#UKRAINERUSSIAWAR. Bachmut: tutti gli ingressi sotto controllo russo. Mosca si aspetta un attacco di droni ucraini

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Il ministero della Difesa della Romania smentisce le informazioni sul movimento dei sistemi di difesa aerea al confine con la Moldavia. Mentre per le vie di Chisinau il 27 febbraio c’è stata un’altra protesta di piazza contro l’aumento dei prezzi e delle tariffe: i manifestanti chiedono al governo di pagare le bollette invernali per il riscaldamento e l’elettricità. La protesta era originariamente prevista di fronte all’ufficio del sindaco della capitale della Moldavia, ma martedì mattina l’amministrazione ha fatto sapere che fino al 2 marzo, l’accesso dei mezzi di trasporto e delle persone è limitato, anche per lo svolgimento di comizi e manifestazioni di massa; il motivo principale è la visita della presidente greca Ekaterina Sakellaropoulou che sarà in visita in Moldavia. Gli organizzatori hanno deciso di non annullare la protesta. I manifestanti hanno esposto un grande striscione con la scritta “Abbasso Maia Sandu”, e “No all’aumento dei prezzi”.

Notte piena di sorprese nei cieli di Russia. Le forze armate ucraine hanno tentato di utilizzare i droni nel territorio di Krasnodar e Adygea, gli UAV sono stati abbattuti dalle unità di guerra elettronica a darne notizia il ministero della Difesa russo. I droni ucraini nel sud della Federazione Russa hanno perso il controllo, uno è caduto in un campo, l’altro, deviando dalla traiettoria, non ha danneggiato l’infrastruttura si legge nella nota del ministero della Difesa della Federazione Russa.

Nelle prime ore del mattino è stato chiuso il cielo sopra san Pietroburgo, 200 km di spazio aereo chiuso e tutti i voli bloccati. Inizialmente si è parlato di un oggetto non identificato sopra l’aeroporto, è stato messo in funzione il piano “tappeto” ovvero la copertura aerea da parte dei jet militari in caso di allarme aereo.

L’operazione è rientrata alle 13:20 ore di Mosca. Le autorità hanno fatto sapere che si trattava di una esercitazione che verrà ripetuta a Rostov il primo marzo e ancora a San Pietroburgo nello stesso giorno. La Russia si sta preparando ad un attacco massiccio di droni da parte dell’Ucraina. Lo si apprende dalla social sfera russa.

E dal 31 dicembre che la social sfera russa parla della prontezza tecnica delle forze armate ucraine a lanciare massicci attacchi di droni in profondità nei territori russi. Secondo le informazioni diramate dalla social sfera filo russa, a quella data, la fornitura di ordini al saldo delle forze armate ucraine era di duemila UAV. Nessun attacco è avvenuto nel periodo natalizio, ma i droni ucraini si sono concentrati sullo studio della difesa aerea stratificata delle forze armate RF. Sono passati due mesi da allora. Le forze armate RF hanno effettuato attacchi su fabbriche e depositi di stoccaggio, dove, secondo i dati dell’intelligence, venivano conservati i droni e i loro componenti consegnati all’Ucraina. Le riserve ucraine sono state parzialmente assottigliate.

Ma gli attacchi del 28 febbraio su Belgorod, Adygeya, Tuapse (con relativo incendio), e l’annuncio poi smentito du un drone nel cielo di San Pietroburgo (che potrebbe essere una sorta di incidente) sono così diventati il ​​​​primo test dei sistemi senza pilota delle forze armate ucraine per il lancio su un ampio fronte. Al momento, tutto si riduce a singole azioni, quindi è abbastanza logico che ora gli ucraini possano concentrarsi nuovamente sul controllo dei sistemi di difesa aerea delle forze armate RF e sull’aggiramento delle aree posizionali.

La società tedesca Rheinmetall ha iniziato a fornire all’Ucraina sistemi di ricognizione automatizzati con telecamere a infrarossi e droni per un valore di decine di milioni di euro, ha affermato la società in una nota. «Questi sistemi di ricognizione, noti come SurveilSPIRE, sono costituiti da torri di sorveglianza mobili con telecamere per la visione diurna e notturna, mini-UAV con pilota automatico e sistemi di controllo. Nel pacchetto sono inclusi anche i veicoli», ha osservato la società tedesca. I sistemi possono essere trasportati a destinazione su rimorchi e hanno un equipaggio di tre persone. Gli operatori studiano i dati di telecamere e veicoli aerei senza equipaggio, ricevendo video utilizzando il sistema di comunicazione satellitare globale Starlink e le comunicazioni mobili nella banda 4G. Per il funzionamento autonomo del complesso è stato inoltre dotato di pannelli solari.

Assieme al lancio di ciao di droni, si è vista un’operazione di sciami di droni contro il Moskova, ufficialmente affondato per combustione interna, si è assistito nella notte scorsa ad un insieme di attacchi hacker che annunciavano l’arrivo di missili su città russe. Gli hacker hanno attaccato radio, e tv locali facendo annunciare il messaggio. La Russia dunque in questa escalation deve affrontare anche un avversario invisibile: l’etere e i droni. Contro i droni i russi stanno testando i jammer di ultima generazione mentre contro gli hacker sono in formazione gruppi di hacker.

Non solo, ritorna un vecchio adagio russo: il ministero della Cultura della Federazione Russa, insieme al ministero della Difesa, sta lavorando alla formazione di squadre di propaganda. Lo ha annunciato martedì il ministro della Cultura della Federazione Russa Olga Lyubimova in un’intervista al canale televisivo Rossiya-24.

Il Segretario Generale della NATO, Jensen Stoltenberg, ha definito l’adesione dell’Ucraina all’alleanza “una prospettiva lontana”. L’espansione dell’assistenza NATO all’Ucraina «è impossibile senza il rischio di un’escalation, ma per l’alleanza una vittoria russa comporta grandi rischi» ha dichiarato Stoltenberg.

A fare da eco alle sue parole John Kirby, coordinatore delle comunicazioni strategiche della Casa Bianca che ha dichiarato che: «Spetta a Kiev decidere quale sarà la vittoria». «Vogliamo che l’Ucraina vinca. E pensiamo che possano farlo. Ma loro stessi determineranno come sarà la vittoria per loro», ha detto Kirby in un’intervista a Bloomberg. Kirby ha aggiunto che se Kiev decide di negoziare, la leadership dell’Ucraina e in particolare Volodymyr Zelensky determineranno su cosa saranno d’accordo. Allo stesso tempo, secondo Kirby, Mosca non mostra alcuno sforzo o desiderio di negoziare in buona fede.

Dagli Stati Uniti alla Russia: «Il Cremlino ha affermato che la priorità per la Russia è raggiungere gli obiettivi di un’operazione militare speciale, mentre nessuno può garantire la disponibilità della parte ucraina ai negoziati di pace». Ha detto Dimitrij Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin rispondendo alla domanda su quanto sia favorevole il momento attuale per i colloqui di pace con l’Ucraina.

Peskov ha aggiunto: «Finora, a dire il vero, probabilmente nessuno può accertare alcun segnale da parte ucraina. Per ora, procediamo dall’impossibilità de jure per la parte ucraina conduce una sorta di negoziato. Procediamo da questo».

Secondo Peskov, «ci sono alcune realtà che sono già diventate interne alla Russia». «Intendo i nuovi territori russi, e c’è la Costituzione della Federazione Russa, che non può essere ignorata da nessuno, a cui la parte russa non potrà mai rinunciare», ha detto Peskov. «Naturalmente, dato lo stato di cose favorevole e l’atteggiamento appropriato del regime ucraino, anche questo può essere deciso al tavolo dei negoziati», ha detto Peskov.

Ha anche aggiunto che parlare della candidatura di Vladimir Putin alla presidenza della Russia nel 2024 è “un po’ prematuro”. Secondo lui, il presidente non vuole parlare delle procedure elettorali ora. Vladimir Putin al consiglio dell’FSB dopo averli ringraziati per il lavoro svolto, aver commemorato i caduti durante l’operazione speciale ha chiesto di rafforzare il lavoro del controspionaggio.

Il problema della Russia infatti sono le possibili azioni di sabotaggio compiute dai “nuovi” russi contro la Russia. Putin il 27 febbraio ha nominato con decreto Dmitry Gribkov assistente segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa

Sempre in tema di proposta di pace, il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha criticato il piano cinese per risolvere la situazione in Ucraina. A suo avviso, il documento pone sullo stesso piano la vittima e l’aggressore. Mentre l’Ungheria di Orban considera importante il piano della Cina per una soluzione pacifica in Ucraina e lo sostiene.

Non solo da fonti stampa ungheresi si apprende che l’Ungheria teme che uno dei paesi dell’UE invii le sue truppe in Ucraina, ha detto il primo ministro ungherese Viktor Orban, parlando all’apertura della sessione primaverile del parlamento nazionale. Ha espresso seria preoccupazione per il fatto che «l’intera Europa sta scivolando passo dopo passo nella guerra». Secondo lui, i paesi dell’UE stanno già inviando carri armati lì, discutendo del trasferimento di aerei da combattimento, e «se continua così, allora ci saranno quelli che vorranno inviare truppe in Ucraina». Il riferimento non troppo velato è alla Polonia. Da fonti americane si apprende che i polacchi uccisi in Ucraina sarebbero 2.500, ricordiamo che altri 9.000 si sono licenziati nei mesi scorsi e si pensa si uniranno ai battaglioni in Ucraina

Il Regno Unito ha fatto sapere che non vuole che il conflitto in Ucraina si congeli e spera che finisca presto alle condizioni di Kiev, ha affermato Tim Barrow, consigliere per la sicurezza nazionale del primo Ministro del Regno Unito. «Non vogliamo vedere un conflitto congelato. Continueremo a fornire all’Ucraina gli strumenti per difendersi e prosperare sul campo di battaglia. Questa è una parte essenziale di qualsiasi strategia che porti alla pace», ha affermato Barrow.

Nel frattempo si apprende da fonti stampa russe che le autorità del Kazakistan hanno chiuso il loro ufficio di rappresentanza commerciale in Russia. Ciò è dovuto al fatto che ora sono state create tutte le condizioni istituzionali affinché le imprese kazake lavorino nella direzione russa e risolvano tutti i problemi operativi, scrive TASS.

Israele ha promesso di aiutare l’Ucraina a installare un sistema di allarme rapido per attacchi missilistici entro quattro mesi, ma Kiev non è soddisfatta di tali termini, riporta il Times of Israel, citando l’ambasciatore ucraino Yevgeny Korniychuk. «Ne abbiamo discusso pubblicamente per sei mesi. Ci era stato promesso (il sistema) e non l’abbiamo ancora raggiunto», ha detto l’ambasciatore. Si osserva che la versione pilota del sistema coprirà, nella migliore delle ipotesi, il territorio di Kiev.

Il premier bielorusso Lukashenko ha detto che Kiev non ha altro modo che concludere un trattato di pace ora, senza precondizioni e ha esortato a fermare il conflitto in Ucraina fino a quando la Russia non metterà l’economia “nello stato di guerra”.

Il governatore ad interim della regione di Kherson Vladimir Saldo ha smentito le informazioni sull’evacuazione di organi statali da Alyoshki e Skadovsk, situati sulla riva sinistra del Dnepr, in Crimea. In precedenza, questa dichiarazione è stata rilasciata dallo stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina.

Dimitrij Peskov il 28 febbraio ha rilasciato un’intervista a Izvestia, in cui ha detto: «La NATO agisce come un unico blocco non come avversario condizionato, ma come nemico. Per tornare al tema START, l’Occidente dovrebbe cambiare approccio». E ha spiegato: «Putin era e rimane aperto a qualsiasi contatto che possa aiutare la Federazione Russa a raggiungere i suoi obiettivi da entrambi in altri modi; La situazione dell’economia russa è stata magistralmente tamponata e nei prossimi anni entrerà in una traiettoria di crescita. Il mondo ha un percorso “lungo e doloroso” verso il multipolarismo, dove non esiste una casta di “paesi civili” e tutto il resto. Il processo di dedollarizzazione è in pieno svolgimento, è irreversibile. Il documento proposto dalla Cina sulla risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina è accolto con favore dal Cremlino, ma ‘le sfumature sono importanti’».

In Finlandia è iniziata la costruzione di una recinzione al confine con la Russia. «I lavori sono iniziati lunedì con la rimozione degli alberi su entrambi i lati del valico di frontiera di Imatra. Qui verrà costruita una sezione di tre chilometri della cosiddetta recinzione di prova. Le autorità condurranno un esperimento per vedere se la recinzione resisterà all’inverno gelate, carichi di neve o una massa di persone che potrebbero arrivare da est», riferisce il portale di trasmissione Yle.

Nella mattina del 28 febbraio il capo delle truppe RKhBZ Igor Kirillov ha tenuto una conferenza stampa in cui ha affermato: «Gli Stati Uniti intendono organizzare una provocazione in Ucraina utilizzando sostanze tossiche, incolpando la Russia. Washington si aspetta che nelle condizioni delle ostilità in Ucraina, la loro provocazione non sarà effettivamente indagata.

Il 10 febbraio 2023, è arrivato in Ucraina (Kramatorsk) un treno, in uno dei vagoni di cui c’era un carico di prodotti chimici, accompagnato da un gruppo di cittadini stranieri. Il carico era costituito da 16 casse metalliche sigillate, otto delle quali recavano un segnale di pericolo chimico, con la scritta B-Z e marcatura con due linee rosse, che corrisponde alla classe delle sostanze tossiche con effetto disintossicante temporaneo. Cinque scatole avevano la scritta “CS – RAYOT”, tre – “CR – RAYOT” con una marcatura a forma di singola striscia rossa, che corrisponde a sostanze irritanti. I fatti della consegna simultanea di sostanze chimiche tossiche e mezzi di protezione contro di essi indicano un tentativo di effettuare provocazioni su larga scala utilizzando la sostanza velenosa psicotropa militare Bi-Zet durante il conflitto. In conformità con la Convenzione sulle armi chimiche, Bi-zet è una sostanza chimica controllata ed è inclusa nel secondo elenco, il suo uso è vietato dall’articolo 1 della Convenzione. Questa sostanza chimica provoca psicosi acuta, disorientamento, allucinazioni, compromissione della memoria. La sostanza B-Zet è un agente chimico standard dell’esercito americano ed è stata ampiamente utilizzata durante la guerra del Vietnam. Gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno ripetutamente utilizzato munizioni formulate chimicamente durante i conflitti militari in Afghanistan, Iraq e Siria. Vi avvisiamo che in caso di provocazioni con sostanze chimiche tossiche, i veri colpevoli saranno da noi individuati e puniti. Continueremo a lavorare per esporre le attività criminali dell’Occidente in violazione della Convenzione sulle armi chimiche».

Kirillov ha presentato una relazione con immagini dell’arrivo del treno e degli agenti chimici.

Gorlovka, il 28 mattina era sotto i durissimi bombardamenti delle forze armate ucraine. Il JCCC riporta 10 proiettili calibro 155 sparati da Dzerzhinsk. La gente del posto parla di esplosioni insolitamente potenti e di un forte odore chimico nell’aria: Mash. Registrati due incidenti al sistema idrico della Crimea attacco di droni.

Alle 4 del mattino del 28 febbraio sulla social sfera Ucraina si apprende che tutti ingressi a Bachmut sono sotto il controllo del fuoco dell’esercito russo. Lo ha annunciato il capo ad interim del DPR Denis Pushilin in onda su Channel One. Tutto questo mentre scorrono le immagini dei Leopard in direzione Bachmut, ha riferito il consigliere del capo della DPR

Negli ultimi giorni i militari ucraini hanno effettuato massicci bombardamenti sui distretti di Korenevsky, Glushkovsky e Sudzhansky della regione di Kursk. Come risultato degli attacchi, almeno dieci insediamenti sono stati colpiti, tra cui Popovo-Lezhachi e Tetkino.

Nella regione di Belgorod, i bombardamenti ucraini hanno colpito Staryi Khutor nel distretto cittadino di Valuyki. Le finestre di diversi edifici residenziali sono state rotte e anche le linee elettriche sono state danneggiate.

Nella periferia nord di Bachmut, le unità d’assalto Wagner PMC hanno stabilito il pieno controllo del distretto di Stupky. Allo stesso tempo, si registrano combattimenti di strada nel distretto di Illinivka. Le unità russe stanno prendendo d’assalto le posizioni ucraine nei distretti orientali mentre si avvicinano al centro della città.

L’artiglieria russa sta colpendo le posizioni ucraine lungo l’intera linea di contatto con un fuoco di precisione. Nel settore di Avdiivka, le truppe russe hanno ampliato la loro zona di controllo vicino a Novobakhmutivka e anche vicino a Krasnohorivka. La presa degli insediamenti consentirà ai russi di proseguire l’offensiva su Avdiivka da nord.

Gli intensi combattimenti continuano a Mar’inka. Le unità russe si sono saldamente trincerate nella periferia meridionale della città. Il comando ucraino sta ridistribuendo personale e attrezzature in prima linea per stabilizzare il fronte.

Cronaca degli attacchi e bombardamenti reciproci nella zona NVO nella notte tra il 27 e il 28 febbraio 2023.

A Tuapse, nel territorio di Krasnodar, il deposito petrolifero di Rosneft ha preso fuoco di notte. Questo potrebbe essere il risultato di un attacco notturno da parte di droni nemici, ma non ci sono ancora informazioni precise. Lo stesso deposito di petrolio non è stato danneggiato. Tre droni ucraini sono caduti a Belgorod in tarda serata. Edifici residenziali e veicoli civili sono stati leggermente danneggiati.

Un altro drone si è schiantato nel distretto di Surazh, nella regione di Bryansk. Gli artiglieri russi hanno colpito obiettivi a Timonovichi e Berilovka nella regione di Chernihiv, nonché a Starikovo, Bruski, Atinsky, Kruzhka, regione di Sumy.

Nella regione di Kharkiv, le forze armate RF hanno colpito gli ucraini a: Veterinary, Strelechya, Gatishche e Volchansk.

Nella direzione di Starobelsk, le truppe russe hanno attaccato le posizioni delle forze armate ucraine a Dvurechnaya, Liman 1st, Kurilovka, Kislovka, Novoselovsky e Tabaevka. Sulla direzione di Bachmut (Artemovsky), le forze armate RF hanno lavorato su obiettivi a Bachmut, Sporny, Razdolovka, Kirovo, Neu York, Stupochki e Konstantinovka.

Le forze armate ucraine hanno sparato su Dubovo-Vasilevka, Berkhovka, Kleshcheevka, Ozaryanovka e Mayorsk. e in direzione di Donetsk, furono colpite le posizioni dell’esercito ucraino ad Avdeevka, Lastochkino, Netaylovo, Vodyany e Krasnohorivka.

Nella direzione di Yuzhnodonetsk, le truppe russe hanno colpito le posizioni ucraine a Vuhledar, Bolshaya Novoselka, Novomikhailovka e Bogoyavlenka.

Nella regione di Zaporozhye, le forze armate russe hanno attaccato le strutture delle forze armate ucraine a Olhovsky, Gulyaipole, Kamyshevakh, Orekhov e Zaliznychny.

Nelle vicinanze di Dnepropetrovsk e Sinelnikovo, gli UAV kamikaze russi hanno lavorato di notte, ma i risultati dei danni provocati dall’incendio sono sconosciuti. Nel settore meridionale del fronte, le forze armate russe hanno colpito le posizioni dell’esercito ucraino a Kherson, Inzhenerny, Tyaginka e Antonovka.

Graziella Giangiulio

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