#UKRAINERUSSIAWAR. Cattiva logistica: incubo russo e ucraino

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Nella social sfera russa in questi due giorni l’attenzione è catalizzata sull’attacco ucraino al complesso scolastico del 31 dicembre dove per ora si contano 89 soldati russi mobilitati uccisi. Quello che emerge da una prima ricostruzione è che i mobilitati si sono trasferiti nella scuola professionale il 18 dicembre secondo l’ordine dei comandi superiori. Secondo le informazioni di Donetsk, il comandante del reggimento in quella tragica notte stava cercando urgentemente una nuova posizione, il tenente colonnello Bachurin, vice comandante, e il capo di uno dei servizi, un tenente anziano, sono rimasti nell’edificio. E sono morti.

Persi anche i documenti sulla protezione e difesa della struttura. Per due settimane di schieramento, i servizi speciali ucraini hanno avuto abbastanza tempo per studiare l’ubicazione, la composizione dell’unità e calcolare le coordinate esatte dell’attacco.

Secondo gli analisti militari, i generali russi nelle circostanze più difficili parlano a sproposito e soprattutto evidenziano che non sono al fronte e non capiscono la complessità della guerra. In modo particolare un account scrive: «Ci parlano di telefoni cellulari, dimostrando ogni volta la propria stupidità e incomprensione di ciò che sta accadendo nell’esercito, dove TUTTI hanno i telefoni. Inoltre, dove la connessione via radio si blocca, il fuoco dell’artiglieria viene spesso corretto per telefono. Semplicemente non c’è altro modo. Ad esempio, in uno dei reparti in cui mi trovavo, c’era un collegamento stabile solo con l’artiglieria, ma ora era possibile chiamare XXXX solo telefonicamente. Mi hanno spiegato che per comunicare via radio serve un ripetitore, ma non ce n’è. Ci sono posti nell’NVO dove nessuna connessione mobile prende semplicemente, ma gli Himars volano anche lì. Come ce lo spiegheranno i generali?»

Il ministero della Difesa ha annunciato ufficialmente la morte di 89 militari nella scuola professionale Makiivka. La spiegazione ufficiale di quanto accaduto è la seguente: «Alle zero e un minuto ora di Mosca del 1° gennaio, sei lanciarazzi del sistema di lancio multiplo Himars sono stati colpiti dall’artiglieria dell’AFU contro un punto di dispiegamento temporaneo di un’unità militare russa vicino all’insediamento di Makiivka. Due dei razzi sono stati intercettati dai mezzi di difesa aerea in servizio. Quattro razzi con testate ad alto potenziale hanno colpito un edificio dove si trovavano i militari russi. La detonazione dei proiettili di Himars ha provocato il crollo del pavimento dell’edificio. Subito dopo la tragedia, i comandanti e gli ufficiali dell’unità, i comandanti junior e i soldati di altre unità hanno preso tutte le misure disponibili per salvare le vittime. Sono stati prestati i primi soccorsi e i feriti sono stati evacuati in strutture mediche. Purtroppo, durante la rimozione delle macerie delle strutture di cemento armato, il numero dei nostri compagni uccisi è salito a 89. Il tenente colonnello Bachurin, vicecomandante del reggimento, era tra i caduti».

Secondo le autorità russe è «stato distrutto il fuoco di ritorno di un lanciarazzi a lancio multiplo, da cui le forze armate ucraine stavano sparando a Makiivka. Inoltre attacchi missilistici e aerei su un gruppo di attrezzature militari vicino alla stazione ferroviaria di Druzhkivka, nella Repubblica Popolare di Donetsk, hanno distrutto altri quattro lanciarazzi multipli Himars, quattro veicoli MLRS RM-70 Vampire, oltre 800 razzi, otto veicoli e oltre 200 nazionalisti ucraini e mercenari stranieri. Inoltre, è stato colpito un sito di dispiegamento temporaneo di una delle unità della Legione straniera vicino a Maslivka, dove sono stati uccisi più di 130 mercenari stranieri. Una commissione sta attualmente indagando sulle circostanze dell’incidente. Ma è già chiaro che la causa principale dell’incidente è stata l’inclusione e l’uso di massa, in contrasto con il divieto, di telefoni cellulari da parte del personale nel raggio d’azione del nemico. Questo fattore ha permesso all’avversario di tracciare e determinare le coordinate della posizione dei soldati per un attacco missilistico. Si stanno ora adottando le misure necessarie per prevenire simili tragici incidenti in futuro. In seguito ai risultati dell’indagine, i funzionari responsabili saranno chiamati a risponderne». Primo vice capo della Direzione politica militare principale delle Forze armate russe Tenente generale Sergey Sevrukov.

Mentre la polemica tra la base e i vertici della Difesa, Sergei Shoigu dovrà relazionare al Persidente Vladimir Putin il 1 febbraio di questo e altro, l’Ucraina si dota di nuove regole per la registrazione dei militari. Le agenzie diplomatiche terranno i registri militari degli ucraini all’estero e faciliteranno il loro rientro in Ucraina durante la mobilitazione. Secondo il ministro degli Esteri ucraino Kuleba: «I preparativi per il trasferimento dei sistemi Patriot a Kiev sono già iniziati, dovrebbe essere schierato il prima possibile».

Non solo Kiev afferma che da ora in poi potrebbe non avere il tempo di avvertire i cittadini ucraini della nuova offensiva delle truppe russe. A dirlo in diretta Tv Il vice ministro della Difesa Anna Malyar. Secondo il vice Ministro «non sarebbe corretto garantire l’avvertimento di una nuova offensiva su larga scala. Perché il nemico ha per così dire diversi scenari e si fa guidare dalla situazione. Prendono decisioni anche nelle ultime ore e coloro che le eseguono non sanno con un giorno di anticipo come, dove e quali decisioni saranno eseguite», ha spiegato Malyar.

A quanto si apprende dalla social sfera i russi stanno aspettando il ghiaccio per marcerà su Kharkiv per tagliarla fuori da Kiev questo per impedire alle truppe ucraine nel Donbas di avanzare verso ovest per aiutare la capitale. Mentre per quanto concerne un attacco all’Ucraina orientale da parte russa potrebbe avvenire per tagliare le forniture di armi agli alleati.

Venendo alla linea del fronte l’esercito russo sta avanzando su Bachmut e sta attaccando vicino a Liman e Adviika. Stanno spostando le forze in direzione Vuhledar dalla direzione di Kherson. Le squadre d’assalto della PMC Wagner sono avanzate significativamente a Soledar negli ultimi giorni e hanno quasi raggiunto le famose miniere dell’impresa Artemsol. Queste strutture possono rivelarsi un grande ostacolo all’avanzata delle forze russe. Si rischia un Azvostal 2. Tutte le miniere sono collegate da un elaborato sistema di comunicazioni sotterranee, che le forze armate ucraine hanno migliorato. Al momento gli ucraini hanno sotto il loro controllo enormi stanze sotterranee interconnesse e fortificate a diverse centinaia di metri di profondità.

Il sistema di mine viene utilizzato come una fortezza sotterranea: lì le forze armate ucraine hanno a disposizione stanze per il personale, depositi di munizioni e in alcuni punti anche hangar per le attrezzature.

Secondo i post della social sfera ucraina sembra che cento soldati dell’AFU siano stati uccisi a Druzhkivka, a causa del posizionamento dei militari in un unico edificio, nonostante gli ordini del comandante in capo. C’è un grande scandalo nello Stato Maggiore, per i disaccordi tra Zaluzhny e Syrsky, che stava preparando le riserve per Bachmut.

A quanto pare russi e ucraini hanno ugualmente un problema di gestione della logistica e nonostante i molti attacchi che colpiscono i luoghi di ricoveri dei militari entrambi i vertici militari si ostinano ad alloggiarli in stile caserma rendendoli di fatto obiettivi sensibili.

L’esercito ucraino il 3 sera ha cercato di attaccare in direzione di Kreminna, ma sono stati intercettati e poi colpiti dall’artiglieria. Dopo l’attacco i superstiti sono rientrati nelle posizioni originarie.

Nella mattinata del quattro gennaio a Sebastopoli: «Nella zona di Fruktovoye il boato è stato tale da far tremare le finestre», scrivono i testimoni oculari. C’è stata anche una forte esplosione vicino a Soldatsky. Sono entrate in azione le forze di difesa militare contro gli attacchi degli ucraini. Il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozzhayev, ha dichiarato che le forti esplosioni avvenute sopra la città nelle prime ore del quattro mattina sono opera dell’esercito russo. Secondo lui, due droni sono stati abbattuti sul mare vicino a Belbek.

Le truppe russe hanno colpito le posizioni ucraine, nella regione di Chernihiv, e nella regione di Sumy. E ancora sotto tiro posizioni ucraine a Kharkiv.

Sulla direzione di Starobil’s’k le truppe russe hanno condotto attacchi contro i concentramenti delle forze armate ucraine a Dvorichna, Kupjans’k, Novoselivka e Tabaivka.

Nella direzione di Bachmut (Artemivsk), le truppe missilistiche e l’artiglieria russa hanno colpito personale e attrezzature ucraine a Bachmut, Soledar, Yakovlive e Krasnopolivka.

In direzione Donetsk, le Forze armate russe hanno colpito le posizioni delle unità ucraine ad Avdiyivka, Marinka e Kurakhove.

A loro volta, le formazioni ucraine hanno bombardato strutture civili a Donetsk, Panteleymonivka e Yasynuvata con cannoni d’artiglieria.

Nella direzione di Yuzhnodonetsk, le forze russe hanno sparato contro obiettivi a Vuhgledar, Bolshaya Novoselka, Vremiyivka e Neskuchne.

Nella regione di Zaporizhzhya, le Forze armate russe hanno colpito un impianto infrastrutturale a Zaporizhzhya durante le ore notturne.

Nella regione di Dnipropetrovsk, l’artiglieria russa ha colpito i punti di tiro dell’AFU a Nikopol, danneggiando anche le linee elettriche e un gasdotto.

Le forze armate russe hanno colpito obiettivi ucraini a Kherson, nel settore meridionale del fronte.

Sempre nella mattina del 4 gennaio l’allarme antiaereo è risuonato in tutta l’Ucraina secondo Ukropablik l’A-50U VKS della Federazione Russa e il Mig-31K sono decollati in Bielorussia. I russi secondo gli analisti militari stanno cercando di esaurire le scorte di missili di difesa aerea delle forze armate ucraine con l’aiuto di continui attacchi UAV kamikaze.

Atteso attacco massiccio alle infrastrutture contro l’Ucraina il 6-7 gennaio a dirlo la portavoce del comando operativo “Sud” Natalia Gumenyuk. «Ci aspettiamo il prossimo attacco missilistico nell’area del Natale ortodosso», ha detto.

Graziella Giangiulio

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