Ue: Schengen, nuove regole

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BELGIO – Bruxelles 12/06/13 Lo spazio regolato dal trattato di Schengen, interessa milioni europei, permettendo ai cittadini facenti parte degli stati aderenti di attraversare i confini interni all’Unione, senza controlli doganali ingiustificati che impediscano la libera circolazione.

Nella Comunicazione della Commissione del 4 maggio 2011, si era paventata la possibilità di introdurre un meccanismo capace di monitorare l’effettiva implementazione delle regole di Schengen, a cui aveva fatto seguito la delibera del Consiglio Europeo del 23-24 giugno 2011 che richiedeva alla Commissione di stilare una proposta concreta sul tema, pervenuta nel settembre dello stesso anno.

Da quella data, la Commissione ha continuato ad elaborare il suo dossier biennale per il 2013 sull’effettivo funzionamento dell’area Schengen, da presentare alle istituzioni europee, provvedendo ad innescare regolari dibatti in seno al Consiglio ed al Parlamento europeo, atti ad elaborare una guida politica che attivi la cooperazione tra gli stati firmatari del trattato.

Nel suo ultimo report, rilasciato lo scorso 3 giugno, viene pertanto illustrata una nuova regolamentazione che verterà sull’applicazione di un sistema di governance basato su una maggiore chiarezza e trasparenza, impedendo agli stati membri di reintrodurre unilateralmente controlli di frontiera, senza una previa verifica dell’autorità sovranazionale rappresentata dalla Commissione Europea in stretta cooperazione con gli stati interessati.

L’inedito meccanismo di valutazione, verterà sull’intero comparto, con misure comuni su confini esterni, politiche dei visti, diffusione e protezione dei dati, cooperazione giuridica e delle forze di polizia. Dall’attuale revisione paritaria di stampo intergovernativo, si passerà pertanto a un sistema di coordinamento centrale, introducendo una clausola di ispezione senza preavviso da parte di funzionari UE; sostenuta da norme più chiare sull’attuazione dei provvedimenti conseguenti alle ispezioni. Il tutto, in un sistema che prevede a suo supporto misure integrate atte ad assistere gli stati membri nel rispetto della raccomandazioni.

La possibilità per uno Stato membro di reintrodurre in via provvisoria controlli sui propri confini interni, sarà d’ora in poi basata su una proposta della Commissione seguita da una raccomandazione del Consiglio dell’Unione; incoraggiando indirettamente i paesi aderenti a rispettare i propri obblighi all’interno dei criteri guida e delle disposizioni del trattato.

Fermo restando che le decisioni che regolano le adesioni al trattato di Schengen sono prese dal Consiglio dell’Unione, previa consultazione con il Parlamento Europeo, le novità interesseranno sia gli stati che hanno già ratificato l’accordo, che i paesi per i quali è in corso la verifica dei requisiti necessari per divenire membri dell’area; con la sola eccezione delle parti che vedranno concluso il proprio processo di valutazione prima dell’entrata in vigore delle nuove norme.