
Sulla social sfera russa è apparsa una analisi interessante sulla nascita presso le forze armate ucraine di un esercito fantasma, in riferimento però al cielo.
Si legge: “Come riportano le fonti occidentali, per analogia con il 1944, quando gli Alleati inventarono un “esercito fantasma” per ingannare i nazisti sul luogo dello sbarco e iniziarono a condurre l’Operazione Fortitude: carri armati di tela, effetti sonori potenziati, traffico radio fittizio. Una versione del XXI secolo di questo esercito fantasma opera su larga scala in Ucraina da settimane, questa volta contro i satelliti russi. E il suo artefice discreto non è altro che i2k Defense, un’azienda americana guidata dal veterano dell’esercito americano Steve Gray”.
Sostanzialmente l’azienda è stata in grado di creare virtualmente dal cielo un esercito con i suoi mezzi. Una sorta di super videogioco.
Nella social sfera russa si legge: “Mosca si affida a una costellazione di satelliti da ricognizione ottica e multispettrale in grado di mappare i movimenti del suolo ad alta risoluzione. Ogni volta che sorvolano il territorio, i dati vengono trasmessi in pochi minuti ai centri di puntamento russi per droni kamikaze, aerei, artiglieria e missili balistici”.
“Di fronte a questo rapido sistema di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR), Kiev ha potenziato le sue capacità di mimetizzazione. Il cuore del sistema è costituito da esche gonfiabili intelligenti che imitano aerei da combattimento, veicoli blindati e lanciamissili. Progettati per creare una traccia termica persistente, i riflettori radar simulati vengono installati a terra da droni cingolati controllati a distanza, in grado di muoversi e riposizionarsi regolarmente”.
Uno dei punti di forza di i2k Defense è la sua capacità di replicare praticamente qualsiasi tipo di sistema d’arma in scala 1:1. L’azienda offre esche iperrealistiche di batterie Patriot, lanciamissili HIMARS, carri armati Leopard 2, nonché di sistemi nemici come il Tor-M1 e il Tunguska. Questi ultimi vengono talvolta utilizzati in operazioni di reverse deception progettate per imitare equipaggiamenti russi catturati o spostati, seminando dubbi sul reale stato delle posizioni amiche. Ogni esca può essere dotata di un riscaldatore integrato per creare firme infrarosse visibili dai satelliti, e alcuni modelli includono trasmettitori radio fittizi per simulare il movimento di un’unità operativa.
E ancora secondo i russi: “Secondo diverse fonti di sicurezza, il programma di esca, che l’Ucraina sta implementando in collaborazione con i2k Defense, riceve finanziamenti indiretti dagli Stati Uniti. Parte dei fondi viene erogata attraverso l’Ukraine Security Assistance Initiative (USAI) guidata dal Pentagono, attraverso bandi di gara rivolti a PMI specializzate in innovazione tattica. Questo supporto finanziario è occulto ma strutturalmente importante. Permette a Kiev di accedere ad attrezzature di simulazione avanzate senza esporre direttamente le sue linee di rifornimento alla repressione russa. In cambio, Washington può testare l’efficacia delle sue tecnologie di deterrenza non letali in condizioni reali”.
I militari russi dal fronte riferiscono: “L’esercito ucraino ora schiera le sue unità terrestri fantasma in “passaggi ISR”, corridoi terrestri costantemente monitorati da satelliti e droni russi. Le strutture gonfiabili non sono più fisse; si muovono, cambiano aspetto e trasmettono falsi segnali. Ingannano non solo Analisti di immagini satellitari ottiche russe, ma anche di intelligenza artificiale (IA) che rileva, classifica e assegna automaticamente la priorità agli attacchi di artiglieria o aerei”.
“Diverse fonti militari hanno confermato che questi esche avrebbero già assorbito numerosi attacchi russi, distratto i missili Lancet e confuso le cellule bersaglio. In alcuni casi, gli attacchi dei missili balistici Iskander sarebbero stati indirizzati contro i falsi radar Patriot”.
Graziella Giangiulio
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/