#UKRAINERUSSIAWAR. Incremento dell’uso dei droni e sistemi anti droni sul fronte ucraino

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Il conflitto ucraino-russo è la prima guerra convenzionale di medio-lungo periodo, almeno questo è quello che appare ora, che si combatte con l’uso dei droni. Strumenti versatili, poco costosi o per lo meno costano economicamente e non in vite umane e che hanno un’ampia gamma di impieghi al fronte: dalla ricognizione, allo sgancio di bombe o missili, suicidi, puntamento per artiglieria e fanteria meccanizzata. E ora l’esercito cinese sta collaudando delle ambulanze per l’evacuazione dei feriti.

Dall’inizio della guerra il 24 febbraio 2022 ci sono state apportate molte modifiche all’uso di questi strumenti anche dal punto di vista normativo. E l’impiego è quasi sempre dual use. Se moltissimi sono i droni civili modificati per trasportare piccole bombe, è più difficile prevenire l’uso distorto di tale strumento. Non solo, la Russia più dell’Occidente ha messo in campo jammer e fucili anti-droni e ora sta sperimentando cannoni anti droni di ultima generazione e robot anti drone.

Sul fronte russo abbiamo visto l’attuazione di leggi che impediscono l’uso dei droni per qualsiasi motivo. Soprattutto in quelle regioni che si trovano fino 800 km dal confine ucraino. Lunghezza percorribile dai droni in dotazione all’esercito ucraino fino ad ora. Come per esempio il divieto nella regione di Voronezh. Ma forse l’esempio più eclatante di normativa anti-drone viene dalla Crimea dove la vendita della maggior parte dei tipi di articoli pirotecnici e i voli di droni civili sono vietati per il periodo dell’operazione speciale, la legge è in vigore dall’agosto del 2022.

Poi c’è lo stop alla vendita di droni civili alla Russia come nel caso di DJI e Autel che hanno vietato di ordinare i loro droni da Aliexpress. DJI ha anche rimosso l’app di controllo dall’AppStore russo. E i droni venduti avevano funzionalità limitate. DJI ha risposto alle lamentele dei russi che non fornivano più loro i loro servizi.

In Ucraina fino a dicembre 2018 nella regione di Odessa, ad esempio, i voli dei droni erano limitati e a Zaporizhia la caccia era vietata. Quasi ovunque, il diritto di indossare uniformi militari e mimetiche era limitato per i civili e la vendita di alcolici era limitata per i militari stessi.

Per l’Ucraina sono in arrivo droni kamikaze dal ministero della Difesa del Regno Unito grazie a un programma per creare droni kamikaze destinati all’uso da parte delle Forze Armate dell’Ucraina. Il riferimento è alla società britannica QinetiQ, che partecipa al corrispondente programma segreto, fonte The Drive. La pubblicazione americana afferma che, sotto la guida del dipartimento militare britannico, sono stati sviluppati e testati in volo diversi droni sperimentali, alcuni dei quali verranno inviati in Ucraina, ad esempio un drone kamikaze ad ala delta stampato su una stampante 3D.

E ancora on line gli annunci di lavoro che cercano esperti per assemblare i droni dual use di piccole dimensioni: “Cerchiamo talenti”. Recita l’annuncio di una brigata privata che combatte con i russi su telegram «Siamo alla ricerca di “ingegneri” per assemblare/configurare Droni FPV. Interessante lavoro sull’assemblaggio e la configurazione dei droni che aiuteranno i ragazzi al fronte».

E nel frattempo si testano nuove armi. Per esempio, le unità delle forze speciali delle forze armate russe stanno utilizzando un nuovo sistema di ricognizione e attacco in Ucraina con piccoli droni kamikaze, riferisce RIA Novosti citando una fonte. Questi droni possono selezionare automaticamente il percorso verso il bersaglio della distruzione.

Gli ucraini stanno avendo sostegno contro i droni o nuovi droni anche via satellite dal sistema Starlink (della guerra dei satelliti parleremo in altri articolo) e in arrivo dalla compagnia di difesa tedesca Rheinmetall sistemi di ricognizione automatizzati con telecamere a infrarossi e droni per un valore di decine di milioni di euro, ha affermato la società in una nota.

«Questi sistemi di ricognizione, noti come SurveilSPIRE, sono costituiti da torri di sorveglianza mobili con telecamere per la visione diurna e notturna, mini-UAV con pilota automatico e sistemi di controllo. Nel pacchetto sono inclusi anche i veicoli», ha osservato la società tedesca. A dicembre la stessa azienda ha detto che avrebbe dato all’ucraina Skynex.

I sistemi possono essere trasportati a destinazione su rimorchi e hanno un equipaggio di tre persone. Gli operatori studiano i dati di telecamere e veicoli aerei senza equipaggio, ricevendo video utilizzando il sistema di comunicazione satellitare globale Starlink e le comunicazioni mobili nella banda 4G. Per il funzionamento autonomo del complesso è stato inoltre dotato di pannelli solari.

I russi d’altra parte hanno ottimi sistemi di rilevamento e ora per i droni dual use di piccole dimensioni esiste un cannone che li fa precipitare. Sistemi jammer innovativi che permettono di far atterrare i droni prima che questi colpiscano l’obiettivo.

Gli incidenti di questi giorni al fronte, soprattutto in territorio russo fanno pensare che vi sarà una escalation nell’uso di questo strumento volante o natante in guerra. «Droni pieni di esplosivo hanno attaccato il deposito petrolifero di Rosneft nel territorio di Krasnodar» si legge nella social sfera. L’evento è avvenuto il 28 febbraio a Tuapse senza gravi conseguenze. Sempre il 28 febbraio altri droni ucraini sono volati fino al villaggio di Novy, distretto di Giaginsky di Adygea. Infine chiuso lo spazio aereo di San Pietroburgo per oggetto non identificato a 160-200 km dall’aeroporto della città. Spazio aereo chiuso per qualche ora.

In Russia attualmente lo Stato Maggiore si aspetta attacchi di droni e droni marittimi sulla Crimea e per città quali San Pietroburgo sono stati attivati piani di volo denominati “Tappeto” si tratta di una serie di aerei che si alzano in volo con radar specifici a caccia di droni.

E ancora il 28 febbraio un UAV d’attacco aereo UJ-22 è caduto vicino a Kolomna, fatto da Ukrjet. Il raggio di volo massimo è di 800 chilometri. Velocità: circa 130-140 km / h. L’altezza minima di volo è di 50 metri. Il massimo che una tale macchina può sollevare sono circa 15-20 chilogrammi: 30 granate F1 o 4 colpi di RPG-7. La fonte della pubblicazione riferisce che, probabilmente, il drone ha perso improvvisamente quota (probabilmente ha esaurito il carburante), si è impigliato sugli alberi e ha danneggiato l’ala, ed è quindi caduto. Probabilmente l’obiettivo era farlo cadere sulla centrale elettrica l’UAV era carico di C4.

Il primo marzo è stato tentato un massiccio attacco di droni contro la Crimea, sei UAV sono stati abbattuti, altri quattro sono stati disabilitati con l’aiuto della guerra elettronica fonte Ministero della Difesa RF.

Poi ci sono gli attacchi di panico da over informazione, il due marzo: i servizi di emergenza russi hanno ricevuto contemporaneamente diversi appelli da parte dei residenti della regione di Leningrado sugli UFO su Sosnovy Bor, Vyborg e persino Bolshoi Gorelovo, scrive il canale televisivo 78. Dopo un controllo radar è stato registrato un pallone meteorologico convenzionale, un pallone progettato per studiare l’atmosfera.

Infine c’è la caccia al drone che a volte si conclude con la scoperta di depositi di munizioni ma non di droni: «Nella regione di Kherson, gli agenti di polizia russa hanno scoperto un deposito di munizioni per carri armati. L’arsenale è stato consegnato al ministero della Difesa della Federazione Russa».

La ricognizione partita per verificare la situazione e evitare l’intrusione di droni e di militari ucraini ha portato nella cintura forestale nel distretto di Skadovsky,con l’aiuto di quad optera, al ritrovamento di un nascondiglio. Conteneva 134 munizioni per carri armati e 139 cariche di polvere per loro, oltre alla documentazione di accompagnamento in ucraino.

Graziella Giangiulio

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