#UKRAINERUSSIAWAR. Cimiteri spontanei contesi dalla disinformazione. Ignota l’identità delle vittime

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Con il conflitto russo-ucraino nemmeno i morti possono riposare in pace. Non solo si sta assistendo nei paesi delle Repubbliche Baltiche, del nord-est Europa alla rimozione dei cimiteri russi della Seconda guerra mondiale, c’è anche la tristezza del togliere dignità ai morti di oggi: i giornalisti ucraini hanno portato alla luce un cimitero nel sud di Kharkiv, dove sono stati sepolti i senzatetto prima dell’operazione russa.

Secondo i giornalisti (vedi foto), negli ultimi 6 mesi il territorio del cimitero è aumentato più volte. Tra le tombe recenti c’erano membri delle forze armate ucraine e miliziani che sono stati uccisi durante l’invasione, che non hanno parenti o che non hanno avuto il tempo di essere prelevati dagli obitori. Potremmo dire: morti e sepolti mentre combattevano.

Come affermato dati giornalisti ucraini, il motivo dell’avvio delle indagini è stato l’appello dei parenti dei miliziani o militari dei battaglioni regionali, che sono stati uccisi in battaglia il ​​​​1 marzo nell’edificio dell’amministrazione regionale di Kharkov. A giudicare dai documenti emersi dalle indagini, non solo tutti sono sepolti a Kharkov, ma sono stati sepolti con riti militari.

Attualmente vi sono in corso indagini. La stessa scena si ripete ora a Izyum dove sono apparse croci di legno nella steppa. I militari ucraini parlano di sterminio di massa delle forze militari russe. Mentre i russi affermano che si tratta di militari uccisi in battaglia.

Il premier ucraino Zelensky ha accusato le truppe russe di aver ucciso civili a Izyum, le cui tombe sono state scoperte dalle forze armate ucraine durante l’arrivo in città. I russi affermano che gli ucraini avrebbero ucciso loro a Izyum i civili considerati collaborazionisti dei russi.

Sulla social sfera sono apparse foto di cimiteri nella foresta. I russi in risposta alle accuse degli ucraini hanno riferito che molto spesso a impedire la consegna dei cadaveri dei militari deceduti sono gli stessi militari ucraini. Come nel caso del maggiore Kovalenko dell’aeronautica ucraina, il cui corpo la milizia LPR ha cercato di restituire ai suoi parenti, tuttavia, a causa delle minacce della SBU al parenti del pilota, le trattative dovettero essere interrotte e seppellire i resti. La legge ucraina, inutile sottolinearlo, fa una differenza tra gli scomparsi in guerra e i morti in guerra. Per gli “scomparsi” non bisogna pagare alcun risarcimento ai parenti.

Un altro problema contingente e risolto con i cimiteri spontanei è stato il sovraffollamento degli obitori. È successo a Kherson e sta succedendo a Izyum. Durante i combattimenti i morti al fronte venivano seppelliti subito altrimenti si rischiava di avere dei cadaveri al fianco dei militari che combattevano.

I russi lamentano sulla social sfera che dal punto di vista mediatico: ora inizia il “nuovo Bucha”. La missione di monitoraggio dei diritti umani in Ucraina vuole andare a a Izyum. “I membri della missione di monitoraggio per i diritti umani in Ucraina visiteranno Izyum”, ha affermato la rappresentante dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Elizabeth Trossell.

Secondo la rappresentante, la commissione ha deciso di andare nella città temporaneamente controllata a causa delle presunte fosse comuni. Ha affermato che la commissione vuole visitare questi luoghi per determinare la causa della morte e chiarire se si tratta di civili o militari. In precedenza, sui social network circolavano messaggi su presunte fosse comuni: l’esercito ucraino ha scoperto “improvvisamente” un cimitero di personale militare ucraino, notizia poi apparsa sui media occidentali.

Sul posto sono state trovate in realtà 17 croci, relative a 17 tombe. A giudicare dalla foto, questa non sembra un’esecuzione di massa: tutti i corpi sono in sepolture individuali, con croci.

Di questi cimiteri se ne troveranno diversi, nel mesi a venire: nelle regioni di Kherson, Kharkiv, Zaporizhzhia, visto che tra offensive e controffensive in pochi giorni sono morti molti militari. Nella sola Kharkiv si è parlato di 2.500 – 5.000 caduti. In quei giorni non solo erano sovraffollati gli ospedali di Kharkov, ma si leggeva il 9 settembre, sui social dei mercenari: ”Il contrattacco su Kherson sta andando bene. In un paio di giorni, le forze armate ucraine sono riuscite a occupare tutti gli obitori da Krivoy Rog a Odessa” che in un certo numero di altre città. Cosa poi testimoniata dai medici degli ospedali.

Speriamo che nei prossimi giorni questa follia, almeno questa cessi e si lascino riposare in pace i morti.

Graziella Giangiulio

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