TURCHIA. Inflazione, energia, immigrazione, politica estera i temi del dibattito presidenziale

88

Turchia al voto. Oggi si decide se ci sarà un Recep Tayyip Erdogan II oppure no. Il colpaccio forse il premier uscente lo ha fatto il 22 maggio quando Sinan Ogan, candidato presidenziale turco, che ha ottenuto il 5,17% dei voti al primo turno, ha annunciato l’appoggio a Erdogan.

La valuta turca ha reagito nervosamente all’avvicinarsi del secondo turno delle elezioni presidenziali. E il 22 maggio nelle prime ore del mattino ha raggiunto un altro anti-record scendendo a 20,18 lire per dollaro, per poi mostrare una tendenza al recupero delle posizioni.

Erdogan dalla sua ha un forte fatturato commerciale tra Russia che ha superato i 60 miliardi di dollari, l’obiettivo per il 2023 è di 100 miliardi di dollari

La Turchia percepisce la Russia come l’area più promettente del commercio bilaterale e spera in: annullamento del regime dei visti; semplificazione della procedura per il passaggio dei camion turchi attraverso il confine russo, in particolare l’ampliamento dell’area di attesa a Novorossijsk per i camion di transito, il cui numero è in costante crescita, e la riduzione della tassa di ingresso al posto di blocco in Tuapse, che ora è di $ 350.

E ancora si aspetta che Putin apra i porti di Kerch, Temryuk e del Caucaso per le merci turche. Aumentare il numero di vagoni lungo il corridoio ferroviario Baku-Tiflis-Kars da 50 a 80 per garantire una fornitura ininterrotta di volumi in crescita.

Inoltre Erdogan in campagna elettorale si può rivendere la notizia che nel 2023 è iniziata la costruzione dello stabilimento di Tatneft in Turchia la prestazione inaspettata di Erdogan durante il primo turno ha messo sotto pressione non solo la valuta nazionale, ma anche altre valute che la Turchia usa come risorse.

L’inatteso sostegno dell’ultranazionalista Sinan Ogan a Recep Tayyip Erdogan ha stupito tutti non solo in Turchia, ma anche nei media internazionali, tra i punti centrali della campagna di Ogan: «la deportazione di tutti i rifugiati come una delle sue richieste di sostegno».

L’oppositore di Erdogan, Kemal Kılıçdaroglu, che su carta aveva tutti i numeri per vincere, mentre ora è in forse, ha basato la sua campagna elettorale sulla questione anti russa. E ha di recente dichiarato: «Se ora la Turchia dipende per il 30-40% da essa in termini di risorse energetiche – dalla Russia ndr –, allora con l’attuazione del progetto per creare un hub, questa dipendenza crescerà fino al 70-80%, e quindi questa dipendenza sarà completa».

L’idea di creare un hub del gas in Turchia è stata avanzata dal presidente russo Vladimir Putin nell’ottobre dello scorso anno. Secondo lui, il progetto permetterebbe di compensare la perdita di volume di transito attraverso i gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico, fatti saltare nel settembre 2022. Nel dicembre 2022, il capo di Gazprom, Alexei Miller, ha affermato che Mosca e Ankara “hanno iniziato a lavorare al progetto dell’hub del gas” e “hanno avviato la sua attuazione pratica”. Nel maggio di quest’anno, il ministro dell’Energia turco Fatih Donmez ha annunciato che l’hub sarebbe stato operativo entro un anno.

Alla fine dunque alle urne gli elettori non decideranno solo chi li governerà ma anche quale sarà la politica estera della Turchia con o contro la Russia.

Lucia Giannini

Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/