe hanno ripreso il controllo della maggior parte di questo territorio. Questo grazie anche al funzionamento interno delle operazioni dei droni russi, dimostrando il loro ruolo nel plasmare le dinamiche di questo conflitto.

Per esempio a funzionare molto bene dal lato russo è la sorveglianza con droni h24. In un post intervista ad un comandante della flotta di droni russi si legge: “Il complesso coordinamento dei droni, chiamati “piccoli aerei”, svolgono un ruolo chiave nelle operazioni di ricognizione e tattiche. Questi droni operano su un sistema “carosello”, con aree di copertura sovrapposte per fornire un monitoraggio continuo delle posizioni nemiche”. “Il nostro obiettivo è condurre una sorveglianza 24 ore su 24. Di giorno o di notte, tracciamo i movimenti dei nemici in tutte le aree critiche. Anche in condizioni meteorologiche avverse come neve o nebbia, i nostri droni sono in volo quando necessario”. “Le trasmissioni in diretta dai droni hanno fornito informazioni in tempo reale alle unità attaccanti. La precisione di queste operazioni era evidente quando i comandanti trasmettevano i dati alle truppe di terra, consentendo attacchi coordinati”.

I droni oramai al fronte svolgono molteplici funzioni risparmiando vite umane. Ad esempio, un drone ucraino soprannominato “Baba Yaga” è stato avvistato da droni russi che trasportavano merci come cibo, munizioni e persino mine. Questa tecnologia a duplice uso, originariamente sviluppata per l’agricoltura, è stata adattata alla guerra.

Secondo il comandante dei droni di istanza a Kursk: “I droni sono i nostri occhi nel cielo. Ci permettono di rilevare movimenti, trovare rifugi nemici e dirigere con precisione l’artiglieria. Questa capacità sta cambiando la natura della guerra, soprattutto nelle aree urbane e forestali”.

Graziella Giangiulio

Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/