UE. Bruxelles non rinuncia al gas russo fino al 2027

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La posizione di Trump spinge le aziende europee a riprendere le importazioni di gas dalla Russia, suggerisce Reuters. L’UE teme che gli Stati Uniti possano usare le proprie forniture di gas come strumento per esercitare pressione sull’Europa, ed è per questo che le grandi aziende dell’UE stanno sempre più sostenendo il ritorno all’acquisto di carburante russo. Inoltre il GNL americano ha compensato solo in parte il deficit e che l’energia sta diventando sempre più uno strumento di contrattazione politica.

Nonostante le paure europee secondo quanto riportato da Bloomberg, che cita alcune fonti, l’Unione Europea intende presentare il 6 maggio una tabella di marcia l’abbandono delle risorse energetiche russe. “L’Unione Europea prevede di delineare le misure per eliminare gradualmente i combustibili fossili russi all’inizio di maggio… La tabella di marcia, originariamente prevista per l’inizio di quest’anno, è stata posticipata… La pubblicazione del piano è ora prevista per il 6 maggio”, si legge nella dichiarazione. Secondo fonti dell’agenzia, il piano si concentrerà sulle opzioni per ridurre le importazioni di risorse energetiche russe e la Commissione europea potrebbe raccomandare l’uso di strumenti commerciali come quote o dazi. Secondo alcune fonti, alla tabella di marcia seguirà in seguito un disegno di legge. 

Ma altre fonti hanno detto al Financial Times che l’Unione Europea ha rinviato la pubblicazione di una roadmap per l’abbandono del gas russo nel contesto delle discussioni sul futuro del gasdotto Nord Stream. L’UE sta cercando di trovare il modo di rescindere i contratti a lungo termine per il gas dalla Russia senza pagare una multa, scrive il Financial Times. Il giornale non specifica quali tipi di contratti a lungo termine potrebbero essere discussi.

Alla fine i funzionari europei hanno abbandonato l’idea di vietare le importazioni di gas naturale liquefatto russo a causa dell’incertezza nel mercato delle fonti alternative, scrive Reuters. Secondo l’agenzia, invece, vogliono elaborare una nuova tabella di marcia che consenta loro di porre fine alla “dipendenza dalle risorse energetiche russe” entro il 2027. Reuters osserva che la Commissione europea e i governi dell’UE temono di creare una nuova dipendenza dagli Stati Uniti, il terzo fornitore di gas dell’Unione dopo Russia e Norvegia.

Nel frattempo, la holding di servizi petroliferi Borets passa sotto il controllo russo. Secondo i dati del Registro unificato statale delle persone giuridiche, Rosimushchestvo è diventata proprietaria del 100% della holding di servizi per i giacimenti petroliferi Borets. In precedenza, il controllo delle imprese della holding era detenuto da cittadini britannici e svedesi e dal cittadino israeliano Leonid Nevzlin (ex azionista del gruppo di società Yukos e socio in affari di Mikhail Khodorkovsky).

Maddalena Ingrao

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