TURCHIA – Ankara 06/07/2016. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha escluso una riconciliazione con l’Egitto, nonostante un blitz diplomatico che ha visto Ankara ricucire le relazioni con Russia e Israele.
I legami tra la Turchia e l’Egitto si sono interrotti nel 2013 dopo che i militari hanno spodestato Mohamed Morsi, stretto alleato di governo dell’Akp di Erdogan.
Un riavvicinamento era stato pensato dopo che la scorsa settimana, riporta The Pensinusula, la Turchia ha riallacciato i rapporti con la Russia e con Israele dopo tensioni e lunghe interruzioni diplomatiche, allo scopo di incrementare il commercio del paese e letteralmente puntellare la sua influenza politica regionale. Erdogan, però, il 5 luglio, ha detto che un disgelo con il “regime oppressivo” del Cairo non dovrebbe essere previsto in tempi brevi: «Il contesto con l’Egitto è diverso rispetto agli approcci intrapresi con Russia e Israele» ha detto il presidente turco riporta l’agenzia turca Dogan. Erdogan ha però precisato che la rottura è con il governo egiziano, non con il popolo, e ha ripetuto la sua condanna della repressione della Fratellanza Musulmana: «Le frasi messe in bocca a Morsi e ai suoi amici sono invenzioni (…) Queste persone sono nostri fratelli, non possiamo accettare simili decisioni da parte di un regime oppressivo». Erdogan ha già condannato il “golpe” contro Morsi, e in segno di solidarietà ai raduni politici spesso usa ripetere il gesto della mano alzata a quattro dita noto come “Rabia”, considerato come un simbolo dei Fratelli Musulmani.
L’Arabia Saudita, sempre più stretto alleato turco ed uno dei principali sostenitori del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, però è impaziente di vedere riconciliate le due nazioni.