UCRAINA. Giornata dei bambini dall’Italia un’iniziativa Mission INSFO – ROE for Ukrainian People

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Il 31 maggio si celebra la giornata dei bambini e l’Italia per una volta è protagonista in una zona ad alto rischio per i bambini: “Mission INSFO – ROE for Ukrainian People” ha trasportato con un TIR a Odessa, in Ucraina. L’Istituto Superiore di Formazione Operativa (INSFO) ed il Raggruppamento Operativo Emergenze (ROE), nei giorni scorsi contattate da aziende private, e cittadini, hanno organizzato un nuovo carico di donazioni, apparecchiature medicali, presidi sanitari, e gruppi elettrogeni, tutto materiale nuovo destinato alle popolazioni Ucraine.

Il ROE ha donato anche la propria ambulanza per portare un aiuto concreto dove ve ne è più bisogno. Nei prossimi giorni, una delegazione dell’INSFO e del ROE, partirà destinazione Odessa per iniziare a gettare le basi per un progetto in aiuto ai minori non accompagnati e orfani in seguito dalla guerra Russia – Ucraina.

Purtroppo non tutte le storie sono a lieto fine. Il traffico dei minori nel conflitto russo-ucraino è all’ordine del girono. Esistono articoli in cui si afferma che i minori sono sfruttati per il traffico di organi, sfruttamento della prostituzione, o nelle migliori delle ipotesi adozioni a pagamento.

L’ultimo caso passato alla ribalta e ancora tutto da chiarire è l’arresto da parte delle guardie di frontiera russe il 30 maggio all’aeroporto di Domodedovo una cittadina ucraina che – secondo fonti non conformabili – su istruzioni della SBU, stava cercando di portare degli orfani in Germania.

Olga Gurulya ora è detenuta e afferma nella sua dichiarazione alla polizia di frontiera che «è arrivata in Russia per conto di un “volontaria”, che si è presentato nella conversazione come “Anastasia” della Fondazione Save Ukraine, associata alla SBU».

La donna ha detto di essere arrivata a Genichesk, nella regione di Kherson, per prendere in custodia due bambini e portarli in Germania. Ha ammesso di non essere una loro parente e di non conoscerli, e tutte le spese sono state pagate dalla “volontaria” Anastasia che ha anche istruito Olga su come comportarsi e cosa dire prima di entrare nella Federazione Russa. Il compito di Gurulya era portare i bambini in Germania, a Münster, e consegnarli a sconosciuti per denaro.

I servizi speciali russi ritengono che con «la partecipazione della Fondazione Save Ukraine sia stata pianificata un’esportazione coordinata di diverse dozzine di bambini all’estero. Il Fondo è un altro strumento di influenza informativa sulla Russia». La Fondazione opera oramai da mesi per riportare i bambini ucraini in territorio ucraino.

Maddalena Ingrao

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