
Turchia e Giappone collaboreranno alla ricostruzione dell’Ucraina, una volta finiti i combattimenti.
La Turchia, il vicino meridionale dell’Ucraina al di là del Mar Nero, sfrutterà la sua posizione geografica e i suoi legami commerciali per aiutare le aziende giapponesi ad assicurarsi contratti in settori quali energia, trasporti, assistenza sanitaria e infrastrutture, riporta Nikkei.
I membri del governo turco e giapponese si sono incontrati il 5 settembre a Istanbul.
Omer Bolat, ministro del Commercio turco, e Yasutoshi Nishimura, ministro dell’Economia, del commercio e dell’industria giapponese, hanno partecipato a un forum organizzato dall’Organizzazione giapponese per il commercio estero; nel forum c’era una sessione relativa alla cooperazione con l’Ucraina.
Separatamente, rappresentanti e funzionari di aziende turche, giapponesi e ucraine si riuniranno a Istanbul il 21 settembre per un forum imprenditoriale trilaterale inaugurale, organizzato dall’Associazione delle imprese turco-ucraine. L’evento è sostenuto dalla Camera di commercio e dell’industria ucraina e sponsorizzato dal produttore di macchinari giapponese Yanmar. Si prevede che un secondo forum si terrà in Giappone.
Secondo gli organizzatori del forum trilaterale si parlerà della cooperazione nei settori dell’energia, dei trasporti, della sanità, delle infrastrutture, dell’edilizia abitativa e degli investimenti.
Il ministro del Commercio Bolat ha dichiarato in un’intervista a Nikkei Asia che la ricostruzione dell’Ucraina sarà “un’ottima opportunità” per la cooperazione tra le aziende turche e giapponesi.
Gli appaltatori turchi e giapponesi spesso uniscono le forze in Turchia, Medio Oriente, Africa e Asia centrale, intraprendendo progetti infrastrutturali, industriali ed energetici per miliardi di dollari.
Società turche e giapponesi, con finanziamenti giapponesi, costruirono un terminal presso l’aeroporto internazionale Boryspil di Kiev prima della guerra in Ucraina.
Le aziende turche hanno già iniziato a partecipare a progetti chiave durante la guerra, riparando i ponti intorno a Kiev e Irpin, su richiesta dell’Ucraina.
I funzionari ucraini hanno evidenziato la necessità di investimenti nell’esportazione di prodotti agricoli e nelle infrastrutture legate alla logistica, in particolare migliorando i posti di blocco al confine con la Polonia.
Nell’agosto 2022 i ministri turco e ucraino hanno firmato un memorandum d’intesa per la ricostruzione. La firma è avvenuta durante la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan in Ucraina. Il Giappone ha firmato un accordo simile con l’Ucraina a giugno.
La Turchia aveva anche firmato un accordo di libero scambio con l’Ucraina, poche settimane prima dell’inizio della guerra; il patto è in attesa di ratifica da entrambe le parti. Se ratificato, l’accordo dovrebbe aumentare il vantaggio competitivo delle aziende turche sul mercato attraverso la riduzione dei costi dei materiali.
Secondo l’Associazione imprenditoriale turco-ucraina, prima della guerra in Ucraina operavano oltre 700 aziende turche con investimenti superiori a 4,5 miliardi di dollari. La Turchia è uno dei principali investitori stranieri in Ucraina, con una forte presenza nei settori dell’edilizia, del tessile, dell’alimentare, dei macchinari, dei cosmetici e delle telecomunicazioni.
Gli appaltatori turchi hanno costruito terminal aeroportuali, residenze, hotel, impianti energetici e strade in tutta l’Ucraina.
Una valutazione congiunta del governo ucraino e della Banca mondiale fissa il costo di una ricostruzione in 10 anni a 411 miliardi di dollari Il Giappone ha promesso più di 7 miliardi di dollari all’Ucraina, compreso il sostegno alla ricostruzione.
Maddalena Ingrao