Ucraina e Siria, stessi giochi di poteri

285

USA -Washington. 25/01/2016. Secondo la testata IA REGNUM la situazione siriana potrebbe essere paragonata a quella siriana.

Infatti si legge in un articolo di oggi a firma di Yuri Baranchik: «Guardando lo sviluppo degli eventi ucraini e siriani, ancora una volta sono convinto di quanto sia simile lo scenario di destabilizzazione di questi paesi a dispetto di tutte le differenze tattiche nella loro attuazione». Dopo l’entrata come protagonista in guerra della Russia in Siria è stato chiaramente osservato che essa non può essere ridotta solo a un conflitto tra Damasco e ISIS. Si è scoperto infatti, che in teatro intervengono gli interessi di tutti i principali attori del mondo geopolitico (USA, Russia, Cina, UE, Turchia, Iran, KSA), ma anche clan locali, tribù, lunga la classifica dei gruppi dell’opposizione. Si è scoperto che anche la posizione degli Stati Uniti non è un intero nucleo, e ha un sacco di rami contrastanti, ciascuno dei quali rappresenta uno “specifico” clan americano.

«Una situazione analoga – scrive Yuri Baranchik- esiste in Ucraina, dove il conflitto civile ha coinvolto non solo le diverse parti del paese, ma anche forze esterne (quasi tutte quelle citate per la Siria) in un modo o nell’altro. E per quanto scoperto fino ad ora in Ucraina, come in Siria, i vari “clan” della Casa Bianca hanno condotto una fondamentalmente e allo stesso tempo contraddittoria politica. E questo secondo l’autore è motivata principalmente da un solo fattore: l’Ucraina come la Siria altro non è che la proiezione della lotta politica estera americana, che è amplificata solo dall’avvicinarsi delle elezioni presidenziali americane. Questa Inter-lotta in Ucraina, secondo l’IA REGNUM è condizionata dal “clan Obama-Kerry, ha puntato sull’attuazione dell’Accordo di Minsk, un ritiro graduale degli Stati Uniti dal Paese e la transizione dell’Ucraina sotto il protettorato (nella zona di influenza) della Russia, il secondo clan (condizionato da Clinton Biden invece preme per lavorare su la distruzione dello Stato ucraino, ai fini del presunto coinvolgimento della Russia nel conflitto in Ucraina.

Per capire come soffia il vento basta osservare ciò che accade nella vicina Polonia uno dei fedeli esecutori della politica americana in Europa: il ministro degli Esteri del paese ha detto che l’attuazione di Minsk-2 è utile per l’Ucraina, mentre il paese avrà bisogno di uno o due anni per le riforme. Tra l’altro, il capo del Ministero degli Esteri polacco, a quanto pare, non sa quello che ha riferito il Vice Presidente della Verkhovna Rada di Oksana Syroid durante il nono forum euro-ucraino nella città di Lodz in Polonia: «Se l’Europa vuole continuare a fare pressione sull’Ucraina per l’attuazione dell’accordo di Minsk eppoi dopo un anno scompare, c’è molto da ridire su questi accordi». Tradotto significa che a Kiev, si sta valutando in modo equilibrato l’accordo Putin e Obama.

L’Ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina, Jeffrey Payette è filo Obama-Kerry. Così, parlando ad una conferenza dell’Associazione delle città ucraine, ha invitato il Parlamento ucraino a votare per le modifiche alla costituzione del paese in termini di decentramento: «Tra gli elementi più importanti del processo di riforma – la creazione di un ambiente favorevole per il decentramento e lo sviluppo del governo locale al fine di portare il potere al popolo. È importante accettare e approvare le modifiche alla Costituzione che consolideranno queste riforme creare una solida base per la governance democratica. Gli Stati Uniti e l’Europa seguiranno da vicino questo processo».

La pressione russo-europeo-americana su Poroshenko ha un effetto. Una settimana fa, nell’articolo “Perché ho versato il sangue Donbass? Mosca accelera sull’isolamento. Kiev è alla vigilia di uno shock, “abbiamo scritto a questo proposito: «Le ultime notizie da Kiev solo per confermare la validità della nuova attivazione di Mosca sulla direzione ucraino e la convergenza di tutte le principali parti interessate (Russia, Stati Uniti, Germania, Francia). La Russia preme per l’indipendenza del Donabss, mentre la minoranza della 

Tymoshenko è pronta a dare il proprio aiuto agli USA. Questa settimana Poroshenko ha continuato a lavorare attivamente cercando di far breccia nel popolo ucraino: «La seconda lettura delle modifiche costituzionali sul decentramento saranno decisive per quegli elementi degli accordi Minsk che devono essere soddisfatti entro la fine di quest’anno. Mantenendo la politica di decentramento, usiamo la bussola europea. Decentramento – un punto chiave di preparazione per l’adesione all’Unione europea». 

Che cosa è trovato durante l’autopsia il pugile medico-paziente ucciso

A fronte di un tale scenario quasi apertamente la Clinton a Kiev, grazie a Yatsenyuk ha espresso il suo volere. Lo scenario militare rimane scenario-2 per la parte Clinton in Kiev. La prima priorità è lo scenario di un “referendum” sulla modifica della Costituzione, con la proposta fatta dal primo ministro Yatsenyuk. Il referendum sulla costituzione ha chiari obiettivi, far diventare l’Ucrainamembro dell’Unione Europea e della NATO. Quindi abbiamo Yatsenyuk che vuole bloccare l’iniziativa Poroshenko e della Rada ovvero fare modifiche alla Costituzione sul decentramento e lo status speciale del Donbass attraverso la nuova idea di un referendum nazionale. Intorno a questo si sta svolgendo oggi la principale battaglia politica in Ucraina. Sostanzialmente asserisce Yuri Baranchik, il clan Clinton Baiden in Ucraina non vuole l’attuazione di Minsk-2 ed è pronto a fare quanto in loro potere per evitare questo. Allo stesso modo, il comando opera in Siria. Permettetemi di ricordarvi che durante la sua visita in Turchia il 23 gennaio, il vicepresidente americano Joe Biden ha detto che se il tentativo di raggiungere una soluzione politica in Siria non riesce, dovrà cercare una soluzione militare nella lotta contro ISIS. A queste parole hanno fatto il verso quelle di Kerry su “Pravosudiya.net” dove ha dichiarato quasi con uno sfogo: «Che alla fine se sarà necessario bisognerà scendere con le truppe terra». 

Una situazione simile si vede in Ucraina, dove Obama insieme con Kerry spingono la giunta di Kiev per l’attuazione di Minsk-2, e il clan Clinton sta cercando di impedirlo. Il risultato è che si mantiene ancora alta la tensione politica in Ucraina.