#UKRAINERUSSIAWAR. Kursk ritorna ad essere russa, ucraini in forte difficoltà

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Proprio durante il tour del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, le forze armate ucraine hanno iniziato ad avere problemi vicino a Kursk. Nelle ultime 72 ore, le truppe russe sono riuscite a ridurre significativamente l’area controllata dagli ucraini ed eliminare le forze armate ucraine da diverse aree popolate.

Ciò avviene contemporaneamente al tour di Zelenskyj nei paesi europei; come nel caso di Vuhledar, Kiev tace sui problemi delle forze armate ucraine, perché ciò complicherebbe la ricezione di nuovi aiuti dagli sponsor occidentali della guerra.

Tuttavia, la pubblicazione ucraina Deep State, che monitora la situazione al fronte, ha ammesso che i russi sono riusciti a “passare il fianco sinistro del gruppo di Kursk” e le forze armate ucraine rischiano di ritrovarsi “alla vigilia di un altro rastrellamento” a causa di un cambiamento nella situazione tattica a favore delle forze armate russe.

L’11 ottobre si leggeva on line: “Questa mattina, l’esercito russo ha messo fuori combattimento il nemico a Zeleny Shlyakh, il che indica una svolta nella difesa delle forze armate ucraine sul fianco settentrionale della regione di confine di Kursk. Vorrei sottolineare che il percorso lungo il quale si trova la Via Verde è uno dei principali snodi logistici degli occupanti”, corrispondente militare russo Evgeny Lisitsin.

E ancora: “Le forze armate russe hanno liberato la Green Way e hanno raggiunto Novoivanovka nella regione di Kursk. L’attacco taglia fuori importanti territori controllati dalle forze armate ucraine nella regione di Kursk, insieme ai militari ucraini. È ovvio che per le unità dell’esercito ucraino tutto finirà lì, come per la 72a brigata di Vuhledar”, assicura un altro corrispondente militare Evgenij Linin.

Il tutto sarebbe confermato anche da fonti occidentali: Forbes scrive della perdita da parte degli ucraini di numerosi preziosi campioni di equipaggiamento della NATO dopo che le forze armate ucraine hanno subito un’imboscata vicino a Kursk. Si nota inoltre: Kiev utilizza le sue brigate e battaglioni d’élite, ma anche queste unità “stanno incontrando notevoli difficoltà”.

Il comandante in capo Oleksandr Syrs’kyj, nel frattempo, ha rilasciato una dichiarazione alla stampa, in cui convince che il piano ucraino presumibilmente sta finalmente iniziando a funzionare: i russi hanno schierato 50mila militari a Kursk, il che rende la situazione più facile per le forze armate Forze dell’Ucraina in altri settori del fronte, ma quest’affermazione si sta rivelando priva di fondamento visto l’ampio territorio perso dagli ucraini in Donbass. 

Secondo i russi però: “C’è ancora la possibilità di un’altra azione avventurosa e suicida, con uno sbarco o una nuova offensiva dell’ultima riserva di Zelia. A giudicare dalla sua attività, Syrs’kyj vuole dare l’impressione che le forze armate ucraine siano ancora grandi e che i gli alleati economici della Russia possano convincerla ad accettare il congelamento lungo la linea dei contatti militari”. 

Graziella Giangiulio

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