I governi europei devono estendere la loro influenza e le loro capacità diplomatiche e tecniche per prevenire le guerre dell’acqua che possano minacciare la sicurezza globale, ha detto Catherine Ashton, Alto rappresentante dell’Ue per il”ministro della Difesa” dell’Ue per la politica estera e di sicurezza al meeting dei ministri degli esteri dell’Ue a Cipro.
L’Ue ha un interesse strategico nell’assicurare stabilità nelle regioni afflitte da i più grandi problemi idrici del mondo, Nord Africa incluso dopo la Primavera araba e l’Asia centrale che possiede riserve idriche strategiche. Secondo la Ashton, il bacino del Nilo è fonte di grande preoccupazioni, viste le potenzialità intrinseche nella sua gestione: sia di sviluppo che di catastrofe. Egitto, Sud Sudan, Etiopia, Rwanda si affacciano alle sue acque ed una gestione non accorta da parte delle nuove autorità del Cairo potrebbe portare a tensioni inutili.
L’Asia centrale, una delle regioni più aride del mondo, soffre le dissennate politiche idriche comuniste, con il rischio di tensioni acute o di guerre per l’acqua, come ha ricordato il presidente uzbeco Karimov. L’Onu prevede che la popolazione mondiale passi a 9 miliardi nel 2050,la domanda di cibo incrementerà del 70% quella di acqua di più. L’Ue, per gli esperti Onu, ha le capacità per insegnare alle nazioni più “assetate” come gestire meglio le proprie risorse idriche, in maniera da allontanare le critiche giuntale per la scarsa sensibilità dimostrata nei confronti della Primavera araba ad esempio.