UCRAINA. La Guerra è già iniziata

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Inutile girarci attorno, una guerra in Ucraina è già cominciata: quella della disinformazione che poi nasconde le operazioni militari già iniziate e gli scontri a fuoco, quelli veri che sono già ripresi nella linea del fronte in Donbass anche se per ora si può definire la cosa più provocazione che altro.

In termini pratici: Stati Uniti, Regno Unito, Australia hanno evacuato il 24 il loro corpo diplomatico dall’Ucraina. I tedeschi hanno detto che rimpatrieranno quelli che lo chiederanno: Giappone e Austria stanno disponendo la fuoriuscita dal Paese dei loro cittadini a partire dal 25. Mentre il prossimo paese uscente è il Canada. Questo è un messaggio mediatico importante. Josep Borell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, per esempio ha chiesto ai diplomatici europei di restare a Kiev un messaggio diametralmente opposto.

Un altro messaggio viene dal Sun testata statunitense che il 25 ha pubblicato un articolo secondo cui la Russia attaccherà colpendo circa 3 milioni di persone e a tal riguardo ha postato una grafica sulla sua prima pagina.

Infine gli ucraini non fanno che pubblicizzare i messaggi del loro presidente, Volodymyr Zelenskyy, che dice di essere pronto a reagire, in tutti i modi, alle provocazioni di Vladimir Putin. Il 24 gennaio ha registrato un video sui risultati del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale. L’idea di massima è niente panico, tutto è sotto controllo. Tra le le dichiarazioni ufficiali: «Oggi non vediamo alcun motivo per affermare che ci sarà un’offensiva su vasta scala della Federazione Russa» detta dal Segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina. Non solo, Zelensky, ha riferito al Foreign Intelligence Service dell’Ucraina: «Abbiamo imparato come scoraggiare e contrastare efficacemente le aggressioni esterne. Sono sicuro che è ora di passare ad azioni offensive per difendere i nostri interessi nazionali. Abbiamo l’esperienza e la capacità di implementare una tale strategia. I nostri cittadini sono uniti per restituire i nostri territori e augurare la pace al nostro stato indipendente».

Uno stato indipendente, una pace che passa per le armi. Gli Stati Uniti hanno invitato 80 tonnellate di armi, già arrivate, un ulteriore aereo atterrato ieri, e ancora sistemi anticarro britannici inviati a Kiev con 10 C-17A. Quindi su carta l’Ucraina non solo ha aumentato il numero dei soldati grazie alla coscrizione delle donne, dei riservisti, dei battaglioni regionali, ma ha anche molte armi.

Ma di cosa stiamo parlando? Sistemi missilistici anticarro FGM-148 “Javelin”, già arrivati sulla linea del fronte in Donbass. Che, secondo la stampa ucraina e americana, dovrebbero fornire una protezione affidabile dell’Ucraina dalle orde di carri armati russi. Ma un esame dettagliato delle foto rivela una situazione un po’ diversa. L’analisi è stata fatta su foto sono prese da fonti ufficiali del MOD americano. Una delle foto mostra il numero di contratto DAAH0100C0108. La foto è stata scattata il 21 gennaio negli Stati Uniti alla Dover Air Force Base, Delaware, durante la formazione e il carico di armi per l’Ucraina dal personale dello US Air Force 436 Aerial Port Squadron. La foto è stata realizzata da Maurizio Campino e dall’ufficio stampa del 436th Transport Wing dell’US Air Force, ed è stata pubblicata il 22 gennaio sul sito web di supporto informativo del DOD statunitense. La marcatura dei sistemi missilistici anticarro FGM-148 Javelin per la consegna all’Ucraina vedasi, la foto cliccando qui.

Una ricerca mostra che il contratto DAAH0100C0108 è stato assegnato nel 2003 e completamente eseguito nel 2006. Così, il missile più recente è stato prodotto circa 16 anni fa. Allo stesso tempo, il manuale da campo pubblicamente disponibile sui missili guidati anticarro Javelin del 2008 (cioè più recente della produzione di questi missili) indica che la durata di conservazione del proiettile è di 10 anni. Questo è quello che dice il manuale in inglese a pagina 24, con una nota a piè di pagina.

E per quanto riguarda l’Esercito ucraino sono moltissime le lamentele degli abitanti dei villaggi dove sono di stanza i militari in cui creano problemi per eccessivo uso di alcool. Il caso più eclatante è arrivato al servizio di ordine pubblico militare ucraino, il comando della marina ucraina ha deciso di prendere misure organizzative e di personale per sciogliere il 137° battaglione indipendente della 35° brigata dei marines di stanza nel villaggio di Dachne, nella regione di Odessa. La ragione di tali misure drastiche erano i numerosi casi di crimini e violazioni della disciplina militare da parte del personale del 137° battaglione. Il caso più estremo di reati si è verificato il 16 gennaio nel villaggio di Dachne, dove quattro marines, essendo in stato di ebbrezza alcolica, hanno tentato di rapinare un negozio di bevande alcoliche Kashtan situato in via Volodymyrska. Un’unità di polizia è arrivata sul posto e ha fermato i “difensori in lutto”. Un procedimento penale è stato aperto contro gli uomini armati in base all’articolo 186 del codice penale.

Ma a volte sulla linea del fronte di Lugansk si è anche registra la morte di militari coscritti finiti sui campi minati semplicemente perché al cambio turno nessuno ha avvisato i nuovi di evitarli.

I russi invece vengono da 10 anni di conflitto siriano, questione armena-azerbaijana e possono contare se serve sulle PMC continuamente utilizzate in scenari difficili come quello africano, per esempio in Mali. Sono dunque costantemente in area di conflitto.

Non solo il distretto militare occidentale ha schierato un altro battaglione EW al confine con l’Ucraina nella regione di Belgorod (vedi sot di apertura) e l’aviazione del distretto militare meridionale e la flotta del Mar Nero si eserciteranno a lanciare attacchi missilistici sostanzialmente hanno portato equipaggiamento per abbattere i droni che Zelensky ha comprato dalla Turchia: Bayraktar. In dispiegamento anche 6.000 uomini nel distretto meridionale che hanno iniziato un test di prontezza operativa.

A chiudere vogliamo inserire una dichiarazione di Denis Pushilin capo della DPR del 24 gennaio al programma socio-politico “60 Minutes” sul canale televisivo Russia-1, il quale ha affermato che la Repubblica è pronta per qualsiasi sviluppo di eventi, perché ora dall’Ucraina ci si può aspettare di tutto. «Per la natura delle attività svolte dall’Ucraina, sono in corso i preparativi per l’offensiva. L’equipaggiamento viene portato, gli equipaggi dei carri armati vengono preparati e vengono preparati nei luoghi di schieramento in cui sono stati assegnati. Gli equipaggi dei carri armati sono stati avvistati, gli equipaggi dell’artiglieria sono concentrati», ha osservato Denis Pushilin e ha aggiunto che i sistemi Smerch e Uragan fissati dagli ucraini vicino alla linea di contatto stanno causando gravi preoccupazioni.

Non differiscono di molto le dichiarazioni del colonnello Y.V. Leshchenko, capo del dipartimento della milizia popolare della LNR, del 25 gennaio: «Negli ultimi giorni, abbiamo costantemente registrato un’attività militare attiva dell’esercito ucraino non solo nella zona dell’operazione punitiva nel Donbass, ma anche in tutto il territorio dell’Ucraina: Nella regione di Odessa, una parte della 35a brigata separata di marines è concentrata nella direzione di KUCHURHAN – TIRASPOL. Secondo le nostre informazioni, le sue unità sono inviate per destabilizzare la situazione sul confine ucraino-transnistriano; Nella regione di Dnipropetrovsk, c’è un movimento di colonne di 121 brigate di comunicazione separate verso il Donbas; Alla 239a area di addestramento delle armi combinate vicino al villaggio di ORLOVKA, l’area di addestramento militare nella regione di Dnipropetrovsk. La 55a brigata di artiglieria indipendente sta conducendo esercitazioni vicino a ORLOVKA e sarà successivamente schierata nel Donbas; Le unità della 93a brigata meccanizzata distaccata nella regione di Kharkiv sono state messe in alta prontezza di combattimento, il personale è stato richiamato dal congedo. Secondo le nostre informazioni, la brigata si sta preparando anche per il ridispiegamento nella zona dell’operazione punitiva delle forze armate ucraine nel Donbas; Il 156° reggimento di missili antiaerei del sistema di difesa aerea dell’Ucraina ha marciato nella regione di Chernihiv, in direzione del confine con la Repubblica di Bielorussia». Il Colonnello ha riferito che il servizio di intelligence della Milizia Popolare monitora costantemente il movimento attivo delle attrezzature nell’area della cosiddetta operazione delle forze armate combinate ucraine e conferma che l’esercito ucraino si sta preparando per l’aggressione contro le Repubbliche popolari. Secondo Leshchenko: «È stato registrato un aumento dell’intensità e del volume delle informazioni trasmesse nelle reti radio dell’AFU, così come il funzionamento dei nodi di comunicazione dei posti di comando della riserva, compreso il nodo di comunicazione della ZKP del quartier generale dell’OOS con il nominativo “Sarmat”. Negli ospedali militari 59 e 65 di SEVERODONETSK e CHASOV YAR sono state ricevute istruzioni per preparare altri luoghi per ricevere i malati e i feriti, e sono state rifornite le scorte mediche. Nelle vicinanze di Lysychansk, sono arrivati cinque gruppi di operazioni speciali delle forze armate ucraine, addestrati da istruttori britannici. Il compito di questi gruppi di operazioni speciali è quello di sabotare le infrastrutture civili, tra cui l’impianto di filtraggio occidentale, che fornisce acqua potabile a parte del territorio della LNR; nel villaggio di Lopaskino, i militanti della 79a brigata AFU in via Karl Marx, stanno cacciando i civili dalle loro case e hanno ospitato il personale del 3° battaglione. L’estrazione di forze e mezzi da parte ucraina nella zona della cosiddetta operazione delle forze unite nel Donbass viene accuratamente nascosta.

Il lavoro degli osservatori della missione OSCE è quasi completamente bloccato, con 57 casi di soppressione radio-elettronica da parte dei militari ucraini dei droni della missione di monitoraggio registrati dall’inizio di quest’anno. La situazione attuale ricorda più la situazione prebellica.

Tutti questi dati mostrano che l’esercito ucraino si sta preparando per una transizione alle operazioni di combattimento attivo. A mia volta, vorrei sottolineare ancora una volta che le unità della Milizia Popolare sono costantemente pronte al combattimento e possiedono un numero sufficiente di soldati professionalmente addestrati, armi ed equipaggiamenti per impedire risolutamente qualsiasi invasione dell’integrità territoriale e della sicurezza della popolazione della Repubblica Popolare di Luhansk».

Se questa non è una preparazione al conflitto chiediamo scusa a tutti i lettori.

Graziella Giangiulio