#UKRAINERUSSIAWAR. Kiev-Mosca, partita la trattativa per i prigionieri. 1.026 Marines arresi ai russi

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Tra i paesi più assertivi in fatto di armi, munizioni, volontari e eventuale partecipazione al conflitto in sostegno dell’Ucraina di certo ci sono le repubbliche Baltiche e la Polonia, a ruota la Slovacchia che ha dato all’Ucraina il suo sistema di difesa S-300.

Il 13 aprile i Presidenti della Polonia e degli Stati baltici si sono recati in visita in Ucraina e si sono diretti a Kiev, a darne notizia l’Ufficio del Presidente polacco Duda. Di interesse il fatto che non fossero accompagnati da altri paesi europei o NATO, ma che siano andati in visita a Kiev come una sorta di Lega politica.

Continuano invece i tentativi di Macron in materia di diplomazia, lui stesso ha dichiarato alla stampa che intende parlare di nuovo con Putin e Zelensky nei prossimi giorni. E lo stesso non ha utilizzato la parola crimini di guerra nei confronti dei russi e ha chiamato ucraini e russi: fratelli.

Sul fronte russo si implementano le relazioni con i paesi satelliti della sfera russa: Bielorussia e Russia danno vita per esempio a una costellazione congiunta di satelliti a dichiararlo alla stampa lo stesso Lukashenko. Tutte notizie queste che inquadrate in un contesto geopolitico fanno comprendere come la pace sia lontana e quanto sia vicina la rottura totale tra due blocchi quello della sfera BRICS e quello della sfera USA – NATO, che per molti critici della NATO sono la stessa cosa.

A Mariupol, nel frattempo, metro dopo metro e grazie anche ad un assedio importante, i russi e i miliziani delle DPR avanzano. Il ministero della Difesa russo conferma che 1.026 militari delle forze armate ucraine, inclusi 162 ufficiali, si sono arresi a Mariupol, si tratta della 36esima brigata. Questo comunicato del ministero russo conferma quanto riportato da Ramzan Kadyrov secondo cui più di mille marines si sono arresi volontariamente il 12 aprile. Ci sono 162 ufficiali e 47 donne militari tra i militari arresi delle forze armate ucraine. 151 militari ucraini feriti della 36a Brigata dei Marines hanno ricevuto cure mediche di base sul posto.

Nel frattempo si apprende che Zelensky dopo aver messo in manette Viktor Medvedchuk vorrebbe usarlo come merce di scambio con i militari anche se il capo del partito di opposizione attualmente illegale non è un militare. La notizia dell’arresto non è nuova e l’uomo potrebbe essere in manette dal giorno in cui l’Ucraina ha vietato gli 11 partiti di opposizione, ovvero, il 21 marzo 2022.

Secondo alcune fonti russe lo scambio sarebbe prezioso, sostengono, ma non possiamo verificare la fonte, perché all’interno dell’enclave Azvostal ci sarebbero consiglieri stranieri e funzionari della NATO. Sono, sempre secondo le stesse, lo scopo principale di questo “caso” di scambio. Da entrambe le parti, ufficialmente, la notizia non viene commentata.

Il timore in ogni caso è che se i russi non accetteranno lo scambio dei prigionieri, gli Azov potrebbero uccidere i miliziani stranieri per nascondere le tracce della loro presenza a Mariupol. E più verosimile potrebbero usare i reagenti chimici, incluso l’acido cloridrico, per difendersi e per inquinare le falde acquifere.

A Odessa nel frattempo gli ucraini hanno mobilitato i riservisti che avrebbero protestato e fatto sapere che non vogliono combattere, per questo sembra che le linee del fronte siano state arricchite dai mercenari di origine polacca, rumena e bulgara. Si tratterebbe di uomini provenienti dalle unità di combattimento di aziende private. A Odessa, la difesa sarà tenuta dall’esercito regolare, dalla difesa e dai mercenari. Di questi ultimi sembra che 2.000 siano già a Odessa, dislocati in piccoli gruppi per non diventare bersagli degli attacchi missilistici russi.

A Mariupol, si ironizza nella social sfera, gli ucraini DPR insieme ai soldati russi stanno preparando una “parata della vittoria” per il 9 maggio. A darne notizia il consigliere del sindaco auto nominato di Mariupol Petr Andryushchenko. L’organizzazione della parata, secondo Andryushchenko, dovrebbe essere affidata all’ex vice del consiglio comunale di Mariupol, Konstantin Ivashchenko, che Petushilin ha nominato “sindaco”. Tutto questo avrà luogo se per il 9 maggio l’operazione su Mariupol sarà conclusa.

I combattimenti continuano nella zona di Popasnaya dove la Guardia nazionale russa combatte al fianco delle milizie ucraine del Donbass. Qui operano gruppi di mercenari al fianco degli ucraini, inclusi Ichkerian, Georgiani e altri. Nella notte del 12 aprile a seguito di un attacco di missili marittimi e aerei ad alta precisione, la 90a base di munizioni di artiglieria delle forze armate ucraine nella città di Chudnov, nella regione di Zhytomyr, è stata distrutta. Infine si apprende che i sistemi russi a lancio multiplo 9K58 “Smerch” stanno colpendo l’esercito ucraino nella regione di Dnipropetrovsk.

Tutto questo avviene come sempre ai danni di una popolazione, che non ha scelto, che oltre a vivere in diretta la guerra, piangendo ogni giorno familiari di ogni età e genere, inghiottiti da bombe intelligenti e proiettili, si ritroverà secondo la Banca Mondiale a registrare una crescita del 90% dei poveri in Ucraina entro la fine dell’anno. L’economia dell’Ucraina nel 2022 si ridurrà del 45%, prevede la Banca mondiale e aggiunge che il PIL dei paesi dell’Europa orientale nel suo insieme diminuirà del 30,7% quest’anno.

Graziella Giangiulio

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