Il consiglio dell’Unione europea ha approvato il pacchetto Azov delle sanzioni contro la Federazione russa. Stando a quanto riporta 112Ucraina, Kostyantyn Yeliseev, vice capo dell’Amministrazione presidenziale ucraina, ha detto: «La nostra partecipazione alla conferenza ha coinciso con la preparazione dell’Ue alla sessione del consiglio dell’Unione europea, che si è svolta oggi. È di fondamentale importanza che l’Ue abbia finalmente preso una decisione importante sul nuovo pacchetto di sanzioni Azov».
Ha poi ricordato le sanzioni imposte in precedenza contro la Federazione russa: «Così, abbiamo il pacchetto di sanzioni legate all’occupazione della Crimea, il secondo per l’aggressione nel Donbas e il terzo ora è legato alla situazione del mare di Azov. Naturalmente, è solo l’inizio, non ci si fermerà solo a questo».
Il 25 novembre, navi della guardia costiera della Marina russa hanno attaccato le navi della Marina ucraina, che effettuavano un passaggio programmato dal porto di Odessa al porto di Mariupol nel Mare di Azov. Dopo che le navi ucraine sono state respinte dallo Stretto di Kerch, i vascelli della guardia costiera russa hanno aperto il fuoco sui mezzi ucraini.
Tutti i 24 marinai a bordo sono stati catturati e portati a Mosca, 21 di loro sono stati consegnati al centro di detenzione di Lefortovo mentre il ferito all’ospedale di Matrosskaya Tishina. Il 3 dicembre, i pubblici ministeri russi hanno ufficialmente accusato i marinai ucraini di “passaggio illegale del confine di Stato” durante l’attacco nello Stretto di Kerch.
Di fronte a una proroga della pena, i prigionieri di guerra ucraini detenuti nello Stretto di Kerch si sono rifiutati di testimoniare e sono stati divisi in sei gruppi da quattro persone ciascuno.
Il 15 gennaio 2019, il tribunale distrettuale di Lefortovo, Mosca ha deciso di tenere in custodia cautelare 20 marinai ucraini fino al 24 aprile. Il 16 gennaio, il tribunale ha prolungato il periodo di detenzione per altri 4 marinai.
Nel frattempo, il 28 gennaio, tre marinai ucraini feriti sono stati portati da Matrosskaya Tishina al carcere di Lefortovo a Mosca.
Anna Lotti