La partnership strategica fra Ankara ed Erbil

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TURCHIA – Ankara 23/11/2013. Il significato simbolico dello storico incontro a Diyarbakir tra Massoud Barzani, leader del Kurdistan Regional Government (Krg), e il Primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan è evidente.

In una città considerata un centro politico e culturale da parte di tutti i curdi, riporta il quotidiano turco Radikal, per la prima volta il leader dell’unico Stato curdo semi-indipendente e il primo ministro della Turchia, che per anni lo aveva considerato una grave minaccia, hanno salutato insieme la folla. Al di là del simbolismo dell’incontro di Diyarbakir, l’occasione è servita a siglare un partenariato strategico molto importante per il Medio Oriente. Questa partnership strategica si basa su due pilastri fondamentali: il primo è l’integrazione del nord dell’Iraq con l’economia della Turchia; il secondo è l’alleanza politica tra il Partito democratico del Kurdistan (Kdp) e il Partito giustizia e sviluppo (Akp). La produzione di petrolio nella regione controllata dal Krg è di 300mila barili al giorno. Circa due terzi di questi vengono esportati in Turchia attraverso autocisterne. I ricavi del Krg, che erano di 150 milioni di dollari sette anni fa, oggi sono saliti a 12 miliardi di dollari, e il reddito pro capite è arrivato a 5.000 partendo da 300 dollari. Sarebbe possibile aumentare la produzione giornaliera di 1 milione di barili con dei pozzi operativi; inoltre le riserve di gas naturale ancora non sfruttate dovrebbero essere di 40 miliardi di metri cubi e il Krg ha già firmato accordi con le compagnie petrolifere internazionali per la produzione e per costruire di gasdotti e oleodotti  verso la Turchia. Anche se limitate i ricavi petroliferi hanno portato le esportazioni della Turchia verso l’Iraq a oltre 10 miliardi di dollari, fatto che lo pone dopo la Germania come principale mercato di sbocco della Turchia ed è verosimile che arrivi al primo molto presto. Il 90 % delle esportazioni in Iraq arriva al nord dell’Iraq e ci vuole moltopoco ad immaginare il volume di queste cifre aumentato in maniera più che significativa quando le condotte saranno state completate e sia petrolio che gas naturale cominceranno a fluire nelle condotte. Il valore strategico delle risorse energetiche del Nord Iraq per l’economia turca è chiaro ed è per questo che l’Iraq si oppone ad una simile integrazione geoeconomica. Il divario economico tra il resto del paese con il Nord Kurdistan, a est e sud-est della Turchia, continua ulteriormente ad allargarsi mettendo in discussione anche la leadership del movimento curdo. La maggior parte dei curdi vivono, infatti, in Turchia , storicamente il centro di potere del movimento nazionale curdo ma con una configurazione del potere economico, chi deterrà il potere nel movimento nazionale curdo? Sarà Barzani che rappresenta le tendenze conservatrici e di “destra” o sarà il leader del Pkk Abdullah Ocalan, che rappresenta le correnti laiche e di “sinistra”? L’alleanza tra il Pdk e l’Akp dovranno essere analizzate partendo da questa rivalità.