UCRAINA. Oltre 120 mila ucraini in UE senza visto

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Più di 120 mila ucraini sono andati in paesi dell’Unione europea senza visto a luglio usufruendo del regime senza visti con l’Ue, mentre a 50 cittadini ucraini l’entrata è stata negata. Fornisce i dati il Servizio nazionale di frontiera ucraino, ripreso da Ria Novosti.

Dall’11 giugno i cittadini ucraini possono viaggiare senza visti per i paesi Schengen in presenza di un passaporto biometrico. Godono di un accesso gratuito di 90 giorni entro sei mesi, per finalità turistiche, di lavoro e di famiglia, restano esclusi il settore del lavoro e dell’istruzione, per cui resta valido in regime dei visti. L’Unione europea si è riservata il diritto di sospendere il regime senza visti con l’Ucraina in caso di problemi con la migrazione e la sicurezza. «Dall’11 giugno, al 20 luglio, 120852 cittadini diKiev, circa il 5% del numero totale di ucraini, hanno attraversato il confine dell’Unione europea» ha affermato il Servizio ucraino. Durante questo periodo, la maggior parte degli spostamenti è stato fatto per via aerea.

In precedenza, un certo numero di esperti internazionali e ucraini avevano lanciato l’allarme sui rischi di una simile mossa  perché gli stati in cui arrivavano gli ucraini non avevano alcuna idea su chi venga nel loro territorio.  Ad esempio, il ministro dell’Interno della Repubblica Ceca Milan Chovanec aveva annunciato l’intenzione di espandere utilizzo e compiti del personale di polizia proprio in connessione con l’abolizione dei visti per gli ucraini, e aveva detto che una percentuale di loro cercava di ottenere un posto di lavoro illegale. Chovanec aveva detta in caso in cui simili casi fossero stati individuati le autorità ceche avrebbe agito trattando applicando quanto la legge prevede per i migranti illegali. L’ambasciatore di Francia a Kiev Isabel Dyumon, inoltre, aveva parlato della minaccia di un regime senza visti per l’Ucraina a causa della possibile perdita di una parte significativa della forza lavoro; il ministero degli Esteri di Kiev è convinto che l’Unione europea non tema comunque una migrazione di massa degli ucraini.

Il ministero del Lavoro in Ucraina aveva comunque riconosciuto il problema dell’immigrazione clandestina, notando che solo l’1% degli ucraini sono impiegati all’estero tramite intermediari autorizzati. 

Graziella Giangiulio