La Turchia ha finalizzato i piani per il suo sistema di difesa aerea Çelik Kubbe (Steel Dome), un progetto ideato per migliorare la sicurezza dello spazio aereo turco con capacità di difesa avanzate e multistrato. La decisione è stata presa durante la seconda riunione del Comitato esecutivo dell’industria della difesa, Ssik, presieduto dal presidente Recep Tayyip Erdoğan il mese scorso.
Lo Steel Dome mira a integrare un’ampia gamma di risorse di difesa aerea, creando un quadro operativo in tempo reale e consentendo un controllo centralizzato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, riporta Defense News.
È un’iniziativa nazionale sviluppata da Aselsan in collaborazione con Roketsan e l’istituto di ricerca del governo turco Tübitak Sage. Riunisce sensori, reti di comunicazione e armi esistenti e future in un unico sistema per una protezione completa dello spazio aereo.
L’obiettivo del progetto è stabilire una rete di difesa unificata in grado di difendere la Turchia dalle minacce aeree emergenti come droni e missili.
Come previsto, sistemi a corto raggio come il cannone antiaereo semovente Korkut e i missili Sungur formeranno lo strato interno della cupola. I missili Hisar A+ e Hisar O (RF) a medio raggio affronteranno le minacce nello strato intermedio, mentre lo strato più esterno si affiderà al missile Siper a lungo raggio, che dovrebbe superare i 100 chilometri di gittata. Roketsan sta sviluppando una versione avanzata di Siper che estenderà la gittata a 150 chilometri.
La Turchia sta incorporando radar e sistemi di comunicazione realizzati da Aselsan, tra cui il sistema di comando e controllo della difesa aerea Herikks e la rete radar Radnet nel fulcro del programma. I componenti sono progettati per creare un’immagine aerea in tempo reale per i decisori.
Anche gli intercettori non cinetici come l’arma laser Gökberk e l’arma a energia diretta Alka sono programmati per essere eventualmente incorporati nello Steel Dome, ma queste tecnologie necessitano ancora di sviluppo.
La Turchia aveva pianificato di utilizzare l’architettura Accs (Air Command Control System), sviluppata negli anni 2000 per l’uso congiunto di tutti i membri della Nato, come cervello del nuovo programma. Ma i problemi irrisolti sul software dell’Alleanza hanno portato la Turchia a sviluppare una soluzione nazionale.
Il sistema di difesa aerea russo S-400, acquistato dalla Turchia nel 2017, non farà parte dell’architettura Steel Dome, poiché l’S-400 non è in linea con la strategia di difesa aerea a lungo termine della Turchia.
Antonio Albanese
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