TURCHIA. Erdogan rischia di perdere Ankara e Istanbul

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Stando ai sondaggi, Erdogan potrebbe essere sconfitto ad Ankara, la città da cui ha governato la Turchia con il pugno di ferro dal 2003. Il suo Akp potrebbe restare al potere con difficoltà a Istanbul, dove un tempo era sindaco, ma una sconfitta ad Ankara sarebbe comunque un colpo, che verrebbe letta come l’inizio del declino.

Le prossime elezioni amministrative  sono le prime dal crollo della moneta dell’anno scorso, e arrivano mentre le autorità combattono una nuova ondata di vendite di lire. La valuta turca è rimbalzata questa settimana, in parte perché la Turchia ha ordinato alle sue banche di trattenere la liquidità in lire a Londra, un mercato chiave all’estero, fino a dopo le elezioni di domenica, bloccando le speculazioni economiche contro la valuta turca, riporta Reuters.

Questa misura può salvare Erdogan dall’imbarazzo di un crollo valutario alla vigilia del voto, ma sarebbero necessarie riforme più durature per tornare alla forte crescita che ha caratterizzato i primi anni di potere dell’Akp.

Il partito è in forte ansia: nelle ultime settimane Erdogan ha tenuto fino a cinque meeting elettorali al giorno e ha descritto le elezioni come una “questione di sopravvivenza”.

I sondaggi a due settimane prima del voto hanno suggerito che una fetta dei sostenitori di lunga data dell’Akp stavano spostando le loro opinioni sul partito e cercando di punire Erdogan per il disordine economico. Prima delle elezioni, il principale partito popolare repubblicano dell’opposizione (Chp) ha formato un’alleanza elettorale con il partito Iyi contro l’alleanza tra Akp di Erdogan e del nazionalista Mhp.

Ad Ankara, Mansur Yavas, candidato dell’opposizione, sembra avere un vantaggio di 2 punti percentuali sul suo rivale dell’Akp Mehmet Ozhaseki, secondo 

i sondaggi condotti da Gezici. Tuttavia, un sondaggio condotto dall’Akp ha dimostrato che Ozhaseki ha colmato il divario e ha guadagnato un vantaggio di 1,5 punti.

Sono state le politiche economiche non ortodosse di Erdogan tra cui un aumento del debito estero, che hanno contribuito a far scoppiare la crisi dell’anno scorso che ha cancellato circa il 30% del valore della lira e che ha alienato le simpatie dal’Akp e da Erdogan. La contrazione registrata nel quarto trimestre è stata la peggiore dell’economia in quasi un decennio.

Luigi Medici