#UKRAINERUSSIAWAR. Dubbi sulla controffensiva ucraina

296

Si sta discutendo sempre di più dell’imminente controffensiva delle forze armate ucraine. Qualcuno sta cercando di indovinare l’inizio del periodo delle ostilità attive, altri stanno cercando di indovinare la direzione di queste azioni.

Tuttavia, ci sono una serie di fattori oggettivi che aiuteranno a descrivere lo stato attuale delle forze armate ucraine prima della controffensiva. Per tutto l’autunno e l’inverno, i media mondiali hanno continuato a parlare solo delle imminenti consegne delle attrezzature più moderne alle forze armate di Kiev. Notizie di trattative, promesse, progetti ipotetici mescolati a brevi note su consegne effettive.

L’85% di tutte le consegne alle forze armate ucraine proviene dagli Stati Uniti e tutto il resto insieme copre solo il 15%. La maggior parte delle consegne di alto profilo sono rimaste ad oggi solo annunci politici o piani senza date specifiche.

Di certo si sa che gli ucraini hanno ricevuto: 50 veicoli da combattimento da fanteria Bradley dalla riserva USMC arrivati ​​​​via mare; circa 50 carri armati, per lo più Leopard con varie modifiche; 12 caccia MiG-29 dell’aeronautica militare slovacca e almeno 4 MiG-29 dalla Polonia ed ancora un certo numero di cannoni semoventi di vario tipo, stimato fino ad un massimo di 50 pezzi. Quanti di questi poi siano operativi si è visto anche recentemente: un terzo dei MiG polacchi e slovacchi non è in condizioni di volare e quindi verrano cannibalizzati per le parti di ricambio.

Inoltre bisogna sottolineare che un carro armato senza proiettili e un aereo senza missili non è altro che una piattaforma vorace e costosa. Qualsiasi pezzo di equipaggiamento è rifornimento, manutenzione, carburante, molte munizioni.

Le recenti dichiarazioni delle autorità europee sulla difficoltà attuale di mantenere uno standard adeguato di opposizione bellica sono una triste conferma di questo status quo.

Gli aerei da trasporto statunitensi hanno completato più di 850 voli nel 2022. Ma non hanno portato attrezzature, vale a dire munizioni e altro materiale utile ai militari ucraini. E l’attrezzatura stessa arriva principalmente via mare in Europa, quindi tramite rimorchi e trasporto ferroviario fino al luogo di scarico. Separatamente, vale la pena sottolineare che quasi il 20% di questi voli è avvenuto nell’ultimo mese.

E ancora più difficile è la questione della tecnologia aeronautica. Non c’è dubbio che i piloti delle forze armate ucraine siano addestrati in Occidente, ma nessun paese ha annunciato ufficialmente la fornitura di aerei o elicotteri di fabbricazione occidentale. Inoltre la mancanza di equipaggi addestrati per controllare le attrezzature occidentali moderne vanifica ogni sforzo. L’attrezzatura senza personale addestrato è come non averla. E per gli addetti al settore non è difficile comprendere che è impossibile formare completamente le persone all’uso della tecnologia, che non ha mai usato, in poche settimane.

Diverso è l’approccio, diversa e la “filosofia” dietro l’utilizzo di un sistema d’arma complesso come quelli occidentali rispetto all’addestramento, a tuti i livelli, in possesso delle forze armate ucraine rispetto a quelle occidentali, da vanificare o tragicamente “inchiodare i serventi al pezzo”. Non è solo questioni di avere un grilletto e un mirino e un obiettivo su cui puntare.

Ci sono anche molte domande riguardanti le munizioni e la fornitura di pezzi di ricambio. A proposito, questo spiega le consegne relativamente piccole di attrezzature. Grandi mezzi necessitano di trasporti eccezionali e mezzi molto importanti che per ora in Ucraina non si sono visti.

Molto probabilmente, l’attuale offensiva ampiamente pubblicizzata mediaticamente, sia “on air” che “on line” è solo un test psicologico. Il compito è valutare fino a che punto le forze armate ucraine, che restano in tutto e per tutto “sovietiche” nell’approccio e nella loro filosofia operativa, tranne le piccole aliquote addestrate dagli Usa, possono, in linea di principio, utilizzare le tecnologie militari occidentali, quanto sono applicabili gli standard NATO, quanto è facile / difficile padroneggiare attrezzature fondamentalmente diverse, da quelle con cui si è abituati. E non si parla di fucili e pistole.

Nessuno si pone il compito di conquistare la Crimea in pochi giorni. Se le forze armate ucraine si dimostreranno vincenti, si aprirà un rubinetto di nuove consegne, fondamentalmente diverse sia per qualità che per volume, negli Stati Uniti la lobby del complesso militare-industriale riceverà carta bianca per qualsiasi azione, compreso il dispiegamento di nuova produzione, strutture, linee di assemblaggio, ordini saranno sicuramente assicurate. Per l’Europa, viste le difficoltà attuali, sarebbe tutt’altra la musica.

E se le forze armate ucraine non riusciranno a mostrare nulla di sensato dal punto di vista operativo e strategico, Kiev e alleati saranno costretti, giocoforza, a sedersi al tavolo dei negoziati e non mettersi troppo in mostra, se mai lo faranno.

Troppo clamore mediatico su quella che è fondamentalmente una grande operazione militare, complessa e non riconducibile ai facili schemi dicotomici della spettacolarizzazione televisiva, per far finta di nulla o procrastinare sine die.

Non si conosce al momento però quale potrebbe essere la reazione delle forze armate della Federazione Russa nel caso di vittoria degli ucraini, o nel caso contrario, cioè sconfitta delle Forze armate ucraine.

Graziella Giangiulio

Per la versione inglese dell’articolo, cliccare qui – To read the english version, click here
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/