UCRAINA. Kiev pronta a proclamare la legge marziale

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Le forze armate ucraine sono pronte ad operare in regime di legge marziale nel caso che fosse introdotta  dalla leadership del paese. Lo ha detto il vice capo del Ministero della Difesa ucraino Igor Pavlovsky, ripreso da Ria Novosti.

A causa del deterioramento della situazione nella regione del Donbass a fine gennaio in Ucraina, ancora una volta è stata sollevata la questione della possibile imposizione della legge marziale nel paese, ma alla fine la decisione non è stata presa. Secondo la legge ucraina, una proposta sull’introduzione della legge marziale deve passare dal presidente del Consiglio della sicurezza e la difesa nazionale e poi portata al presidente, Petro Poroshenko, che si era detto contrario alla misura.

Allo stesso tempo, il decreto presidenziale concernente l’attuazione della legge marziale deve essere approvato dalla Verkhovna Rada. «Se c’è la legge marziale, le Forze Armate dell’Ucraina sono pronte (…) Non c’è alcun problema, da quasi tre anni l’intera struttura delle Forze Armate opera in uno stato di guerra», ha detto Pavlovsky in una conferenza sulla sicurezza a Kiev.

Mosca si dice preoccupata per la piega degli eventi in Ucraina. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ritiene che a Kiev il partito della guerra stia prevalendo. «Purtroppo, a Kiev prevale il partito della guerra; continuano le provocazioni armate sulla linea di contatto nel Donbass, come testimoniano i rapporti della missione speciale di monitoraggio dell’Osce che è lì per verificare gli effetti del blocco nel Donbass, i danni che ne derivano non solo in questa regione, ma anche in Ucraina nel suo complesso, da chi viene fatto», ha detto il 26 aprile parlando alla Conferenza internazionale di Mosca sulla sicurezza.

«Speriamo che i nostri partner, nel Formato normanno, siano più “aggressivi” e incoraggino apertamente le autorità di Kiev ad adempiere ai loro obblighi di Minsk», ha aggiunto il ministro.

Le autorità ucraine nell’aprile 2014 hanno condotto un’operazione militare contro le autoproclamate Repubbliche di  Luhansk e Donetsk, che hanno dichiarato l’indipendenza dopo i fatti di piazza Maidan che hanno portato ad un mutamento di governo nel febbraio 2014. Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, le vittime del conflitto dall’inizio sono più di 10 mila.

Graziella Giangiulio