TURCHIA. Il filo rosso tra il DOGE Usa e l’AKP turco 

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Erdogan vuole cooperare con Musk, consigliere del neo presidente eletto Donald Trump, se ci fosse la possibilità. Recep Tayyip Erdogan ha incontrato più volte il tycoon sudafricano – statunitense, nominato questa settimana dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge). 

Nel contempo Erdogan ha definito la prossima seconda presidenza americana di Trump come di un’opportunità offerta alla Turchia, riporta BneIntelliNews.

A settembre 2023, Erdogan ha chiesto a Musk durante un incontro con l’imprenditore a New York City di costruire una gigafactory Tesla in Turchia; mentre Musk ha ricordato che molti fornitori turchi già lavoravano per Tesla aggiungendo che la Turchia era tra i principali candidati per il prossimo stabilimento di Tesla. La Turchia sta già collaborando, poi, con le aziende di proprietà di Musk. SpaceX, la sua compagnia aerospaziale, ha lanciato con successo il primo satellite per comunicazioni costruito in Turchia, Turksat 6A, l’8 luglio, inviandolo in orbita geostazionaria dalla Cape Canaveral Space Force Station in Florida. Tuttavia, Ankara ha finora impedito al provider di servizi Internet di Musk, Starlink, di operare in Turchia.

“Musk è un uomo d’affari che lavora nel campo spaziale e tecnologico”, ha detto Erdogan ai giornalisti durante un volo di ritorno dalla conferenza sui cambiamenti climatici COP29 a Baku, in Azerbaijan, afferma TRT Haber “La tecnologia non è un campo in cui puoi progredire da solo, hai assolutamente bisogno di una certa cooperazione. Nel caso in cui si presentino opportunità di cooperazione in questo campo, si possono fare dei passi avanti con Musk”, prosegue l’emittente turca, ripresa anche da Reuters.

Non è ancora chiaro se la seconda presidenza Trump rappresenterà un guadagno per la Turchia o meno. Va ricordato che durante la prima presidenza, dal 2017 al 2020, i tappeti tra i due non erano stati tutti rose e fiori.

Musk, nel frattempo, che ha acquisito il social network Twitter l’anno scorso e lo ha rinominato X, si è definito un assolutista della libertà di parola, ma allo stesso tempo ha rispettato alcune richieste del governo turco di censurare i contenuti in Turchia.

La piattaforma X a maggio dell’anno scorso, fu criticata perché aveva rimosso contenuti poco graditi al governo Erdogan il giorno prima che il paese tenesse le sue elezioni presidenziali e parlamentari. All’epoca, Musk si giustificò affermando che la Turchia aveva minacciato di bloccare l’intera piattaforma se alcuni contenuti specifici non fossero stati rimossi.

Su queste basi, si vedrà come costruire un futuro rapporto tra il leader dell’AKP e il ministro del Doge Usa. 

Maddalena Ingrao 

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