L’Ucraina riceverà il sistema missilistico mobile di precisione statunitense HIMARS.
Sull’altro fronte, quello russo, i sistemi di artiglieria di Mosca fanno affidamento su parti e componenti elettronici di produzione statunitense e occidentale. Un esempio su tutti è il drone russo Orlan-10, che identifica i bersagli per l’artiglieria.
Gli HIMARS per l’Ucraina, inizialmente quattro set per l’addestramento, saranno equipaggiati con razzi GMLRS, che hanno una gittata fino a 70 chilometri. Questi hanno anche una testata, M31, progettata per abbattere bersagli puntiformi.
Gli HIMARS possono lanciare anche razzi a più lunga gittata, ma il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di non voler trasferire sistemi che potrebbero colpire in profondità nel territorio russo. Un vantaggio chiave dell’HIMARS è che è mobile e può “sparare e spostarsi”, riporta AT.
La risposta russa ai sistemi di artiglieria inviati all’Ucraina è l’MSTA SM-2, un sistema di cannoni mobili da 152 mm, calibro 60, montati su un telaio derivato dal carro armato russo T-73. I proiettili sparati da questo cannone hanno una gittata di 30-40 chilometri, molto inferiore a quella dei proiettili di artiglieria forniti all’Ucraina. Recentemente i russi hanno aggiunto un nuovo proiettile a guida laser chiamato Krasnopol-D, che ha migliorato leggermente la gittata, portandola a 43 chilometri.
Ci sono due aspetti interessanti nell’uso dell’artiglieria da parte della Russia rispetto all’Ucraina. L’Ucraina utilizza l’artiglieria soprattutto per cercare di mettere fuori uso il maggior numero possibile di attrezzature russe, ma non come tattica offensiva. La Russia, invece, sta cercando di usare l’artiglieria per creare dei “calderoni” in cui viene usata la massima potenza di fuoco per allontanare le forze ucraine da posizioni strategiche per la battaglia. L’artiglieria russa, poi, è anche sempre più capace di fuoco di precisione.
I cannoni russi MSTA sono ora collegati ai droni Orlan-10. I droni sono in grado di identificare i bersagli e di fornire le coordinate grazie a un’accurata triangolazione, oltre a rimanere in attesa per garantire la distruzione del bersaglio. Alcuni droni Orlan-10 sono dotati di puntatori laser. L’Orlan-10 non volerebbe senza le parti fornite da Stati Uniti, Cina, Taiwan, Francia, Giappone, Svezia, Israele e altri paesi.
Le prime versioni del drone erano abbastanza facili da disturbare elettronicamente, ma le versioni più avanzate sono dotate di telecamere termiche che possono funzionare sia di giorno che di notte e sono state equipaggiate con chip GPS Kometa M-VT più resistenti ai disturbi, prodotti in Russia su licenza israeliana. Le prime versioni dei droni Orlan-10 utilizzavano fotocamere commerciali giapponesi Canon, i modelli 750D e 800D. I russi hanno incollato i quadranti delle impostazioni sulle fotocamere in modo da non poterli cambiare facilmente. Anche il motore dell’Orlan-10 è di produzione giapponese.
Tra le altre aziende coinvolte nella fornitura di componenti per i droni Orlan-10 figurano Lynred infrared (Francia), AxisIPVideo (Svezia), Cirocomm (Taiwan), Ublox (Svizzera), XilinxInc (Stati Uniti), AllianceMemory (Stati Uniti), Sony (Giappone) Playstation, Saito (Giappone, ma il motore è prodotto in Cina).
L’Orlan-10 è disponibile in molte versioni e ne sono state prodotte più di 1.000. Circa 50 di questi droni – principalmente del tipo precedente – sono stati abbattuti dalle forze ucraine, circa la metà con un’azione di jamming.
Con tutti gli embarghi sulla Russia, i sistemi elettronici e ottici ad alta tecnologia di cui la Russia ha bisogno per l’Orlan e per altri sistemi non sono stati fino ad ora specificamente bloccati dalle sanzioni.
Anna Lotti