UGANDA. Si prepara una nuova repressione nel paese

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Il presidente ugandese Yoweri Museveni e il capo della polizia ugandese hanno promesso una repressione del crimine dopo che la scorsa settimana un parlamentare del partito di governo è stato ucciso. 

Al funerale del deputato Ibrahim Abiriga, ucciso da uomini in motocicletta, Museveni ha detto che il governo avrebbe vietato ai motociclisti di indossare giacche con cappuccio. Gli uomini che hanno sparato al legislatore indossavano, infatti, cappucci. Una serie di rapimenti di alto profilo e in alcuni casi finiti con la morte del sequestrato avvenuti quest’anno ha portato i media indipendenti e la società civile a dire che la polizia sta venendo meno ai propri doveri nel contrastare la criminalità, riporta il sudafricano Defence Web. Il presidente ugandese ha giurato di sconfiggere i criminali; via Twitter ha messo in guardia gli ugandesi contro l’«abuso di social media e della radio per minacciare la gente». 

Museveni, oggi 73 anni, è al potere dal 1986. A gennaio 2018 ha firmato una legge che abolisce un limite di età per i candidati presidenziali, scatenando le critiche per una legge che gli permetterà di rimanere al potere a tempo indeterminato. Abiriga, il legislatore ucciso, era stato un sostenitore della legge che ha rimosso il limite di età. I partiti di opposizione, i leader religiosi, gli attivisti per i diritti umani e persino alcuni membri del partito al potere si erano opposti alla legge. L’aumento della criminalità ha eroso la fiducia della gente verso le forze di polizia che gli avversari di Museveni accusano di servire lui e non lo Stato. 

L’anno scorso, uomini armati, sempre in moto, hanno ucciso uno dei vertici della polizia ugandese, portando Museveni a ordinare l’installazione di telecamere di sorveglianza in città e sulle autostrade. Dopo aver subito critiche per non aver risolto omicidi e altri crimini, Museveni ha licenziato il suo ministro della Sicurezza e capo della polizia nel mese di marzo. 

Lucia Giannini