Un ennesimo “calderone” è situato nella città di Avdiïvka, città dell’Ucraina orientale sita nell’oblast’ di Donestk e nel distretto di Pokrovs’k. Si trova su una direttrice importante anche per la protezione degli insediamenti di Novoselovka, Novoselovka Vtoraya, Verkhnetoretskoye.
A partire dal 6 di maggio sulle chat degli automobilisti che per motivi di lavoro ogni giorno vanno in Russia si legge: ore 08.03, «I residenti di Horlivka registrano incendi multipli e fumo in direzione di Avdiivka fate attenzione» e il giorno dopo alle ore 07.43 sulle stesse chat si legge: «Si dice che delle schegge stiano cadendo su Shakhtersk dopo che un oggetto nel cielo è stato abbattuto da mezzi della difesa aerea DNR. Un promemoria che anche le schegge sono un pericolo. Occorre esercitare la massima cautela. Prima si chiude il calderone di Avdiivka, più gli ucraini attaccheranno l’aria, saranno molto aggressivi. Quindi ascoltate il nostro avvertimento, le vacanze sono in vista, rimanete in casa se possibile, e in caso di bombardamenti, non lasciate i rifugi».
Il cinque di maggio il corrispondente di Izvestia Valentin Trushnin dalle posizioni del battaglione Pyatnashka vicino ad Avdiïvka nella DNR affermava: «I miliziani mi hanno mostrato il loro posto di osservazione, da dove si vede la zona industriale di Avdiïvka – una delle roccaforti più potenti dell’esercito ucraino nel Donbass – ed è chiaramente visibile». Secondo una dichiarazione raccolta dal giornalista un miliziano avrebbe detto: «Ci vogliono cinque minuti per bombardare tutto, ma non si può: c’è una stazione di filtraggio in questi edifici, che fornisce acqua alla Repubblica Popolare di Donetsk tra gli altri, e non si può bombardare, solo prenderla d’assalto».
L’8 maggio le postazioni ucraine hanno bombardato quelle del Donesk e partire dal 9 maggio è iniziato il tam tam di notizie dal calderone di Avdiïvka. Sulla sua chat personale, un artigliere del Donbass, chiamato Ivan si legge: «La situazione sul fronte di Avdiivka è tesa. La fanteria sta lentamente guadagnando terreno – stiamo coprendo». A guidare le operazioni da parte delle repubbliche separatiste del Donbass e russi c’è la 100a Brigata e il Somalia. E l’operazione in rete viene denominata Avdiïvka Caldaia, esattamente come quella di Mariupol, dove la città è stata divisa n calderoni e ora rimane aperto il calderone Azvostal.
Sempre nella giornata del 9 maggio grazie a immagini del drone Matrix rtx 300 si può osservare il fuoco dell’artiglieria sulle roccaforti ucraine in direzione Avdiivka. Lo stesso giorno lo stato maggiore ucraino posta una mappa delle operazioni di combattimento in Ucraina edita dal ministero della Difesa del Regno Unito (in foto), dove tra le altre cose si osserva che in direzione Avdiivka l’esercito ucraino cerca di migliorare la situazione tattica nelle zone di Novoselovka, Novoselovka II, Verkhnetoretskoye. Le operazioni di combattimento continuano.
A partire dal 10 di maggio sulla social sfera russa si legge che: «I militanti (azov e alleati) sono visti prima fuggire alla fine della loro trincea e prendere posizioni difensive, prima di sparare con armi leggere e RPG contro i combattenti del Somalia che avanzano su di loro. Nonostante il loro vantaggio numerico, feriti e contusi a causa dell’assalto del Somalia, così come il bombardamento della 100a Brigata e delle unità delle Forze Armate russe, i militari ucraini si arrendono alla loro roccaforte e si ritirano». Secondo i russi nei pressi di Avdiivka hanno preso le posizioni della 25a brigata ucraina.
Nella tarda mattinata del 10 maggio le solite chat degli automobilisti narravano: «11.27 – Ancora una volta. Ci sono stati due avvertimenti dalle nostre fonti al fronte. La settimana a venire sarà molto impegnativa. Per favore – cercate il più possibile di evitare grandi folle di persone, non lasciate la casa inutilmente, tenete d’occhio il cielo – più velocemente il calderone di Avdiivka crollerà – più il nemico attaccherà il cielo. In caso di bombardamento, mettetevi al riparo e rimanete all’interno per circa 40 minuti perché il bombardamento potrebbe riprendere».
E se i russi si stanno avvicinando alla città grazie al battaglione Somalia del Donbass, che riferisce di aver hanno «distrutto almeno 2 plotoni di uomini del nemico nella direzione di Avdiivka negli ultimi 3 giorni insieme alla 100a e alla 3a brigata della DNR e con il sostegno dei marines della Flotta del Nord», al momento non è possibile verificare le informazioni, resterà il nodo delle acciaierie Avdiivka Coke Plant, anche queste di proprietà di Rinat Leonidovič Achmetov, lo stesso delle Azvostal che dal 2014, con la perdita del controllo sul Donbass, ha visto diminuire fino un terzo il suo potere economico pur rimanendo l’uomo più ricco di Ucraina.
Esattamente come in Azvostal, nell’Avdiivka Coke Plant i combattenti delle Azov hanno stabilito le loro roccaforti, non solo, gestiscono la distribuzione dell’acqua in tutta la regione. Il tre maggio l’esterno della fabbrica è stato bombardato. 10 i morti e 15 i feriti. Sembra fossero operai alla fine del turno di lavoro. Secondo gli analisti militari della social sfera, la fortezza di Avdiivka attende il destino di Azovstal e sarebbe la zona industriale più fortificata del mondo. E ci si aspetta esattamente come in Azvostal che i russi una volta presa la città circonderanno l’impianto industriale e aspetteranno la resa perché a quel punto, nulla entrerà o uscirà dall’impianto senza il benestare delle forze russe.
Graziella Giangiulio