Seimila turchi dentro ISIL

60

IRAN – Teheran 08/07/2014. Ci sarebbero più di 6.000 turchi dentro Isil, riporta Al Alam News Network.

Secondo il canale iraniano, non tutti stanno combattendo e la maggior parte sarebbero tornati in Turchia dopo due mesi di addestramento, secondo un ex militante Isil turco intervistato dal quotidiano turco Zaman il 6 luglio. AC, dalla sua casa nella provincia meridionale di Hatay, racconta la sua sorpresa iniziale nel entrare in Isis: la grande varietà di persone: Stati Uniti, Germania e molti paesi europei, la maggior parte di loro conosceva diverse lingue, Egitto e Siria. I servizi segreti turchi indicano che molti combattenti stranieri provenienti da diversi paesi, tra cui Francia, Regno Unito e Germania, oltre alla Turchia, entrano in Siria dalla Turchia per unirsi a Isil e altri gruppi terroristici nella regione. Secondo i media, il percorso in entrambe le direzioni riguarda le province di confine di Sanliurfa, Kilis, Gaziantep e Hatay. Secondo AC, ci sono oltre 23mila militanti Isil in Siria e 17mila hanno pronunciato il giuramento di combattere fino alla morte. «Migliaia di turchi stanno combattendo nelle fila di Isil. Ho parlato con centinaia di loro. Penso che 5-6mila guerrieri turchi sono andati in Siria. Ho aiutato un gruppo di mujaheddin turchi per attraversare il confine», ha detto AC. Secondo le fonti riportate da Zaman, Isil concentra i suoi sforzi sul reclutamento dei turchi a Istanbul e si rivolge ai giovani con basso reddito, di età compresa tra 18 e 25 di solito con problemi familiari. Isil avrebbe anche istituito una serie di centri per reclutare i giovani a Istanbul, Gungoren, Bagcilar e Fatih, che sono aree politicamente conservatrici. AC ha detto mentre combatteva a Damasco, il suo comandante era un ex soldato americano che aveva combattuto in Afghanistan e che si era convertito all’Islam, proprio mentre era in Afghanistan. I militanti turchi addestrati da Isil in Siria stanno dando vita ad un certo numero di fondazioni e associazioni islamiche in Turchia. Con l’organizzazione di svariate attività, che mirano ad attirare nuovi membri per l’organizzazione: visitano i villaggi sul Mar Nero, sul Mediterraneo e nel sud-est cercando di convincere i giovani ad arruolarsi. Le famiglie i cui figli hanno aderito al gruppo dovranno, poi, mantenere il silenzio; in caso contrario, i loro figli, cioè i membri del gruppo, sarebbero stati uccisi.