Il presidente Recep Tayyip Erdogan dice che la Turchia continuerà ad effettuare i pagamenti nell’ambito dell’accordo con la Russia per l’acquisto di sistemi missilistici avanzati di difesa aerea S-400; Washington ha avvertito che potrebbe mettere Ankara a rischio di sanzioni statunitensi.
«Il sistema S-400 occupa un posto importante nei nostri colloqui. Le argomentazioni degli Stati Uniti sono molto sbagliate. Abbiamo terminato il processo S-400 e i nostri pagamenti continuano», ha detto Erdogan ai giornalisti ad Istanbul il 6 aprile. Il presidente turco ha sottolineato che gli Stati Uniti non hanno presentato le stesse condizioni quando si sono offerti di vendere missili Patriot.
Il consigliere presidenziale russo Yury Ushakov, riporta Press Tv, ha detto nella stessa giornata che la consegna dei sistemi S-400 dalla Russia alla Turchia potrebbe essere all’ordine del giorno in un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco la prossima settimana. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha dichiarato il 4 aprile che l’acquisto è un “fatto” e non può essere annullato: «Abbiamo detto agli americani, non so quanti mesi o anni fa che è stato siglato, quindi non possiamo cancellarlo», ha detto Cavusoglu in una conferenza stampa a margine di una visita negli Stati Uniti. Ha detto, poi, che la Turchia vorrebbe acquistare i sistemi Patriot, ma non si tirerà indietro rispetto all’accordo con la Russia.
Cavusoglu ha inoltre sottolineato che gli Stati Uniti non possono garantire che saranno in grado di vendere i sistemi Patriot ad Ankara a causa di un’impasse nel Congresso degli Stati Uniti: «Il vero problema è questo: ancora oggi gli Stati Uniti non possono dare garanzie sulla vendita dei Patriot alla Turchia. Possono darli domani? Non possono garantirlo. Allora chi soddisferà le esigenze?», ha detto.
Gli Stati Uniti hanno annunciato che sospenderanno tutte le consegne e le attività legate all’acquisto da parte della Turchia dei jet stealth F-35 a causa dei piani di Ankara per l’acquisto dell’S-400. finalizzati nel dicembre 2017.
Ankara sta cercando di rafforzare la sua difesa aerea, in particolare dopo che Washington ha deciso nel 2015 di ritirare il suo sistema missilistico terra-aria Patriot dal confine turco con la Siria, una mossa che ha indebolito la difesa aerea della Turchia. Prima della Russia, l’esercito turco ha abbandonato un contratto da 3,4 miliardi di dollari per un sistema cinese molto simile sotto la pressione di Washington.
Antonio Albanese