UCRAINA. “Kiev prepara una nuova guerra”, dice Mosca

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L’”Operazione Antiterrorismo” (Ato) dell’Ucraina in Donbass è ufficialmente finita. Ma, dal momento che è terminata la lotta contro i separatisti appoggiati dalla Russia, che la maggior parte degli ucraini conoscono come “Ato”, si sta discutendo esattamente che tipo di operazione sia oggi. Con l’approvazione di una legge sulla reintegrazione del Donbas il 17 gennaio, Kiev deve ancora ridenominare il conflitto nell’Ucraina orientale.

Oltre a definire la vasta fascia di territorio detenuto dai separatisti nelle regioni orientali dell’Ucraina come “temporaneamente occupato” dalla Russia, la legge definisce il comando dell’esercito ucraino formalmente responsabile di tutte le attività militari e dell’applicazione della legge nell’area, ponendo formalmente fine all’operazione antiterrorismo, riporta Rferl.

Fino ad ora, nel conflitto “Ato”, sono rimaste uccise più di 10.300 persone; le operazioni sono state lanciate dal Servizio di sicurezza ucraino, Sbu, nell’aprile 2014. Una volta che il disegno di legge sulla reintegrazione verrà firmato dal presidente Petro Poroshenko, l’operazione ucraina sarà conosciuta, ufficialmente, almeno come: “Misure per garantire la sicurezza nazionale e la difesa, respingimento e allontanamento dell’aggressione armata condotta dalla Federazione russa nelle regioni di Donetsk e Luhansk”, senza nessun acronimo; il disegno di legge non afferma chiaramente che l’Ucraina è in guerra con la Russia.

Per la presidenza ucraina è «Più importante che i militari siamo ora pienamente e ufficialmente incaricati». Il ministero della Difesa e lo Stato maggiore delle forze armate ucraine saranno direttamente coinvolti nella gestione delle operazioni contro l’”aggressione russa”, un termine generico usato frequentemente dai leader ucraini per descrivere tutto, dalle operazioni militari ai cyberattacchi attribuiti a Mosca.

Per la Russia, definita uno “uno stato aggressore” «Non si può che chiamare tutto questo solo preparazione per una nuova guerra», ha detto il ministero degli Esteri russo in una dichiarazione del 18 gennaio, aggiungendo che il disegno di legge sta scatenando «una pericolosa escalation in Ucraina con conseguenze imprevedibili per la pace e la sicurezza nel mondo».

Anna Lotti