#UkraineRussianWar. Al collasso il settore cerealicolo europeo 

187

Il ministero dell’Industria e del Commercio russo ha raccomandato alle aziende chimiche di smettere di esportare i derivati del metanolo in Europa a causa di problemi logistici. Il metanolo è una materia prima per prodotti importanti come il pentaeritritolo e l’urotropina. Senza il metanolo l’industria chimica dell’UE farà la stessa fine dell’aviazione. I produttori russi di queste sostanze hanno una quota del 40% (pentaeritritolo) e del 50% (urotropina) del mercato UE. «I regolatori europei sono ben consapevoli che una consegna insufficiente di questi prodotti nell’Unione potrebbe causare seri problemi per i materiali da costruzione, l’industria farmaceutica, cosmetica, chimica e altre industrie europee».

Sempre il ministero dell’Industria e del Commercio ha detto che è stato necessario sospendere le esportazioni di fertilizzanti fino a quando il trasporto normale e le garanzie di forniture non saranno riprese. Il ministero ha sottolineato che a causa del sabotaggio delle consegne da parte di alcune società di logistica straniere gli agrari sia in Europa che in altri paesi non possono ricevere i volumi richiesti di fertilizzanti.

Questo sarà un vero problema alla vigilia della stagione della semina: gli agricoltori europei, e anche quelli americani, saranno senza fertilizzanti russi. La quota del mercato globale è la seguente: un po’ meno di un terzo della produzione globale di fertilizzanti potassici, circa il 10% dei fertilizzanti azotati e circa il 20% dei fertilizzanti complessi viene da Mosca.

La Bielorussia, anche questa parzialmente sotto sanzioni, produce fertilizzanti ma non tanti da poter supplire al fabbisogno europeo e americano. In aggiunta, in Ucraina, la stagione della semina è interrotta. Così fra sei mesi il mercato alimentare mondiale, quello dei cerali in modo particolare il grano, sarà al collasso. Ricordiamo che la Russia è il leader mondiale nel mercato del grano. E da ora in poi sicuramente sarà la Cina a comprare grano russo che rivenderà all’Europa a caro prezzo.

Antonio Albanese