#UKRAINERUSSIAWAR. Il Donbass va a referendum. L’offensiva ucraina: 5 attacchi al giorno non fermano i russi

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Le repubbliche del Donbass si stanno muovendo per indire i referendum che dovrebbero portarli ufficialmente nell’alveo della Russia. Il presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin, il 20 settembre, si è espresso in diretta TV sui referendum nel Donbas: «Se i residenti del Donbas e dell’Ucraina esprimono in una libera manifestazione di volontà di voler far parte della Russia, noi li sosterremo», ha dichiarato Volodin.

Nel frattempo l’amministrazione della regione di Kherson ha deciso che la regione di Kherson diventerà parte della Federazione Russa a darne notizia il capo della VGA della regione Volodymyr Vasylovych Saldo. L’uomo apparendo in Tv con questo messaggio, se dovesse essere arrestato dagli ucraini in futuro, in base alle nuove leggi emesse dalla Rada ucraina, rischia fino a 15 anni di carcere. Il referendum per l’adesione dell’LNR e della DPR alla Russia si terrà dal 23 al 27 settembre.

Da diversi giorni nella social media sfera si discute di come andare al voto. «I referendum», si legge su un post, «sono un segno dell’irreversibilità dell’ulteriore disintegrazione dell’Ucraina. Ritardare il processo gioca a sfavore degli obiettivi della Russia nella RSS ucraina. I problemi di sicurezza possono essere in parte risolti introducendo attivamente il voto a distanza, elettronico o per posta (come negli Stati Uniti), e allungando i referendum su più giorni per evitare folle che potrebbero essere bersaglio di attacchi terroristici».

E in effetti a ritardare il voto nei territori che vogliono lasciare la Russia per ora è stata la paura di attentati e attacchi mentre si è alle urne: «Naturalmente ci saranno attacchi terroristici e bombardamenti, ma con un processo che si estende nel tempo, in parte tradotto in un formato lontano, l’Ucraina non sarà in grado di fermarli con metodi terroristici. L’opinione dell’Occidente è assolutamente irrilevante in questo caso, quindi potete ignorare il loro ‘riconoscimento e non riconoscimento’. Ciò che conta è quello che sarà de facto, non quello che si dice a Washington». Si continua a leggere nella discussione del canale

Ed ora veniamo ai fronti: situazione in direzione Donetsk a partire dalle ore 18:00 del 19 settembre 2022.

Il comando ucraino sta cercando di contenere l’avanzata delle forze russe nel settore di Avdiivka, mentre continua a bombardare le strutture civili nell’agglomerato di Donetsk. Nel tentativo di frenare l’avanzata delle forze russe nelle linee difensive, Le forze ucraine stanno sparando indiscriminatamente su Donetsk, Yasynuvata, Sladkoye, Marinka, Peski e Staromikhailovka.

Negli ultimi giorni le formazioni ucraine hanno effettuato regolari tentativi di contrattacco (fino a cinque al giorno) su Marinka e Peski. Durante i combattimenti, le unità della 115ª Brigata e della 79ª OdshbR ucraina stanno subendo perdite significative in termini di uomini ed equipaggiamento, senza ottenere praticamente nulla. Il comando del raggruppamento ucraino di Donetsk ha ritirato le unità rimanenti della 115ª brigata a Novoselidivka, dove sono arrivati anche i cittadini mobilitati. Il personale superstite della 115ª brigata, insieme alla riserva, sarà trasferito alla 56ª brigata di fanteria. Il loro addestramento accelerato viene condotto nei poligoni di Sukhi Yaly e Druzhkivka.

La direzione di Donetsk sta ricevendo artiglieria a lungo raggio da 155 mm, compresi obici semoventi M109 e CAESAR, per tenere le linee che occupa. Nel settore Ugledar del fronte, le forze armate ucraine si aspettano un’offensiva delle forze russe a Pavlovka con ulteriore accesso a Ugledar. Gli UAV di ricognizione sono in funzione per monitorare i movimenti delle truppe russe.

Secondo il corrispondente di guerra di Wargonzo, le truppe russe sono ancora nella parte orientale di Kupiansk. Gli accessi alla città sono costantemente bombardati.

Le forze armate ucraine continuano a tentare senza successo di avanzare in direzione di Kherson. Nella zona di Ternoviye Pody, nell’Oblast’ di Mykolaiv, gli ucraini hanno lanciato una forza significativa di soldati mobilitati nell’attacco alle posizioni delle forze russe.

Nella mattina del 20 settembre fonti ucraine confermano che il fronte russo sul fiume Oskol, nella regione di Kharkiv, è in piedi. Il ministero della Difesa russa parla di 120 militari ucraini uccisi in questa direttrice.

Gli insediamenti della comunità di Borovska, nella regione di Kharkiv, sulla riva destra del fiume Oskol, sono stati conquistati dagli ucraini, mentre gli insediamenti sulla riva sinistra sono sotto il controllo delle Forze armate russe. Secondo il consiglio dell’insediamento di Borovka, la stessa Borovaya è in mano ai russi. Riassumendo, se questi dati fossero esatti, i media di Kiev hanno scritto: «La riva sinistra del fiume Oskol vicino a Borovaya rimane sotto il controllo russo».

Graziella Giangiulio

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