UCRAINA. La Mafia dell’ambra che opera tra Ucraina, Bielorussia e Polonia 

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Nell’Ucraina dissanguata dalla guerra, ritornano le bande di ladri di minerali. Ultimo fenomeno dilagante riguarda l’ambra. Gruppi armati fedeli ai baroni dell’ambra ora controllano molti siti minerari nelle foreste. Le milizie sono pesantemente armate, la maggior parte dei quali composte da ex militari, disertori e talvolta membri attivi della Guardia nazionale ucraina, che sorvegliano le miniere d’ambra a cielo aperto e sono ben pagate per questo. In molti casi, questi soldati non hanno ricevuto da mesi lo stipendio dal governo centrale.

Fonti dei media occidentali hanno riferito che il Servizio statale di frontiera dell’Ucraina, Sbsu, non controlla alcune sezioni del confine con Bielorussia e Polonia. Pertanto, la mafia dell’ambra opera impunemente nelle sue roccaforti nell’Ucraina nordoccidentale e ha completa libertà di azione per contrabbandare ambra appena estratta nei porti polacchi senza interferenze da parte delle autorità di frontiera.

Negli ultimi mesi questi gruppi hanno persino creato i propri posti di blocco per impedire incursioni nelle loro aree minerarie da parte di fazioni rivali o della polizia. Proteggono queste zone utilizzando veicoli corazzati sovietici BRDM-2 e lanciagranate RPG-7. Secondo fonti della sicurezza, queste attrezzature e armi provengono spesso dalle scorte della Guardia nazionale ucraina.

L’“Affare ambra” prebellico del 2017 ha lasciato un forte segno nella classe politica ucraina. L’ampia indagine anticorruzione è durata più di tre anni e per la prima volta ha attirato l’attenzione del pubblico sugli stretti legami della mafia dell’ambra con alcuni rappresentanti dell’élite politica ucraina. A seguito delle indagini condotte dalla Nabu e dalla Procura specializzata anticorruzione, Sap, due deputati popolari Borislav Rosenblat e Maksym Polyakov hanno perso la loro immunità parlamentare.

Il processo contro i due uomini è iniziato lo scorso ottobre ed è ancora in corso. I due imputati sono sospettati di aver ricevuto benefici finanziari per circa 300.000 dollari per aver presentato alla Rada progetti di legge volti a modificare la legislazione sull’estrazione dell’ambra nell’interesse delle reti criminali organizzate. La Nabu ha condotto diverse operazioni segrete speciali per indagare sul coinvolgimento di Rosenblatt e Polyakov nella mafia dell’ambra, registrando e filmando segretamente le trattative tra gli accusati, i loro assistenti e i membri della mafia dell’ambra.

La Nabu ha confermato che sta ancora indagando su altri parlamentari presumibilmente associati alla mafia dell’ambra. Ma nell’interesse della riservatezza e per garantire la sicurezza dei suoi agenti sotto copertura, la NABU ha rifiutato di rivelare i nomi di altre figure politiche regionali e nazionali attualmente sotto indagine.

Maddalena Ingrao 

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