UE. Per non perdere la faccia la BCE conferma di aumentare i tassi d’interesse

209

I responsabili politici della Banca Centrale Europea propendono per un rialzo dei tassi di mezzo punto percentuale il 16 marzo, dato che le turbolenze del settore bancario si stanno dissipando, l’economia della zona euro sta riprendendo vigore e l’inflazione è destinata a rimanere troppo alta per anni.

Gli investitori avevano iniziato a dubitare dell’impegno della Bce per un altro grande rialzo dei tassi questa settimana, dopo che il crollo della Silicon Valley Bank negli Stati Uniti aveva fatto tremare i mercati finanziari globali.

Ma una fonte di Reuters vicina al Consiglio direttivo della Bce ha affermato che non vi è alcun cambiamento fondamentale nelle prospettive, per cui abbandonare l’impegno ampiamente ripetuto di un aumento dei tassi di 50 punti base giovedì danneggerebbe la credibilità.

A sostegno di questa opinione, i nuovi dati del 15 marzo hanno mostrato che il vasto settore industriale della zona euro si è espanso molto più velocemente del previsto a gennaio, mentre anche la Germania, la più grande economia del blocco, si è rafforzata.

I futures sui titoli di Stato tedeschi, il benchmark della zona euro, sono scesi e le aspettative sui tassi della Bce sono aumentate, invertendo la rotta dopo l’insolita volatilità indotta dal crollo della Svb.

Anche se le turbolenze del mercato potrebbero rendere la Bce più cauta nel delineare futuri rialzi dei tassi, il suo problema principale, ovvero l’inflazione troppo alta, non è cambiato.

Le nuove proiezioni della Bce per i prossimi anni saranno più basse rispetto a quelle di dicembre, ma prevedono comunque una crescita dei prezzi ben al di sopra dell’obiettivo della banca centrale del 2% nel 2024 e leggermente al di sopra nel 2025.

Inoltre, le previsioni per l’inflazione di fondo, che esclude i prezzi dei generi alimentari e dell’energia, sono state riviste al rialzo, incoraggiando le richieste di ulteriori rialzi dei tassi da parte dei “falchi” del Consiglio direttivo della Bce, prosegue Reuters.

Gran parte delle prospettive dell’inflazione dipendono dalla crescita dei salari, che sta ancora recuperando dopo una rapida inflazione, ma l’espansione del 5%-6% prevista per quest’anno non è compatibile con un’inflazione del 2%, quindi sarà necessaria una moderazione.

Questo potrebbe avvenire quando il calo dell’inflazione globale aiuterà i cittadini a recuperare parte del loro potere d’acquisto.

«Il lento calo dei tassi d’inflazione e l’aumento dei salari dovrebbero portare a una nuova crescita dei salari reali al più tardi a partire dalla metà dell’anno e sostenere l’economia interna», ha dichiarato l’istituto tedesco Ifo.

Tuttavia, le “colombe” Bce che hanno predicato una maggiore cautela nell’aumentare i costi di finanziamento e hanno messo in guardia dal rischio di instabilità finanziaria si sono sentiti giustificati dalle recenti turbolenze del mercato.

È probabile che si oppongano all’impegno di ulteriori aumenti dei tassi, affermando invece che ogni nuova mossa dipenderà dai dati in arrivo. La Bce può prendere decisioni a maggioranza semplice, anche se la Presidente Lagarde è nota per cercare il più ampio consenso possibile.

I mercati monetari prevedevano una probabilità dell’85% che la Bce aumentasse il tasso di deposito di 50 punti base al 3,0% giovedì, mentre alcune banche, tra cui la Deutsche Bank, si aspettavano un aumento minore o nullo.

Dopo il crollo di Svb, gli investitori hanno ridotto drasticamente le scommesse su ulteriori aumenti dei tassi: il tasso sui depositi è ora visto al 3,65% in autunno, rispetto a una previsione della scorsa settimana di oltre il 4%.

Le autorità di vigilanza dell’Eurozona vedono conseguenze limitate per le banche della regione dal crollo di SVB e di altri due istituti di credito, pur sottolineando la necessità di sorvegliare attentamente eventuali ulteriori ricadute.

La Svb è diventata la più grande banca statunitense a fallire dalla crisi finanziaria del 2008, dopo che le sue scommesse spropositate sui titoli di Stato e sui titoli garantiti da ipoteca si sono rivelate negative a causa dell’aumento dei tassi di interesse.

Il suo crollo ha costretto le autorità statunitensi a intervenire nel fine settimana. Dopo un primo crollo lunedì, i mercati si sono calmati nella speranza di evitare una crisi finanziaria più ampia.

Maddalena Ingrao

Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/