UCRAINA. Le elezioni confermano al potere i separatisti. Per Kiev è una farsa 

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I cittadini delle aree russe dell’Ucraina orientale hanno votato per mantenere al potere i leader separatisti. Kiev e i suoi alleati occidentali hanno denunciato le elezioni, e Washington ha descritto le elezioni come una “farsa” per legittimare le autorità separatiste, riporta Afp.

Questi voti permetterebbero a Mosca di definire i leader della regione come rappresentanti democraticamente eletti nei futuri colloqui con Kiev, anche se pochi si aspettano che il processo di pace per l’Ucraina venga ripreso a breve. Gruppi di militari locali sono stati impiegati per garantire l’ordine durante il voto dell’11 novembre nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, controllate dai separatisti dopo la rottura con il governo filo-occidentale dell’Ucraina nel 2014.

Le autorità hanno fatto tutto il possibile per incoraggiare l’affluenza alle urne, installando gazebo con distribuzione di alimentari vicino ai seggi elettorali e offrendo biglietti della lotteria a coloro che hanno votato. I funzionari hanno detto che più dell’80% degli elettori hanno votato a Donetsk, mentre l’affluenza era del 77% a Lugansk. Denis Pushilin, leader 37enne di Donetsk e ex negoziatore con Kiev, è stato eletto con il 61% dei voti, ha detto la commissione elettorale locale.

Pushilin era stato responsabile della regione dopo l’uccisione del presidente del Donetsk in un attentato dinamitardo ad agosto. Leonid Pasechnik, 48 anni, leader di Lugansk e in precedenza capo regionale del servizio di sicurezza ucraino, ha preso il 68 per cento dei voti. La commissione elettorale centrale di Kiev ha respinto i risultati, affermando di «rifiutare categoricamente qualsiasi significato legale di queste elezioni illegali e manipolatorie».

Ma il Cremlino ha detto che le regioni non hanno fatto «altro che organizzarsi da sole» dopo essere state abbandonate dall’Ucraina. «Gli accordi di Minsk non vengono rispettati dalla parte ucraina», ha detto il portavoce Dmitry Peskov, riferendosi agli accordi del 2015, volti a portare la pace nella regione.

Anche se i combattimenti sono finiti, il conflitto causa regolarmente la morte di soldati e civili. Kiev ha dichiarato sabato scorso che quattro soldati ucraini sono morti nei giorni scorsi. I negoziati di pace hanno raggiunto un punto morto e l’accordo di Minsk è in gran parte naufragato.

Graziella Giangiulio