UCRAINA – kiev 02/03/2016. Colpo di scena in Ucraina: Poroshenko ha chiesto le dimissioni del premier e del procuratore generale causando la scomparsa della maggiorana al parlamento. Ora l’Ucraina è in panne.
Questo sviluppo, riprova Xinhua, evidenzia «le profonde divisioni all’interno della classe dirigente dell’Ucraina» e evidenziano le possibilità di un altro periodo di instabilità, che potrebbe spingere il paese verso il caos. Il 16 febbraio il presidente Petro Poroshenko ha inaspettatamente chiesto al primo ministro Arseniy Yatsenyuk e al procuratore generale Viktor Shokin; questa richiesta ha provocato una mozione di sfiducia contro il governo e ha innescato il caos nel governo. Altra benzina sul fuoco su un establishment politico già scosso dalle dimissioni di diversi politici riformisti per corruzione; la richiesta di Poshenko aveva lo scopo di distogliere l’attenzione pubblica dai suoi fallimenti dopo che anche i riformisti lo avevano abbandonato, trovando nella debole risposta anticorruzione del premier Yatseniuk e nell'”antipatia politica” di Shokin due capire espiatori, pronti all’uso. Se Shokin si è dimesso, la mozione di sfiducia contro Yatsenyuk è fallita perché solo 194 legislatori su 450 posti l’hanno sostenuta. Il punto è che la maggior parte dei parlamentari sono fedeli a Poroshenko e la bocciatura della mozione di sfiducia ha innescato speculazioni su un complotto degli alti dirigenti dello Stato teso a far deragliare il rimpasto al vertice. Lo scandalo che circonda il voto di sfiducia ha sollevato i timori sulla efficacia dell’azione di riforma del governo, fatto che poeterebbe a elezioni anticipate. Gridando al “colpo di stato” due partiti, Patria e Samopomich, sono usciti dalla maggioranza, lasciandolo con solo 215 voti, sotto il minimo dei 226 richiesti per andare avanti. Ora, il governo ha 30 giorni di tempo per formare una nuova maggioranza legislativa, in caso contrario si andrebbe ad elezioni anticipate. Gli analisti sono divisi sulla probabilità di elezioni anticipate. Secondo alcuni, per salvare la coalizione, l’opzione migliore per il governo è quella di raccogliere i numeri mancanti o allearsi con il partito radicale, che ha 21 seggi nel parlamento, abbastanza per formare una maggioranza. Altri ritengono che le elezioni anticipate siano inevitabili, sottolineando che sia la società ucraina e partner stranieri del paese stiano perdendo la pazienza con i ritardi del Parlamento nell’applicazione delle riforme e lotta alla corruzione del governo. In caso di elezioni anticipate, i creditori finanziari esteri dell’Ucraina dovranno congelare i loro aiuti fino alla formazione della nuova coalizione e di un governo. creando certamente nuovi problemi per un paese a corto di liquidi. Il periodo di incertezza politica potrebbe ostacolare ulteriormente l’attuazione dell’accordo di pace di Minsk. Il rischio di frammentazione politica e parlamentare e quindi di una debolezza congenita del nuovo governo è elevato.