Il ruolo turco nello scacchiere energetico

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TURCHIA – Ankara. 17/05/15. «La realizzazione del progetto gasdotto turco dipende» da come andranno i mercati e il consumo in Europa, ha riferito Alexander Rahr, politologo tedesco e analista all’agenzia di stampa azera Trend venerdì.

Sostanzialmente per il politologo a seconda di come saranno i consumi vedremo o no nascere nuove vie del gas. A quanto pare è nata anche la «concorrenza fra oleodotti», ha detto. «Ci sono nuove possibilità, come ad esempio quelle che derivano dal gas liquefatto, che viene importato dagli Stati Uniti, che incide sul mercato», sul flusso, sui costi e sugli investimenti. «Tuttavia, l’Europa non sarà in grado di produrre il proprio gas prima di 15-20 anni, ha bisogno di aumentare la quota di gas importato del 50-60 per cento. Da questo punto di vista, tutte le tubazioni da est d’Europa saranno rilevanti per essa». Secondo lo studioso per esempio il gas prodotto in Turkmenistan sarà esportato in Cina. «Non sono sicuro che l’Iran sarà in grado di vendere il suo gas all’Europa», ha detto Rahr. «Teheran può vendere in Cina». Dopo tutto le recenti vicende geopolitiche hanno visto sempre più forte l’asse Damasco, Teheran, Mosca, Pechino rispetto a quello tra Teheran e l’Europa. Alla fine la Cina produce merce a basso costo e in grande quantità, due elementi importanti per un Iran rimasto sotto traccia per 30anni. Non solo, la Cina ha cominciato a delocalizzare le proprie imprese e l’Iran ha bisogno di fabbriche.
L’analista ha riferito all’agenzia di stampa azera che il Nord e l’Europa centrale avranno il gas attraverso il “Nord Stream”,così come la Bielorussia, la Polonia e l’Ucraina. «Nei paesi dell’Europa meridionale, l’economia sta crescendo, i bisogni sono in aumento», ha detto. «Pertanto, il gasdotto turco è importante per loro. Essi contano molto di avere il gas che priviene dalla Turchia, e, naturalmente, non c’è abbastanza gas per ora in Europa meridionale». Rahr ha detto che il progetto turco è importante anche per la Turchia. Ankara sta diventando un importante centro, un hub dell’energia: azera, iraniana, irachena, russa e quindi normale che la Turchia sosterrà questo progetto. Nello scacchiere geopolitico infatti, la Turchia nei prossimi 10 anni è destinata a svolgere un ruolo molto importante. Una porta tra oriente e occidente, non solo dal punto di vista energetico ma anche da un punto di vista culturale, sociale ed economico.
«Tutto il resto è una questione di prezzo e un accordo politico», ha detto. «Quando la situazione in Ucraina migliorerà, sarà possibile tornare a parlare della alleanza energetica e dell’attuazione del progetto». Il gasdotto turco prevede di far passare il gas russo attraverso il Mar Nero fino alla Turchia. Gazprom e la turca Botas hanno firmato un memorandum d’intesa del 1 ° dicembre 2014 per la costruzione del gasdotto. La capacità di pompaggio del gasdotto dovrebbe raggiungere 63 miliardi di metri cubi di gas. Il gasdotto sarà lungo circa 1.100 km e sarà composto da quattro vie del gas che porteranno fino a 47 miliardi di metri cubi di gas al confine turco-greco. Si prevede di creare un hub del gas al confine turco-greca, mentre i paesi dell’UE dovrebbero creare strutture di trasporto del gas in modo indipendente per ricevere ulteriormente questo gas sul loro territorio.