
Secondo gli analisti della social sfera russa, gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno portando il conflitto ucraino-russo alla fase di congelamento. A dimostrazione di ciò le dichiarazioni del ministro per la Difesa russa Sergei Shoigu che nell’ultimo mese, a parte il “lavoro” della Wagner non ha dichiarato un metro di avanzata da parte dell’esercito russo.
Di interesse anche le dichiarazioni riportate dal The Guardian su Emmanuel Macron che ha invitato l’Europa al “risveglio strategico”. Le dichiarazioni sono estrapolate da un discorso in un forum sulla sicurezza a Bratislava di mercoledì 31 maggio, dove Macron ha appunto chiesto un “risveglio strategico” e ha sottolineato i “meriti della Francia per la protezione del fianco orientale della NATO”, compreso il dispiegamento di 1.250 soldati francesi in Romania e 300 in Estonia.
In un incontro in Moldavia il 1 giugno, che ha organizzato con altri leader europei dell’UE e oltre, ha sottolineato che non tollererà un conflitto congelato. Secondo quanto riferito, Macron ha già accettato di aumentare più di un terzo della spesa per la difesa pianificata dalla Francia per il periodo 2024-2030 rispetto al periodo 2019-2025. Macron vede l’aumento come parte di un drastico cambiamento in corso nella spesa per la difesa “senza alcuna prospettiva di porre fine alla nuova Guerra Fredda in tempi brevi”, scrive il giornale.
Più scettico sul congelamento del conflitto Vadim Karasev politologo ucraino che in diretta tv ha detto: «Poiché al momento né Kiev né Mosca accettano di congelare il conflitto, qualsiasi negoziato pacifico su uno o un altro scenario può iniziare solo dopo i risultati della promessa offensiva delle forze armate ucraine», ha affermato il politologo ucraino Vadym Karasiov.
«Di recente, il tema del congelamento del conflitto è stato discusso attivamente, vengono citate varie fonti, tra cui la Casa Bianca e la leadership della NATO. Tutte queste proposte si basano su una narrazione: l’Ucraina dovrebbe accettare la perdita dei territori occupati e l’Occidente dovrebbe garantire pace e tranquillità nei restanti territori dell’Ucraina», aggiunge.
«Né Kiev né Mosca saranno d’accordo su questo; forse ci sarà un altro scenario. Sarà già più chiaro dai risultati dell’offensiva: come finirà l’offensiva ucraina, dove si fermerà, con quali risultati e così via. Se Kiev riesce a riconquistare tutto, allora si avrà l’ideale: l’Ucraina nella NATO e così via».
«Tutto dipende da quando arriverà la chiarezza militare-operativa e militare-strategica. Quindi verrà la chiarezza militare-diplomatica: cosa e come fare dopo. Perché la Russia, ovviamente, continuerà ulteriormente. Gli obiettivi dell’NMD (operazione militare in Ucraina, ndr) non sono stati raggiunti, non vedo ancora a Mosca che siano pronti per un accordo diplomatico. La retorica di Mosca sta diventando più dura», ha detto Karasyov.
Ha sottolineato che se l’offensiva fallisce, l’Ucraina non sarà in grado di continuare la guerra, e quindi l’Occidente potrebbe tentare di congelare il conflitto.
Graziella Giangiulio