UCRAINA. A Kiev bloccata l’anticorruzione

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Nel febbraio 2014, la corruzione dilagante in Ucraina è stato uno dei motivi principali delle proteste che portarono ad un cambiamento politico e di governo. La nuova leadership aveva promesso riforme, ma i risultati sono stati piuttosto contrastanti.

Le nuove unità anti-corruzione sono state lente nel mettersi al lavoro. Uno dei pochi risultati è stata una legge che richiede ai funzionari pubblici di rendere pubbliche le informazioni su reddito e patrimonio in un registro on-line. Quando gli elenchi sono stati pubblicati nel 2016, molti cittadini sono rimasti scioccati di apprendere quante auto e orologi di lusso, avessero politici e funzionari pubblici nel paese. Sei mesi più tardi, è stata introdotta una modifica alla legge, considerata una vendetta per una pubblicità imbarazzante.

Alla fine di marzo, il parlamento ha votato per cambiare la legge anti-corruzione, costringendo i rappresentanti delle organizzazioni non governative a pubblicare i loro redditi e attività, alla luce del principio che la trasparenza deve valere anche per chi si batte per essa, e allo stesso tempo, il personale militare di basso e medio livello è stato esentato dal dover presentare simili dichiarazioni; la nuova legge entrerà in vigore nel 2018, riporta Dw.

Il governo inizialmente aveva previsto di costringere anche i giornalisti a fare simili dichiarazioni online, scatenando le proteste e l’abbandono del provvedimento.

Le ambasciate americane e inglesi in Ucraina, così come l’organizzazione anticorruzione Transparency International, hanno criticato la nuova regola. «I legislatori stanno cercando di intimidire la società civile, e in particolare gli attivisti impegnati nella lotta contro la corruzione», ha detto il presidente di Ti, Jose Ugaz, in un comunicato stampa. Nel 2016, Transparency International valutato Ucraina come il paese più corrotto d’Europa.

La pubblicazione dei redditi dei dipendenti pubblici era un requisito stabilito dall’Unione europea al fine di consentire la facilitazione dei visti, che sta per essere messa a disposizione degli ucraini. La reazione di Bruxelles alla nuova legge è stata critica.

Nel frattempo, l’applicazione della legge originale è giunta a un punto morto, perché il portale online che ospita il database continua a bloccarsi. Inoltre, l’Agenzia nazionale anticorruzione sta avendo difficoltà a somministrare tutti i dati che le vengono inviati. Circa 660000 dichiarazioni sono state depositate dall’inizio di quest’anno, su una stima di 1,5 milioni di persone tenute a presentarle e finora l’agenzia ha assunto 38 dipendenti a questo scopo.

Anna Lotti