Dazi Ue: biodiesel argentino al collasso

90

ARGENTINA – Buenos Aires 20/10/2013. L’industria bio-diesel in Argentina ha avvertito che collasserà se l’Europa rendesse operativa l’imposizione di nuovi dazi sul loro prodotto a partire da novembre 2013.

La Commissione europea all’inizio di ottobre ha minacciato di alzare una barriera di dazi sui biocarburanti argentini e indonesiani in risposta a presunte pratiche di dumping.

Gli aumenti dovrebbero aggiungersi ai dazi provvisori che la Commissione ha già inflitto Argentina nel mese di maggio 2013.

«La Commissione europea ha confermato la sua decisione di chiudere il mercato del bio-diesel dell’Argentina, mettendo l’intera catena della soia argentina sotto controllo», si legge in un comunicato dell’Associazione industriale biofuel argentina.

L’Argentina è il primo produttore al mondo di bio-diesel, prodotto da semi di soia, nel 2012 la produzione è stata di 2,5 milioni di tonnellate, di cui 1,6 milioni vengono esportate.

La disputa commerciale è scoppiata per la prima volta nel mese di aprile 2012, quando la Spagna tagliò le sue importazioni di bio-diesel dopo che il presidente Cristina Fernandez ha nazionalizzato la quota di maggioranza in aziende argentine della compagnia petrolifera spagnola Repsol.

L’Associazione industriale biofuel argentina ha detto che la Commissione europea ha incontrato i rappresentanti argentini del settore e i funzionari del ministero degli Esteri il 16 ottobre a Bruxelles. La Commissione ha programmato un voto per il 22 ottobre prossimo su una proposta di imporre dazi compresi tra il 22 e il 25% sul bio-diesel argentino, che dovrebbero entrare in vigore il 28 novembre.

«L’applicazione di questa misura potrebbe provocare il collasso del settore bio-diesel argentino», si legge nel comunicato. Il gruppo ha negato che i produttori argentini pratichino il dumping sl bio-diesel (prezzo di vendita all’esportazione inferiore al prezzo praticato nel mercato interno) e ha accusato la Commissione di protezionismo.

La politica europea «avrà ricadute economiche e sociali in Argentina e avrà un impatto negativo sul prezzo del diesel in Europa», ha avvertito l’associazione argentina.

Buenos Aires ha minacciato di presentare una denuncia presso l’Organizzazione mondiale del commercio, ma i produttori temono di non poter più esportare in Europa ancora prima del 2016. I dazi dell’8 % imposti dal maggio 2013 hanno già portato ad un calo del 75 % delle esportazioni argentine verso l’Europa rispetto ai livelli registrati durante lo stesso periodo dell’anno precedente, secondo l’associazione argentina.