Guerra commerciale tra Kiev e Mosca

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UCRAINA – Kiev 20/08/2013. La società statale ucraina Naftogaz ha ridotto le importazioni di gas russo del 30 per cento quest’anno e conta di tagliarle ulteriormente nel 2014 compensando con il raddoppio delle importazioni provenienti dall’Europa.

Ad annunciarlo il ministro dell’Energia ucraino, Eduard Stavytsky in una intervista rilasciata all’agenzia Reuters.

L’ex repubblica sovietica ha da tempo chiesto alla Russia di abbassare il prezzo delle forniture di energia. Ma dopo anni di colloqui sterili, alla fine del 2012 ha iniziato a sostituire il gas russo con quello più economico acquistato sul mercato europeo. Anche se molto lontana dall’indipendenza energetica, Kiev spera che la diversificazione possa allentare lo schiacciamento economico di Kiev su Mosca,  convincendo la Russia a riconsiderare la sua posizione, divuenuta ultimamente ancora più dura ad agosto dopo che Mosca ha intensificato i controlli doganali su tutte le merci ucraine.

Mosca, ad agosto infatti, ha introdotto controlli obbligatori per tutte le merci che attraversano il confine ucraino: questi controlli, secondo le aziende ucraine, influenzano negativamente il commercio bilaterale.

Il governo di Kiev ha minimizzato la mossa russa e ha chiesto dei colloqui per risolvere la situazione, l’opposizione in Ucraina l’hanno definita una guerra commerciale volta a fermare Kiev dalla firma di un accordo di libero scambio con l’Unione europea.

Al momento i colloqui si sono risolti in un colloquio telefonico svoltosi il 18 agosto, tra i primi ministri di Russia e Ucraina Dmitry Medvedev e Mykola Azarov. Secondo l’agenzia Interfax, «È stato osservato che i problemi nelle relazioni commerciali ed economiche emersi di recente devono essere affrontati su un base reciprocamente vantaggiosa e costruttiva, nel quadro di una legislazione efficace».

«È stato concordato che le agenzie interessate, della Russia e dell’Ucraina dovranno condurre consultazioni importanti nei prossimi giorni», si legge nel comunicato dell’ufficio stampa del governo russo. Per Stavytsky le importazioni dall’Europa dovrebbero oscillare tra i 2 – 2,5 miliardi di metri cubi nel 2013, e nel 2014 non meno di 5 miliardi di metri cubi.

Il prezzo del gas europeo fornito da uno dei partner dell’Ucraina, la tedesca Rweg, dovrebbe mediamente aggirarsi sui 385 dollari per mille metri cubi (Tcm) nel periodo settembre 2012-settembre 2013.

Ufficialmente Naftogaz ha pagato più di 400 dollari per Tcnm per le formiture di gas russo nello stesso periodo.

L’Ucraina riesce a ricevere gas dall’Europa invertendo il flusso di alcune condotte originariamente progettate per portare il gas dalla Russia all’Europa. A più lungo termine, l’Ucraina prevede di ridurre ulteriormente la sua dipendenza dalla Russia per il trasporto del gas naturale liquefatto (Gnl), attraverso il Mar Nero e di sviluppare propri depositi di gas di scisto.

Stavytsky ha detto che un rigassificatore galleggiante sul Mar Nero, noleggiato dalla statunitense Excelerate Energy, potrebbe gestire 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno, se la Turchia, come sta facendo, ammorbidisse la sua posizione sul Gnl che passa per il Mar Nero. 

Al fine di sfruttare le proprie risorse, Kiev ha firmato un accordo di produzione condivisa con Shell per sviluppare il giacimento di gas di scisto di Yuzivska nell’Ucraina orientale. L’amministrazione ucraina  sta poi esaminando un progetto di accordo con la Chevron per un altro giacimento di scisto, il campo Olesska, mentre stanno procedendo i colloqui con un consorzio guidato da ExxonMobil e Shell per il campo di Skifska sul Mar Nero. Per Stavytsky l’accordo potrebbe essere firmato in un paio di mesi e che entro il 2020 Kiev spera di raggiungere l’autosufficienza gasifera. Centrati questi obiettivi, la produzione locale potrebbe effettivamente sostituire la prevista fornitura di 18 miliardi di metri cubi da Gazprom a Naftogaz, per il 2013.

L’Ucraina, secondo il ministro, spera ancora di trovare una soluzione di compromesso con la Russia per i prossimi anni, usando le sue nuove risorse come leva.