TURKMENISTAN – Ashgabat. 17/05/14. Alla periferia della città, in capanne, vivono 370 famiglie, vicine al loro luogo di lavoro. Si tratterebbe secondo la testata cronache Turkmene di un parte di sfollati dal centro.
La zona è chiamata popolarmente Alabaster. Le persone che affollano questo campi sono finiti lì non per calamità naturali, o crisi economica, ma semplicemente perché sono stati cacciati dalle loro abitazioni: in quegli spazi le autorità della capitale hanno intenzione di costruire nuovi alberghi, palazzi, stadi, uffici e altre strutture. Nel 2017 Asghabat ospiterà i giochi asiatici del 2017 (Giochi Fifth Asian Indoor e Arti Marziali).
I funzionari dell’Ufficio edile hanno redatto lettere di garanzia in base al quale dopo 2 – 3 anni, coloro che sono stati ufficialmente registrati nel luoghi dove ora ci sono le demolizioni verranno dati nuovi alloggi. E che cosa dovrebbero fare questi cittadini per tutto il periodo di attesa? Secondo il giornale le autorità avrebbero suggerito di stringersi nelle case di parenti e amici.
Non solo, ci sono 300 famiglie che ora vivono nella paura, in attesa demolizione delle loro case nella zona Berzengi, nel blocco tra viale Turkmenbashi Archabil autostrada, Moskovsky viale e la strada Ataturk. Questa zona è in prossimità del villaggio olimpico in costruzione per i Giochi Asiatici.
Fino ad ora coloro che hanno avuto la lettera del governo, anche da 4/5 anni non hanno avuto l’assegnazione di nuovi alloggi. E quei prefabbricati assegnatigli sono situati in Abadan, che è ora inclusa nel territorio amministrativo di Ashgabat. Una zona che da sempre ha raccolto i poveri di Asghabat ed è in alcune vie pericolosa.
Il giornale denuncia le autorità di non assumersi la responsabilità civile di queste famiglie.