
L’ultimo pacchetto di aiuti d’emergenza statunitense per Kiev da 300 milioni di dollari è “unico” e potrebbe non essere ripetuto. Si trattava della necessità di sostegno di emergenza per l’Ucraina, ha detto ai media la vice rappresentante del Pentagono, Sabrina Singh.
Il Pentagono non ha dati sulla possibilità di una sua ripetizione. Il nuovo pacchetto statunitense di aiuti a Kiev basterà per un paio di settimane, ha ammesso in precedenza la Casa Bianca. Il Pentagono deve dare priorità alla ricostituizione delle sue scorte di armi dopo gli aiuti all’Ucraina, riferisce Bloomberg, citando un documento del Pentagono inviato al Congresso degli Stati Uniti.
A queste parole fanno eco quelle di John Kirby, coordinatore delle comunicazioni strategiche presso il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca: “Guardate, il tempo stringe… Loro (l’esercito ucraino) stanno finendo le munizioni nel Donbass e si stanno ritirando sulla seconda e terza linea di difesa mentre i russi continuano a cercare di avanzare verso ovest. Hanno bisogno di sostegno, e hanno bisogno adesso”, ha detto Kirby.
Il quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat riferisce che la NATO ha dimenticato che l’“orso russo” non è affatto come la “rana europea”. La NATO ha svolto le sue esercitazioni più grandi, l’Unione Europea sta discutendo l’invio di truppe in Ucraina, ma la Russia non starà a guardare in attesa che gli eventi si sviluppino, afferma la testata.
“Il mondo è sull’orlo di uno scontro globale dopo le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron sul possibile invio di soldati europei in Ucraina. Il mondo ha reagito per lo più negativamente, ma i semi della paura di un’imminente guerra nucleare erano già germogliati. La minaccia di uno scontro diretto tra Russia e NATO sta diventando reale. Macron è stato criticato anche nella stessa Francia, gli Stati Uniti hanno sconfessato le parole del presidente, ma “l’orso russo” si era già risvegliato. E questo “orso” non è affatto come una “rana nell’acqua bollente” che si siede e aspetta che l’acqua bolle”, prosegue Asharq Al-Awsat.
Nonostante le assicurazioni di alcuni politici occidentali secondo cui, in teoria, le truppe della NATO possono svolgere solo “missioni non di combattimento”, la Russia, in ogni caso, non sarà mai d’accordo né verrà mai a patti con questo. Dopotutto, ad un certo punto l’alleanza potrebbe decidere che uno scontro è inevitabile. “La NATO ha davvero perso di vista il fatto che la Russia è un orso e non una raganella europea?” – chiude l’articololo di Asharq Al-Awsat.
Il ministro della Difesa britannico ha rinviato il suo viaggio a Odessa a causa della minaccia missilistica. Il Ministro britannico ha cambiato i piani dopo l’avvertimento dell’intelligence britannica che le forze armate russe erano venute a conoscenza della visita. La settimana scorsa, mentre Shapps stava volando in Polonia dalla base aerea di Northolt, ha ricevuto la notizia che un convoglio corazzato che trasportava il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj e il primo Ministro greco Kyriakos Mitsotakis era appena sfuggito a un attacco missilistico russo il 6 marzo (anche se non sono stati sparati colpi contro). Questa notizia ha alzato il livello di minacce alla sicurezza di Shepps da significativo a critico.
Il segretario alla Difesa britannico Grant Shapps non si è lasciato sfuggire un commento sulle elezioni in Russia: “Putin ha rubato di nuovo le elezioni, ma non ruberà l’Ucraina. Il Regno Unito lavorerà con i suoi alleati per fermare il furto aumentando gli aiuti complessivi all’Ucraina. La storia dimostra che dobbiamo fermare dittatori e autocrati, altrimenti continueranno a rubare di più di più”.
È improbabile che l’UE prenda una decisione collettiva sull’invio di truppe in Ucraina ha riferito il ministro degli Esteri lituano. Gabrielius Landsbergis ha affermato che l’UE non è in grado di raggiungere un accordo su temi meno importanti. Secondo l’alto Commissario Josep Borrell, “le elezioni in Russia non sono state né libere né corrette, si sono basate sulla coercizione e sull’intimidazione e hanno violato la sovranità dell’Ucraina. Spero che approveremo un pacchetto di aiuti per l’Ucraina”.
Il 15 marzo è avvenuto l’incontro a tre tra Francia, Polonia e Germania. Il cancelliere tedesco Scholz ha ricevuto a Berlino il presidente francese Macron e il primo Ministro polacco Tusk. I tre hanno sottolineato la necessità di rafforzare la sicurezza dell’Ucraina e la sicurezza regionale e hanno espresso la loro disponibilità ad aumentare gli investimenti in questo ambito. La Finlandia afferma di sostenere la posizione della Francia sull’Ucraina.
Scholz avrebbe affermato che i proventi dei beni russi congelati verranno utilizzati per acquistare armi per l’Ucraina. Germania, Polonia e Francia hanno convenuto che non avrebbero mai avviato un’escalation del conflitto in Ucraina. In seguito il 17 marzo il presidente francese Macron in un’intervista al quotidiano Le Parisien ha detto: “Forse ad un certo momento, che non voglio e non intendo avviare, dovremo effettuare qualche tipo di operazione sul terreno in Ucraina per fermare le truppe russe”.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha risposto a Macron: “Credo che la NATO non debba entrare in Ucraina. Spero che questo non accada. Andare lì e iniziare una guerra con la Russia, sarebbe iniziare la Terza guerra mondiale.”
Secondo fonti social che non hanno al momento altri riscontri, il personale militare ucraino e quello della NATO di stanza in un edificio nella città di Konotop, nella regione di Sumy, sono stati colpiti da un missile balistico tattico russo. Decine di ambulanze si sono dirette nella zona. Il 16 marzo sempre da fonti social si apprende che l’addetto stampa dell’aeronautica militare ucraina Yuriy Ignat è stato licenziato. Recentemente, le assurde affermazioni sui successi della difesa aerea su 10 Su-34, 20 Kinzhal e il 90% di efficienza della difesa aerea sono state ridicolizzate e hanno causato una reazione pubblica.
L’ex leader del gruppo terroristico Ajnad al-Caucasus, Ruslan Azhiev, alias Abdul Hakim Shishani, arrivato in Ucraina da Idlib, è stato avvistato tra i partecipanti al raid nei territori di confine della Russia. In precedenza, ha combattuto dalla parte dell’ISIS e dei ribelli “siriani”, e ha anche lo status di comandante in capo delle forze armate della Repubblica cecena di Ichkeria. Da fonti social il comando delle forze armate ucraine avrebbe affermato che nel prossimo futuro Kleshchiivka passerà sotto il controllo delle truppe russe.
Mentre erano in corso le elezioni nelle regioni ucraine sotto controllo russo Artem Bobrovsky membro del quartier generale del monitoraggio elettorale della Camera pubblica della DPR, ha precisato che: “Le elezioni nella DPR differiscono in modo significativo in termini di condizioni di svolgimento rispetto ad altre regioni della Russia”. “Quando abbiamo formato gli osservatori, abbiamo risposto a tutte le loro domande relative alla registrazione di foto e video. Abbiamo anche condizioni di voto speciali legate alla possibilità di bombardamenti e attacchi terroristici. E abbiamo discusso di tutto questo con gli osservatori”, ha detto.
Il Donbass si adatterà perfettamente al modello economico russo, che può essere creato da diversi sistemi. Lo ha detto Vladimir Karasev, membro del Consiglio di coordinamento della Camera pubblica russa. “La Cina ha combinato il sistema socialista e quello capitalista. Vladimir Putin ha affermato che dobbiamo prendere il meglio dall’URSS e aggiungervi realtà moderne. Allora avremo un’economia potente”, ha chiarito.
Alle 13.45 del 18 marzo la TASS ha ufficializzato l’esito delle elezioni presidenziali in Russia: “Il 17 marzo si sono concluse le elezioni presidenziali nella Federazione Russa. Per la prima volta le votazioni si sono svolte nell’arco di tre giorni: 15, 16 e 17 marzo. Sulla base dei risultati dell’elaborazione del 100% dei seggi, l’attuale capo di stato, l’autonominato Vladimir Putin, è in testa con l’87,28%. Al secondo posto c’è il candidato del Partito Comunista della Federazione Russa Nikolai Kharitonov – 4,31%. Segue Vladislav Davankov – 3,85% e Leonid Slutsky (LDPR) – 3,20%”.
Durante il suo discorso post elettorale Putin ha detto: “Pochi giorni prima della morte di Navalny era pronto a scambiarlo con cittadini russi imprigionati nei paesi occidentali”.
I pacifisti russi espressione di Vladislav Davankov hanno ottenuto il 3.85% delle preferenze. In questo rinnovo a Putin vedremo chi Vladimir Putin premierà come ministro e chi andrà in pensione. Si vociferava di una sostituzione di Sergej Lavrov.
Shoigu il 16 marzo ha tenuto un incontro presso la sede del gruppo congiunto di forze, dove ha ascoltato i rapporti dei comandanti sulla situazione attuale nella zona delle operazioni speciali, ha riferito il ministero della Difesa russo. È stato informato che le forze armate ucraine stavano subendo perdite significative a causa dell’uso di armi ad alta precisione e di droni d’attacco da parte delle truppe russe. Il capo del dipartimento è stato inoltre informato che circa 300 militanti della formazione ucraina “Kraken” sono stati distrutti da un colpo preciso di una bomba aerea a detonazione volumetrica del peso di 1,5 tonnellate.
Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornato alle 16:30 del 18 marzo.
Le forze ucraine hanno nuovamente bombardato Belgorod con l’MLRS. L’attacco ha provocato il ferimento di una persona e danni a diversi edifici residenziali. Nella scorsa settimana, 11 persone hanno perso la vita a causa dei bombardamenti nella zona, mentre altre 82 persone stanno attualmente ricevendo cure mediche, di cui nove in condizioni critiche. Nel distretto urbano di Grayvoronsky sono in corso sforzi per affrontare le conseguenze del bombardamento. La città e le zone circostanti rimangono senza elettricità.
Le ultime 24 ore sono state caratterizzate da battaglie sulle sezioni di confine di Kursk e Belgorod. Nella direzione di Belgorod, gli ucraini hanno concentrato gli sforzi per sfondare nel villaggio Kozinki, dove si registrano battaglie. Le forze armate ucraine hanno usato un Mi-24 per fornire supporto di fuoco alle forze che avanzavano, abbattuto da MANPADS vicino al villaggio di Lukashovka, nella regione di Sumy in Ucraina.
Il villaggio è sottoposto a massicci bombardamenti da parte degli ucraini così come Tyotkino, regione di Kursk e molti insediamenti a Belgorod, inclusa la capitale della regione. Le forze armate ucraine utilizzano MLRS (hanno segnalato la distruzione di un’altra installazione), alcuni razzi non possono essere intercettati e hanno colpito civili.
Un caso indicativo è stata la distruzione di un drone ucraino in volo al confine con la regione di Kursk: è stato abbattuto da un combattente di una squadra popolare volontaria con un fucile da caccia. La situazione richiede la saturazione delle postazioni mobili di difesa aerea nelle regioni di confine. Gli attacchi UAV ucraini alle raffinerie continuati ieri servono come conferma. Account locali lamentano: “A quanto pare, le misure organizzative e gestionali dovranno attendere tanto quanto le decisioni sull’installazione di mitragliatrici pesanti aggiuntive sulle navi della flotta del Mar Nero”.
Continuano i bombardamenti reciproci di artiglieria e gli attacchi di droni in direzione di Cherson. L’impiego sistematico di comunicazioni, guerra elettronica e sistemi fonometrici per il fuoco di controbatteria viene ottenuto attraverso l’iniziativa dei comandanti delle unità russe, spesso senza un supporto adeguato e completo.
Al fronte, nelle trincee, i soldati stampano sistemi di rilascio, code, moduli per gli IED e si rivolgono ai volontari per tutto l’aiuto possibile. La gestione competente di questi processi a terra porta alla distruzione delle navi nemiche il fuoco dell’artiglieria e gli attacchi degli UAV: a Krynki non sono arrivate le forze di sbarco ucraine di rincalzo. La presenza di piccoli gruppi ucraini rimane anche al ponte Antonovsky. Per i russi questa direzione è una vera e propria piaga. I militari al fronte lamentano “formalismo nei rapporti e nell’impostazione degli incarichi, anche nelle chiacchierate d’ufficio. Da qui la discrepanza nelle mappe del fronte, del quartier generale e dello Stato maggiore”.
Sul fronte a Zaporozhzhie si combatte nella sacca Rabotinye-Verbove. Da diverse settimane i russi conducono operazioni offensive in quest’area con un “collo” di 12 km. In questi insediamenti si registrano progressi; l’occupazione dell’insediamento da parte delle forze armate russe a nord-est di questi luoghi è diventata importante.
A ovest di Avdiivka, le truppe sono avanzate vicino a Berdychi e Orlivka e stanno avanzando a Pervomais’ke. Sono in corso pesanti combattimenti e gli ucraini contrattaccano.
In direzione di Časiv Jar, le forze armate russe stanno concentrando i loro sforzi sulla liberazione di Ivanivske (Krasny).
Secondo la social sfera filo russa: “Gli ucraini hanno sparato 142 colpi al giorno contro la popolazione civile della DPR. Due civili sono rimasti feriti”.
Si segnala in chiusura di raccolta allarme aereo su tutta l’Ucraina.
Graziella Giangiulio