L’Ucraina ha bisogno di forniture di armi letali, nonché di una stretta cooperazione multilaterale con gli Stati Uniti e l’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, Nato. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Pavlo Klimkin al quotidiano britannico Daily Mirror.
Allo stato attuale, l’assistenza militare degli Stati Uniti a Kiev è limitata alle uniformi ed equipaggiamenti, tra cui radar, droni e mezzi di comunicazione sicura. Tutti materiali non letali.
«Abbiamo sicuramente bisogno di armi letali. In realtà, ho sempre detto che non mi piace questa divisione delle armi in letali e non letali. C’è una nozione distinta di armi difensive. E noi ne abbiamo bisogno. Abbiamo sicuramente bisogno di più armi ad alta tecnologia, abbiamo bisogno di una cooperazione efficace con gli Stati Uniti e la Nato in molti campi», ha detto Klimkin al quotidiano britannico.
Nel mese di settembre 2016, la Camera dei Rappresentanti Usa ha approvato una legge per consentire la fornitura di armi letali “difensive” per l’Ucraina, ma la legge deve ancora essere approvata dal Senato degli Stati Uniti e firmata dal presidente degli Stati Uniti.
I funzionari russi hanno ripetutamente messo in guardia contro le consegne di armi in Ucraina, sottolineando che farebbero solo degenerare la situazione nella parte orientale del paese, dove è in corso da anni una guerra civile.
Diversi politici europei, tra cui l’ex presidente dell’Osce e presidente tedesco neoeletto Frank-Walter Steinmeier, così come il Presidente del Comitato militare Nato, Peter Pavel, si sono espressi contro la consegna di armi all’Ucraina.
Il governo ucraino sta conducendo un’operazione militare nelle regioni orientali del Paese dall’aprile 2014, dopo che i residenti locali hanno rifiutato di riconoscere il nuovo governo di Kiev. Nel febbraio 2015, Kiev e le milizie Donbass hanno firmato un accordo di cessate il fuoco a Minsk. Nonostante l’accordo, entrambe le parti hanno riferito di violazioni del cessate il fuoco.
Anna Lotti
