TURCHIA. Uno spione ambasciatore turco in Austria

40
Screenshot

La nomina di un alto funzionario dell’intelligence come inviato della Turchia a Vienna riflette la strategia deliberata di Ankara di voler espandere le sue operazioni segrete a livello globale, con particolare attenzione all’Europa orientale e centrale. 

Stando a Nordic Monitor, Gürsel Dönmez, 61enne neoambasciatore turco in Austria, si è insediato a Vienna all’inizio del 2025. Per anni ha prestato servizio nell’agenzia di intelligence turca, Milli İstihbarat Teşkilatı, MIT, dove ha addestrato spie, sviluppato risorse estere e contribuito a plasmare le fondamenta ideologiche su cui opera l’agenzia.

Lavorando a stretto contatto con Hakan Fidan, che ha guidato l’agenzia di intelligence turca per oltre un decennio prima di diventare ministro degli Esteri nel 2023, Dönmez ha svolto un ruolo fondamentale nel plasmare il quadro di una nuova strategia neo-ottomana nel cuore della comunità di intelligence turca. I suoi libri e manuali sono diventati materiali di riferimento essenziali per le nuove reclute, gettando le basi per l’ambiziosa agenda transnazionale della Turchia sotto il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan.

Gli scritti di Dönmez chiariscono che l’intelligence e lo spionaggio sono al centro dello stato turco, guidando le politiche fondamentali del governo. Ciò è in linea con le pratiche dell’Amministrazione Erdogan, che fa molto affidamento sul MIT per eseguire progetti politici sia a livello nazionale che all’estero: operazioni di influenza, sorveglianza di massa, tattiche false flag e repressione del dissenso.

Mentre addestrava gli agenti del MIT in corsi interni, Dönmez ha anche svolto un ruolo chiave nel coordinamento delle operazioni di intelligence nei Balcani e nell’espansione dell’influenza dell’agenzia in varie istituzioni turche. Tra queste, l’Agenzia turca per lo sviluppo e la cooperazione (Türk İşbirliği ve Koordinasyon Ajansı, o TİKA), la Presidenza per i turchi all’estero e le comunità correlate (Yurtdışı Türkler ve Akraba Topluluklar Başkanlığı, o YTB), il braccio culturale del governo all’estero, lo Yunus Emre Institute e la Fondazione Maarif, un’entità focalizzata sull’indottrinamento e il proselitismo.

Dönmez è stato anche segretario generale della filiale austriaca dell’Associazione degli industriali e degli imprenditori indipendenti (Müstakil Sanayici ve İşadamları Derneği, o MÜSİAD), un gruppo imprenditoriale islamista noto per il suo incrollabile sostegno al governo di Erdogan. Il presidente Erdogan include spesso membri del MÜSİAD nelle sue visite ufficiali all’estero, facilitando loro opportunità commerciali redditizie. Alcune delle operazioni di intelligence della Turchia all’estero sono state finanziate tramite il MÜSİAD, con il MIT che ha incorporato i suoi agenti nell’organizzazione.

Gli sforzi di Dönmez sono stati riconosciuti dall’allora primo ministro, ora presidente Erdogan, che lo ha riportato in Turchia nell’agosto 2009 e lo ha nominato consigliere nell’ufficio del primo Ministro. Contemporaneamente, gli è stato assegnato un ruolo secondario come vicepresidente dello YTB, una posizione che è servita come copertura per la sua missione segreta di coordinamento delle operazioni di intelligence tra le comunità della diaspora turca in Europa, in particolare nei Balcani.

Dönmez ha lavorato a stretto contatto con Hakan Fidan, che all’epoca era vice sottosegretario del primo Ministro. Questa stretta collaborazione è continuata dopo che Fidan è stato nominato capo del MIT nel 2010. Nel 2015 Dönmez ha tentato senza successo di entrare in parlamento candidandosi per il partito di Erdogan.

Nel luglio 2018 Dönmez è tornato alle sue radici nell’agenzia di intelligence, dove ha svolto un ruolo fondamentale nel trasformare l’organizzazione in uno strumento politico per il regime di Erdogan. Ha tenuto lezioni alle giovani reclute e ha scritto manuali e libri per i programmi di formazione interna dell’agenzia.

Quando Fidan è diventato ministro degli Esteri nel 2023, ha portato Dönmez con sé al Ministero degli Esteri, con l’obiettivo di trasformare la sua competenza nella trasformazione del servizio diplomatico in un vasto apparato di intelligence. Come aveva fatto all’agenzia di intelligence, Dönmez ha anche scritto una guida sulla conduzione della politica estera turca, con Fidan che forniva i parametri principali.

La sua nomina in Austria come ambasciatore turco segna una nuova escalation nelle attività clandestine della Turchia nell’Europa centrale e orientale.

Il governo Erdogan attribuisce un significato speciale all’Austria, non solo per la posizione geopolitica chiave di Vienna tra l’Europa orientale e quella occidentale e per il suo status di hub per le organizzazioni internazionali, ma anche per la sua importanza simbolica nel contesto dell’eredità ottomana. La base politica islamista di Erdogan è stimolata dall’idea che un giorno i turchi conquisteranno Vienna, una città che gli ottomani hanno tentato di conquistare due volte, ma alla fine non sono riusciti a catturare.

Resta da vedere fino a che punto Dönmez sarà disposto a spingere i confini dell’immunità diplomatica e dei privilegi per condurre le sue attività di spionaggio e promuovere gli obiettivi politici di Erdogan mentre presta servizio a Vienna. Allo stesso modo, non è chiaro fino a che punto le autorità austriache tollereranno simili azioni.

Luigi Medici 

Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/